Il 10 giugno è una data molto fortunata nella storia della nazionale italiana di calcio, soprattutto se associata a una città, Roma, la nostra Capitale. Proprio in quel giorno e in quel luogo gli azzurri hanno vinto il loro primo Mondiale nel 1934 e il loro primo Europeo nel 1968. Di successi ai Mondiali ne sono arrivati poi altri tre (1938, 1982 e 2006), mentre agli Europei siamo ancora fermi a uno. Da annotare anche un fatto: sia nel 1934, sia nel 1968 l’Italia era al suo esordio nella fase finale di queste competizioni. I Mondiali esistevano già dal 1930 (l’Uruguay è stato il primo team campione del mondo), gli Europei dal 1960 (le prime due edizioni vinte da Unione Sovietica e Spagna).

L’Italia, dunque, ha bagnato con la vittoria i suoi esordi mondiali ed europei e in entrambi i casi da nazione ospitante e con la finale giocata a Roma. L’ultimo atto della competizione iridata del 1934 si disputò in quello che, dal 1927, si chiamava Stadio del Partito Nazionale Fascista (nel 1911, quando fu inaugurato, si chiamava Stadio Nazionale), che sorgeva nella stessa area dove oggi si trova lo Stadio Flaminio, e che fu dismesso nel 1953 e demolito nel 1957, mentre il Flaminio fu inaugurato nel 1959 in vista delle Olimpiadi di Roma 1960. La finale degli Europei, invece, si disputò allo Stadio Olimpico, che assunse questo nome proprio dopo l’assegnazione a Roma dei Giochi del ’60, mentre prima si chiamava Stadio dei Cipressi e negli anni ’50 era noto come Stadio dei Centomila, per via del numero di posti.

L’Italia ai Mondiali di Calcio 1934

Pur essendo il Paese organizzatore, l’Italia deve affrontare un turno di qualificazione per accedere ai Mondiali del 1934, anche se si trova inserita nel gruppo 3 con una sola avversaria la Grecia. Le due squadre si accordano per disputare una gara unica a Milano invece di due gare (andata e ritorno). Vincono gli azzurri 4-0 e si assicurano la partecipazione alla fase finale a 16 squadre della competizione iridata, tutta a eliminazione diretta. Non ci sono i campioni uscenti dell’Uruguay, che non si presentano per “ripicca”, visto che nel 1930 in casa loro la maggior parte delle squadre europee avevano disertato a causa delle spese e della lunga trasferta da affrontare.

L’Italia comincia il suo percorso proprio a Roma il 27 maggio battendo nettamente gli Stati Uniti per 7-1 agli ottavi di finale. Ai quarti, invece, ha vita più dura con la Spagna: si gioca a Firenze il 31 maggio, ma la partita finisce 1-1. Nascono anche delle polemiche perché secondo gli spagnoli Giuseppe Meazza, sul gol del pareggio di Ferrari, avrebbe ostacolato il portiere Ricardo Zamora. Si è così costretti a giocare di nuovo il 1° giugno: gli iberici devono fare a meno proprio di Zamora e si vedono anche annullare un gol, mentre l’Italia segna all’11’ con Meazza e resiste fino alla fine, ottenendo così il pass per le semifinali.

Anche la semifinale contro l’Austria scatena qualche polemica perché sul decisivo gol di Guaita, secondo gli austriaci, ci sarebbe un fallo di Meazza sul portiere Peter Plazer. Altre fonti, invece, riportano che sarebbe stato proprio Platzer a commettere fallo su Meazza, restando poi travolto dall’italiano. Nonostante questo punto oscuro, l’Italia ce la fa e va in finale dove trova la Cecoslovacchia, che nel frattempo ha eliminato Romania (2-1), Svizzera (3-2) e Germania (3-1). Nella finale per il terzo posto del 7 giugno, intanto, i tedeschi hanno la meglio sugli austriaci per 3-2. Nella finalissima del 10 giugno, invece, la Cecoslovacchia passa in vantaggio al 71’ con Antonín Puč, l’Italia pareggia all’81’ con un tiro al volo di Raimundo Bibiani Orsi, poi, ai tempi supplementari, arriva il gol decisivo di Angelo Schiavio, che segna al 95’ e poi sviene per l’emozione. L’Italia è campione del mondo alla sua prima partecipazione e davanti al proprio pubblico.

