“La Juve è la Juve, anche senza Champions o coppe internazionali. Io da ragazzino ho sempre tifato per i bianconeri, il mio idolo era Pogba. Giocare nella Juve mi farebbe piacere. Parliamo di un grande club”Nicolò Zaniolo, in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, esce allo scoperto e lancia un messaggio deciso ai bianconeri. Senza però voler fare uno sgarbo al suo Galatasaray, dove dice di essersi ambientato molto bene: “Se ci sarà l’opportunità che renda felici tutti e tre – il Galatasaray, io e la Juve – ben venga. Altrimenti sto benissimo in Turchia”. Da settimane ormai si parla di un suo possibile ritorno in Italia già nell’estate 2023, visto l’accostamento insistente prima alla Fiorentina e dunque alla Juventus, squadra che ha chiuso al settimo posto l’ultima Serie A in seguito alla penalizzazione. Una possibilità di cui l’ex giocatore della Roma classe 1999, con un passato nelle giovanili dell’Inter, ha parlato apertamente, evidenziando di vedere di buon occhio tale trasferimento.

Zaniolo ha poi proseguito descrivendo proprio quest’ultima esperienza, la prima all’estero per lui, che gli ha anche permesso di vincere il suo primo campionato in carriera:  “Ho trovato persone super, tanto in città quanto all’interno del Galatasaray. Mi hanno aiutato tutti ad ambientarmi in fretta. Mi trovo molto bene. In Turchia ho conosciuto un amore incredibile per il calcio. Mi vengono ancora i brividi se penso all’atmosfera dello stadio dopo la doppietta che ho segnato nel derby contro il Fenerbahce. Pazzesco! E poi ho vinto il campionato turco. Dopo la Conference con la Roma, un altro trofeo importante. Speriamo che diventi una abitudine”. 

In chiusura di intervista anche un pensiero per la sua ex squadra e soprattutto per il suo ex allenatore: Roma è stato un momento importante della mia vita, con pagine bellissime e altre un po’ meno, e sarò grato in eterno a tutti i tifosi. Il mio augurio è che la Roma possa vincere tanto nelle prossime stagioni. Sono stati anni belli. Mi mancano i pranzi al ristorante la Locanda, che era diventata un po’ la mia seconda famiglia. Mourinho? Non l’ho più sentito. Però so che Mourinho mi vuole bene, chiede sempre di me a Sergio Olivera, mio compagno al Galatasaray. Sarò sempre grato a Mou. L’anno scorso, prima della partita contro l’Empoli, ero un po’ giù di morale perché non segnavo da cinque o sei partite. Mourinho mi ha preso da parte e mi ha detto: “Nicolò, stai sereno. Oggi segni”. E così è stato. Mourinho vede sempre tutto prima, è incredibile. È un allenatore top, speciale. Uno che ti stimola sempre”.