La prima e, ad oggi, unica vittoria dell’Italia agli Europei si deve al lancio di una monetina, quello che decise la semifinale contro l’Unione Sovietica ai campionati organizzati dal nostro Paese nel 1968. La Nazionale guidata allora dall’allenatore Ferruccio Valcareggi avrebbe in seguito legittimato quel bacio della buona sorte battendo in finale la Jugoslavia. A distanza di oltre 50 anni da quel successo, gli Azzurri di oggi si sono già matematicamente qualificati per la prossima edizione del 2020, con la stessa ambizione di festeggiare sul tetto d’Europa. Se ci riusciranno o meno, solo il tempo e il campo lo diranno. Nel frattempo, ripercorriamo la storia della nostra Nazionale in questa competizione: dai protagonisti in maglia azzurra, fino alle più grandi partite dell’Italia agli Europei.

L’Italia e le qualificazioni agli Europei

Quella dell’Italia agli Europei 2020 sarà la decima partecipazione alla rassegna continentale su 16 edizioni complessive. Gli Azzurri hanno già staccato il pass d’accesso al torneo, anche se la fase di qualificazione a gironi dell’Italia agli Europei non è ancora chiusa. In programma, infatti, ci sono ancora la trasferta in Bosnia del 15 novembre e la partita di Palermo contro l’Armenia del 18. La qualificazione a Euro 2020 è arrivata con tre turni di anticipo, in seguito alla vittoria sulla Grecia all’Olimpico dello scorso 12 ottobre: un risultato storico senza precedenti per gli Azzurri in questa competizione. Alla luce di ciò, anche se ormai ininfluente ai fini della qualificazione, il prossimo turno dell’Italia agli Europei contro la Bosnia diventa comunque un buon test per dare spazio a chi ha giocato meno fino ad ora.

Le più grandi partite agli Europei dell’Italia

Oltre al primo torneo nel 1960, al quale la nostra Nazionale non ha proprio preso parte, sono cinque le edizioni degli Europei in cui l’Italia non riuscì a qualificarsi per la fase finale: nel 1964, nel 1972, nel 1976, nel 1984 e l’ultima volta nel 1992. Per quanto riguarda i risultati migliori nella rassegna continentale, gli Azzurri, oltre alla vittoria del 1968, si sono fermati alle semifinali nel 1988 e hanno perso due finali nel 2000 e nel 2012. È forse proprio quella del 2000 contro la Francia la più cocente, sfumata nel recupero per mano di Wiltord e persa definitivamente ai supplementari dopo il “golden gol” di Trezeguet. Senza storia, invece, quella del 2012, con la Spagna campione d’Europa, a seguito di un netto 4 a 0 sulla Nazionale dell’allora Ct dell’Italia Cesare Prandelli. Due finali molto diverse, che hanno in comune, però, lo stesso rimpianto lasciato in eredità: la sensazione che gli Europei vinti dall’Italia avrebbero potuto essere di più.

La vittoria dell’Italia agli Europei del 1968

Per trovare la prima e, ad oggi, unica vittoria dell’Italia agli Europei, bisogna tornare indietro di oltre 50 anni. È il 1968 e il nostro Paese ospita la rassegna calcistica continentale. Il format del torneo è molto diverso da quello che conosciamo oggi. Le squadre partecipanti sono appena otto, con turni a eliminazione diretta. Quella del ’68 è una grande Italia. È la Nazionale di Zoff, capitan Facchetti, Riva e Mazzola. I quarti di finale di andata e ritorno fungono da playoff: l’Italia si sbarazza della scomoda Bulgaria, rimediando con un 2 a 0 casalingo alla sconfitta per 3 a 2 a Sofia. Le semifinali sono, invece, partite secche, ospitate tutte dal nostro Paese. L’Italia incrocia la temibile Unione Sovietica. I tempi regolamentari, finiti a reti inviolate, non servono a risolvere la disputa. E, non essendo previsti supplementari o rigori, si procede al lancio della monetina. La scelta di Facchetti è quella fortunata e l’Italia va in finale. Contro la Jugoslavia finisce ancora in parità (1-1), ma questa volta, per trovare il vincitore, si rigioca: i gol di Riva e Anastasi regaleranno il trofeo agli Azzurri, per quello che è ancora il miglior risultato agli Europei dell’Italia.