Chi erano i calciatori italiani primi campioni del mondo nel 1934

Ecco i 22 giocatori convocati dal commissario tecnico italiano Vittorio Pozzo per i Mondiali del 1934. Tra parentesi il ruolo e l’indicazione della squadra di club di appartenenza.

Luigi Allemando (difensore, Ambrosiana-Inter)
Pietro Arcari (attaccante, Milan)
Luigi Bertolini (difensore, Juventus)
Felice Borel (attaccante, Juventus)
Umberto Caligaris (difensore, Juventus)
Armando Castellazzi (centrocampista, Ambrosiana-Inter)
Giuseppe Cavanna (portiere, Napoli)
Gianpiero Combi (portiere, Juventus)
Attilio Demaria (centrocampista, Ambrosiana-Inter)
Enrique Guaita (attaccante, Roma)
Anfilogino Guarisi (attaccante, Lazio)
Guido Masetti (portiere, Roma)
Giuseppe Meazza (centrocampista, Ambrosiana-Inter)
Luis Monti (centrocampista, Juventus)
Eraldo Monzeglio (difensore, Bologna)
Raimundo Orsi (attaccante, Juventus)
Mario Pizziolo (difensore, Fiorentina)
Virginio Rosetta (difensore, Juventus)
Angelo Schiavio (attaccante, Bologna)
Mario Varglien (centrocampista, Juventus)

L’Italia agli Europei di Calcio 1968

L’avventura dell’Italia agli Europei 1968 comincia dalle qualificazioni. Gli azzurri vincono il Gruppo 6 con cinque vittorie e un pareggio e si piazzano davanti a Romania, Svizzera e Cipro, volando ai quarti di finale dove trovano la Bulgaria e la superano: all’andata a Sofia il 6 aprile l’Italia perde 3-2, ma al ritorno a Napoli il 20 aprile vince 2-0 grazie ai gol di Prati e Domenghini, qualificandosi quindi per la fase finale, per la quale viene anche scelta dall’Uefa come organizzatrice.

La fase finale consiste nelle semifinali e finale che si svolgono dal 5 all’8 giugno. Nella semifinale di Firenze la Jugoslavia vince 1-0, mentre in quella di Napoli l’Italia pareggia 0-0 con l’Unione Sovietica che quattro anni prima l’aveva fermata alle eliminatorie (ottavi di finale). È la monetina a decidere chi va in finale e la fortuna decide di aiutare proprio gli azzurri.

L’8 giugno si gioca la finale a Roma tra Italia e Jugoslavia e finisce 1-1, anche dopo i supplementari. Il regolamento prevede che il match si rigiochi 48 ore dopo e così il 10 giugno gli azzurri si ripresentano in campo. Valcareggi sostituisce cinque giocatori rispetto alla formazione di due giorni prima, mentre il ct jugoslavo Rajko Mitić è alle prese con problemi di infermieria che alla fine si rivelano decisivi. L’Italia ha vita molto più semplice e dopo mezz’ora è già avanti 2-0 grazie ai gol di Riva al 12’ (in foto) e di Anastasi al 31’. L’Italia vince il suo primo (e per ora ancora unico) Europeo.

Chi erano i calciatori italiani primi campioni d’Europa nel 1968

Qui di seguito i 22 giocatori convocati da Ferruccio Valcareggi per gli Europei 1968. Tra parentesi il ruolo e l’indicazione della squadra di club di appartenenza.

Enrico Albertosi (portiere, Fiorentina)
Piero Anastasi (attaccante, Varese)
Angelo Anquiletti (difensore, Milan)
Giancarlo Bercellino (difensore, Juventus)
Tarcisio Burgnich (difensore, Inter)
Giacomo Bulgarelli (centrocampista, Bologna)
Ernesto Castano (difensore, Juventus)
Giancarlo De Sisti (centrocampista, Fiorentina)
Angelo Domenghini (attaccante, Inter)
Giacinto Facchetti (difensore, Inter)
Giorgio Ferrini (centrocampista, Torino)
Aristide Guarneri (difensore, Bologna)
Antonio Juliano (centrocampista, Napoli)
Giovanni Lodetti (centrocampista, Milan)
Sandro Mazzola (attaccante, Inter)
Pierino Prati (attaccante, Milan)
Gigi Riva (attaccante, Cagliari)
Gianni Rivera (centrocampista, Milan)
Roberto Rosato (difensore, Milan)
Sandro Salvadore (difensore, Juventus)
Lido Vieri (portiere, Torino)
Dino Zoff (portiere, Napoli)