Walter Zenga festeggia oggi, 28 aprile 2020, il suo 60° compleanno. Una cifra tonda per un personaggio che è nel mondo del calcio praticamente da quando è nato e che ancora oggi ne è grande protagonista. Prima calciatore, poi commentatore tv e allenatore, Zenga non si è mai allontanato dal calcio, che continua a essere la sua ragione di vita, sebbene le distrazioni non gli siano mai mancate.

Zenga detiene ancora due record molto importanti: è il portiere che vanta più presenze nella storia dell’Inter, ben 473, ed è anche l’estremo difensore con la più lunga striscia di imbattibilità ai Mondiali di calcio. Infatti nel 1990 non ha incassato gol per cinque partite consecutive: 517 minuti senza subire reti, nessun altro è ancora riuscito a fare meglio.

Gianni Brera lo chiamava “Deltaplano”, per il suo modo di stare tra i pali e di lanciarsi sulla palla, ma è noto soprattuto come “Uomo Ragno”. Questo soprannome deriva da un episodio che risale agli inizi degli anni ’90, quando il nuovo CT Arrigo Sacchi gli preferì Luca Marchigiani e Gianluca Pagliuca. Quando i giornalisti chiesero a Zenga cosa ne pensasse di questa esclusione dalla nazionale, lui rispose canticchiando uno dei tormentoni di quel periodo, “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” degli 883 e, da quel momento, in tantissimi cominciarono a chiamarlo così. In nazionale, con le sue 58 partite, è il terzo portiere più presente di sempre dopo Gianluigi Buffon e Dino Zoff.

La carriera di Walter Zenga da calciatore

Come abbiamo detto, Walter Zenga nel calcio ci è praticamente nato; infatti suo padre Alfonso era un calciatore ed è stato anche portiere del Napoli dal 1945 al 1946. Per poter giocare nella categoria Pulcini, Walter si presentò addirittura con un cartellino falsificato, riportante come anno di nascita il 1959 invece del 1960. A 11 anni Zenga entra a far parte dei pulcini dell’Inter, scelto da Italo Galbiati, poi, dopo aver fatto tutte le giovanili in nerazzurro, va in prestito alla Salernitana in C1 e in seguito al Savona in C2 e alla Sambenedettese in C1. Con quest’ultima raggiunge la promozione in B e vi rimane anche per una stagione nella serie cadetta.

Dopo un anno in B, l’Inter ritiene opportuno inserirlo in prima squadra: è la stagione 1982-1983 e lui fa il secondo di Ivano Bordon, ma ha comunque modo di farsi notare in Coppa Italia. L’anno dopo diventa titolare e il suo esordio in Serie A è in un match casalingo perso 1-2 contro la Sampdoria. Zenga è anche il portiere titolare dell’Inter che, nel 1989, conquista quello che è ancora oggi ricordato come lo scudetto dei record. La squadra, guidata da Giovanni Trapattoni, vince anche la Supercoppa Italiana e, nel 1991, la sua prima Coppa UEFA. Proprio alla Coppa UEFA è legato il ricordo di Zenga per l’ultima volta in maglia nerazzurra: è successo nella finale del 1994, vinta contro il Salisburgo con un doppio 1-0 sia all’andata che al ritorno.

Con l’Inter, dunque, Zenga ha vinto uno scudetto, una Supercoppa Italiana e due volte la Coppa UEFA. Inoltre, negli anni in nerazzurro, è stato spesso considerato uno dei migliori portieri del mondo ed è stato eletto per tre volte di fila, dal 1989 al 1991, il Portiere dell’anno IFFHS. Dopo aver lasciato l’Inter, gioca per due stagioni alla Sampdoria, una al Padova e due negli Stati Uniti, ai New England Revolution, dove diventa allenatore. Di fatto proprio negli States avviene il suo passaggio dalla porta alla panchina.

Walter Zenga allenatore

Se da calciatore il nome di Walter Zenga è legato soprattutto all’Inter, la squadra in cui è cresciuto e con la quale ha vinto tutti i suoi trofei accumulando 473 presenze, come allenatore non ha ancora trovato la sua “casa”, ma è stato finora un vero e proprio giramondo. Dopo l’esordio da coach con i New England Revolution, infatti, Zenga torna in Italia per una stagione al Brera Calcio, poi emigra ancora una volta per andare in Romania, dove siede sulle panchine del Național Bucarest e Steaua Bucarest, conquistando con quest’ultima il campionato rumeno 2004-2005.

