Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 6 Settembre 2020
Il 6 settembre il Napoli di De Laurentiis festeggia i suoi primi 16 anni. L’attuale patron azzurro rilevò la società nel 2004, dando il via ad una lunga cavalcata culminata nel ritorno nell’Europa dei grandi e nella conquista di un trofeo che mancava da oltre 20 anni in città. In occasione dell’anniversario della rinascita del club, ecco allora il bilancio dei primi 16 anni dell’era De Laurentiis a Napoli: dal fallimento all’approdo in Champions, seguito dalla vittoria dei primi titoli, passando per il ritorno in Serie A.
Società Calcio Napoli: il fallimento e la nascita del Napoli Soccer
È l’estate del 2004 e il Napoli calcio sta probabilmente vivendo il momento più buio della propria storia. La squadra che ormai da diversi anni sopravvive in zona di galleggiamento in Serie B sta attraversando anche una profonda crisi economica. Il fallimento e la perdita del titolo sportivo sono l’inevitabile conseguenza di una situazione ormai al limite da diverso tempo. Così, alle porte del tribunale fallimentare bussa l’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis che rileva la squadra e la iscrive all’allora campionato di Serie C1 con la denominazione di Napoli Soccer. È quella l’alba di una nuova era per il calcio all’ombra del Vesuvio.
La promozione in Serie B
La nuova società, che riparte con Pierpaolo Marino direttore sportivo e Gian Piero Ventura in panchina, è chiamata subito ad un tour de force: allestire una squadra in tempi record per poter partecipare al campionato di C. Le risorse all’inizio sono molto limitate, ma la risposta della piazza è incredibile. Per l’esordio casalingo contro il Cittadella il San Paolo farà registrare il tutto esaurito: numeri senza precedenti per la categoria.
Ma i risultati sul campo non vanno di pari passo con l’entusiasmo della città e a farne le spese è proprio Ventura, esonerato e sostituito da Edoardo Reja. Il sogno promozione al primo anno svanirà nella finale play off contro l’Avellino, ma l’appuntamento con la B sarà solo rimandato alla stagione successiva, quando il Napoli dominerà in lungo e in largo il torneo conquistandosi la promozione diretta in Cadetteria.
Il ritorno in Serie A della Società Sportiva Calcio Napoli
In Serie B il club riacquista la denominazione Società Sportiva Calcio Napoli. Quello al quale partecipano gli Azzurri è un torneo insolito, il cui tasso di competitività viene alzato decisamente dalla presenza della Juventus, retrocessa in seguito ai fatti di calciopoli. La squadra guidata ancora da Reja, dopo un avvio balbettante, comincia a tenere il passo promozione, pur non riuscendo a star dietro alla corazzata bianconera che, come da pronostico, domina il torneo.
Si arriva così all’ultima giornata in cui la seconda e la terza della classe, Napoli e Genoa, le cui tifoserie sono pure gemellate, si affrontano a Marassi per un posto in Serie A. Ma, grazie ai concomitanti pareggi proprio dello Stadio Ferraris e del Piacenza primo inseguitore, Azzurri e Grifone chiuderanno col vantaggio necessario in classifica per scongiurare i play off e conquistarsi la promozione diretta a braccetto. Dopo sei anni di assenza, la Società Calcio Napoli torna nella massima serie.
La conquista dell’Europa dei grandi
Il ritorno in Serie A del Napoli è accompagnato da un mercato che abbina giovani promesse a veterani della categoria. Nell’estate del 2007 approdano, infatti, all’ombra del Vesuvio la futura bandiera e capitano del Napoli Marek Hamsik, un giovane Lavezzi, ma anche calciatori di esperienza come Blasi e Zalayeta, tra gli altri.
La bontà del lavoro svolto dalla società è certificata dalla qualificazione in Europa già al primo anno. Nella stagione 2008-2009 gli Azzurri pagano la preparazione anticipata per i preliminari di Europa League e chiuderanno al tredicesimo posto in campionato con Reja esonerato e sostituito nel finale di campionato da Donadoni.
Anche quest’ultimo finirà anzitempo la propria esperienza all’alba del campionato 2009-2010, quando inizierà l’era Mazzarri che porterà la società di De Laurentiis alla qualificazione in Champions e alla conquista del primo trofeo dai tempi di Maradona. È la seconda stagione di Mazzarri quella in cui il Napoli stacca il pass per la “Coppa dalle grandi orecchie”, grazie al terzo posto in campionato nel 2011, arrivato dopo aver accarezzato per un attimo anche il sogno scudetto vinto, però, dal Milan di Allegri.
Tutti i titoli del Napoli di De Laurentiis
Il Napoli di De Laurentiis, nei suoi sedici anni di vita, ha arricchito la bacheca azzurra con altri quattro titoli: tre Coppe Italia e una Supercoppa. Il primo trofeo, arrivato vent’anni dopo l’ultimo successo del club, è stato sollevato al termine della stagione 2011-2012: la Coppa Italia vinta dal Napoli di Mazzarri nella finale di Roma del 20 maggio 2012 contro la Juventus che, prima di quella partita, non aveva ancora conosciuto la sconfitta in stagione. Dopo l’addio del tecnico di San Vincenzo, inizierà poi l’era di Benitez che porterà poi un’altra Coppa Italia e una Supercoppa, vinte entrambe nel 2014, rispettivamente in finale contro la Fiorentina e ancora contro la Juventus.
Non ha portato alcun titolo, invece, il triennio successivo alla stagione di Benitez, sotto la guida di Maurizio Sarri. Tuttavia, mai come nel 2018, ultimo anno del tecnico nato a Bagnoli, il Napoli di De Laurentiis è andato così vicino a cucirsi sul petto il tricolore, sfumato di fatto a sole quattro giornate dalla fine a Firenze, dopo la netta sconfitta per 3 a 0 contro la Viola. Orfano di trofei anche l’anno e mezzo sotto la guida di Carlo Ancelotti, esonerato a dicembre del 2019 e sostituito da Gennaro Gattuso. Proprio l’allenatore calabrese, invece, ha riportato la Coppa Italia in città, strappandola alla Juventus lo scorso 17 giugno nella finale di Roma, vinta dai partenopei ai calci di rigore.
Sedici anni fa il Napoli rinasceva dalle ceneri del fallimento, oggi siede, per diritto acquisito sul campo, al tavolo delle grandi. Un buon motivo per festeggiare questo compleanno dell’era De Laurentiis, con uno sguardo orgoglioso su quanto fatto e uno ambizioso al futuro.
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