I campionati nazionali europei non potranno andare oltre il 3 agosto: lo ha comunicato l’Uefa ieri durante il meeting tenutosi in videoconferenza. Non si potrà andare ad oltranza, insomma, come paventato nei giorni scorsi dal presidente federale Gabriele Gravina (“abbiamo tempo anche fino a novembre”). Le linee guida dell’organismo presieduto da Aleksander Ceferin sono ferree: entro il 27 maggio prossimo le 55 federazioni europee dovranno presentare il piano che hanno preparato per completare i singoli campionati, che non potranno andare oltre il 3 agosto. Le leghe, che non saranno in grado di rispettare queste scadenza, dovranno decretare lo stop definitivo con la cristallizzazione delle classifiche attuali.

L’obiettivo dell’Uefa è quello di fare in modo che tutte le federazioni abbiano i margini per terminare le stagioni con le modalità più disparate: se non si riuscissero a giocare tutte le partite, sono ammessi anche playoff o mini tornei (soluzioni che però non piacciono in Italia). Nel caso in cui nessuna opzione fosse praticabile per via di restrizioni governative o altre problematiche sanitarie ed economiche, si potrà optare per la fine anticipata dei campionati, soluzione già adottata da Belgio e Olanda. Spetterà poi alle federazioni, e non alle leghe, comunicare i nomi delle squadre che prenderanno parte a Champions League ed Europa League edizioni 2020-2021 sulla base delle classifiche attuali, entro e non oltre il 3 agosto. Il governo del calcio europeo, ovviamente, si assicurerà che tutte le federazioni (per l’Italia la Figc) abbiano adottato criteri di meriti sportivi trasparenti e non discriminatori. Le violazioni saranno punite con la mancata ammissione dei club in oggetto alle competizioni europee.

In seguito alle comunicazioni dell’Uefa, la Figc ha adottato una delibera che estende dal 30 giugno al 2 agosto i termini per la conclusione della stagione sportiva 2019-2020. L’incontro è servito anche per aggiornare l’impianto regolamentare sulla base delle contingenze e che sarà finalizzato nel prossimo incontro del 30 aprile.

Uefa: anticipati 70 milioni di premi ai club

Tra le decisioni importanti prese ieri dall’Uefa ce n’è anche una di carattere economico: grazie anche all’intervento dell’Eca, presieduta da Andrea Agnelli, sono stati anticipati i premi che spettano ai club per i giocatori prestati alle selezioni nazionali. Saranno ripartiti, a partire dai club maggiormente in difficoltà, 70 milioni di euro che daranno respiro alle casse del calcio provate dall’emergenza. “I club europei sono parte integrante del successo delle competizioni delle nostre squadre nazionali – ha dichiarato il presidente Ceferin – Di conseguenza, una parte dei ricavi delle competizioni delle nostre squadre nazionali viene distribuita ai club che hanno rilasciato giocatori per le partite. In questi tempi difficili in cui molti club si trovano ad affrontare problemi finanziari, in particolare con il loro flusso di cassa, era nostro dovere assicurarci che i club stessi ricevessero questi pagamenti il più rapidamente possibile”.

Soddisfatto anche Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ma in questo caso nelle vesti di numero uno dell’Eca. “Tutto ciò rappresenta un’iniezione di liquidità necessaria alle finanze dei club ed è il risultato del lavoro congiunto della Eca con la Uefa per la protezione dei club in questo momento di minaccia esistenziale. Mentre la salute pubblica rimane la nostra principale preoccupazione – prosegue – garantire un sostegno finanziario, legale e normativo prima di far ripartire il calcio in Europa, una volta che ci sarà la sicurezza per farlo, è di fondamentale importanza per l’Eca e i suoi membri”.

Quelli anticipati oggi dall’Uefa sono soldi il cui sblocco era previsto inizialmente dopo gli spareggi delle qualificazioni agli Europei, ma che l’Uefa ha deciso di anticipare proprio per una situazione straordinaria. Ai club che hanno dato i loro giocatori alle 39 nazionali non coinvolte negli spareggi vanno ripartiti 50 milioni di euro, mentre 17,7 milioni saranno ripartiti tra le squadre che hanno fornito i propri tesserati alle 16 nazionali coinvolte negli spareggi delle Qualificazioni Europee (esclusi i pagamenti per le gare di spareggio, che non si sono ancora giocate). I restanti 2,7 milioni saranno distribuiti al termine delle partite relative a questi spareggi previsti in autunno.

Bundesliga pronta a ripartire il 9 maggio

Mentre in Italia la situazione sembra ancora in bilico, in Germania la Bundesliga è pronta a tornare in campo già il 9 maggio. Le squadre si allenano in gruppi ormai da tempo, in attesa che ci sia il via libera delle autorità nazionali. Christian Seifert, amministratore delegato della Lega tedesca, ha ribadito di voler tornare in campo, ma nel rispetto dei ruoli: “Non possiamo dire quando giocheremo, saremmo arroganti e non è il nostro compito. Noi dobbiamo dimostrare come ci faremo trovare pronti quando ci sarà dato il segnale di poter giocare”.

Se il massimo campionato tedesco ripartisse con la 26a giornata tra il 9 o il 16 maggio, Bayern Monaco e compagnia riusciranno sicuramente a rispettare la data fissata dall’Uefa del 3 agosto. “Rispetteremo qualsiasi decisione – aggiunge Seifert – La stagione dovrebbe terminare il 30 giugno, ma se si dovrà andare oltre parleremo con tutti i nostri partner e troveremo una soluzione. Far riprendere la stagione è la sola possibilità di sopravvivenza per molti club”.