Dopo lo scudetto in Romania, l’ex portiere si sposta in Serbia dove allena la Stella Rossa di Belgrado, con la quale vince il campionato serbo-montenegrino e la Coppa di Serbia e Montenegro nella stagione 2005-2006. Nonostante i successi, nella stagione successiva cambia di nuovo aria spostandosi in Turchia, al Gaziantepspor, per una mera questione economica (in seguito ha detto che non rifarebbe una scelta simile). In Turchia conclude solamente il girone di andata, prima di trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti per allenare l’Al-Ain, con cui raggiunge la finale della Coppa del Presidente. A settembre si sposta di nuovo, tornando in Romania ad allenare la Dinamo Bucarest, ma a novembre si dimette.

La carriera da allenatore prosegue poi in Italia, in Sicilia per la precisione, dove allena il Catania dall’aprile 2008 fino alla fine della stagione successiva, che è anche quella in cui la squadra etnea riesce a stabilire il suo record di punti. Ma nonostante il buon risultato, Zenga a fine stagione saluta la squadra, per rimanere in Sicilia e subentrare al posto di Davide Ballardini alla guida del Palermo del vulcanico Presidente Maurizio Zamparini, che dopo appena cinque mesi lo esonera perché insoddisfatto dei 17 punti ottenuti in 13 partite.

Zenga allena poi in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi: prima l’Al Nasser di Riad, poi l’Al-Nasr di Dubai, in seguito l’Al-Jazira per appena sette mesi. Nel 2014 torna ancora una volta in patria, per prendere il posto di Sinisa Mihajlovic alla guida della Sampdoria, ma anche questa avventura è brevissima: solo 12 partite con 4 vittorie e altrettanti pareggi e sconfitte. Torna allora negli Emirati Arabi per allenare per pochi mesi l’Al-Shaab. Nel 2016 vola in Inghilterra per allenare la squadra di seconda divisione del Wolverhampton, ma viene esonerato a ottobre.

A dicembre 2017 torna ancora una volta in Italia per allenare il Crotone, con cui però retrocede in Serie B. Nel 2018 diventa allenatore del Venezia prendendo il posto di Stefano Vecchi, che l’aveva lasciata al terzultimo posto in classifica, ma a marzo 2019 viene esonerato (la squadra aveva guadagnato solo una posizione nel frattempo) e sostituito da Serse Cosmi. E arriviamo così all’ultima tappa, almeno per il momento, della carriera di allenatore di Walter Zenga: il 3 marzo 2020 viene scelto come nuovo allenatore del Cagliari al posto di Rolando Maran, ma nel frattempo il campionato si è fermato e ora l’Uomo Ragno è in attesa di fare il suo esordio sulla panchina sarda.

Zenga personaggio anche in tv

Walter Zenga è sempre stato un personaggio capace di occupare non solo le pagine sportive, ma anche quelle di gossip. Già due numeri dovrebbero essere più che sufficienti per capire che ha avuto una vita privata piuttosto movimentata: 3, come il numero delle mogli, e 5, come il numero dei figli. Dalla prima moglie Elvira Carfagna ha avuto il figlio Jacopo che fa il calciatore nelle serie minori; dalla seconda moglie Roberta Termali ha avuto Nicolò e Andrea, quest’ultimo portiere in Serie D e personaggio tv per la partecipazione a Temptation Island; dalla terza moglie Raluca Rebedea ha avuto i figli più piccoli Samira (2009) e Walter Junior (2012). Ha avuto una storia anche con la showgirl Marina Perzy.

La seconda moglie, Roberta Termali, è stata anche sua collega nel programma “Forza Italia” su Odeon Tv con Fabio Fazio e Cristina Parodi, uno dei primi a cui Zenga ha preso parte, seguito poi da altri programmi televisivi e radiofonici. È stato anche commentatore delle partite della nazionale italiana in Rai e opinionista per Mediaset Premium. Ha anche inciso un disco, ha pubblicato tre libri e nel 2000 è stato “postino” per la nota trasmissione di Maria De Filippi “C’è posta per te” su Canale 5.