Zlatan Ibrahimovic è stato l’argomento più discusso nella giornata di ieri. Per tutto il pomeriggio e gran parte della sera è stato in cima ai trend topic di Twitter. Eppure la notizia di cui è protagonista circolava già da tempo. Da settimane, infatti, il nostro Carlo Pellegatti scrive del ritorno dello svedese a Milanello. Ora è quasi fatta: le parti si sono riunite ieri per stabilire i dettagli del contratto di Ibra.

Secondo le indiscrezioni riportate dalla maggior parte dei media, Ibrahimovic firmerà con il Milan un accordo di sei mesi, a 3,5 milioni più bonus, ma probabilmente il contratto sarà prolungato fino a 18 mesi al raggiungimento di determinati obiettivi. In pratica Zlatan finirà certamente la stagione in corso in maglia rossonera, ma potrebbe far parte della rosa del Diavolo anche nella stagione 2020-2021.

Quando arriverà Ibrahimovic a Milanello? Non sono state comunicate ancora date certe. Lo svedese potrebbe aggregarsi alla squadra già alla ripresa degli allenamenti il 30 dicembre o al massimo qualche giorno dopo. Con tutta probabilità verrà convocato e presentato a San Siro in occasione della prima gara del 2020 contro la Sampdoria, in programma il 6 gennaio.

Ibrahimovic torna in Italia, ma come sta?

La domanda che in molti si faranno è: come sta Ibrahimovic? E saranno in tanti a pensare che in ogni caso possa stare meglio di gran parte dei giocatori rossoneri, alle prese con l’ennesimo periodo “no” e ancora umiliati dalla “manita” rimediata contro l’Atalanta.

Ibra ha giocato la sua ultima gara ufficiale negli Stati Uniti a fine a ottobre e di fatto è fermo da metà novembre, più di un mese. Potrebbe dunque avere bisogno di un paio di settimane per tornare in una forma degna della Serie A e per questo si vocifera che la prima occasione buona per vederlo dal primo minuto possa essere la gara degli ottavi di coppa Italia contro la Spal, che si disputerà a San Siro il 15 gennaio.

Nelle ultime stagioni disputate con la maglia dei Los Angeles Galaxy, di cui è stato anche capitano, Ibrahimovic ha segnato ben 52 gol in 56 partite, dimostrando che, nonostante i 38 anni d’età (li ha compiuti lo scorso 3 ottobre), è ancora di un livello nettamente superiore rispetto ai giocatori della Major League Soccer. Ora starà a lui dimostrare di essere ancora adatto al calcio europeo e a quello italiano in particolare.

Il passato di Ibra tra Juve, Inter e Milan

Di certo proprio il calcio italiano è quello che Ibra conosce meglio, avendo giocato in tutte e tre le squadre più titolate della Serie A. La sua avventura in Italia, lo ricordiamo, è cominciata nel 2004, quando aveva appena 23 anni, ma era già considerato un fenomeno. Proveniva dall’Ajax, con cui, dal 2001 al 2004, aveva segnato 35 gol in 74 presenze. Arrivato alla Juventus, ha messo a segno 23 reti in 70 partite.

Nel 2006 è passato all’Inter ed è rimasto in nerazzurro fino al 2009, segnando 57 gol in 88 partite. Poi ha giocato per una stagione in Spagna, al Barcellona, mettendo insieme un bottino di 16 gol in 29 partite. È stato nel 2010 che è tornato in Italia ed è approdato al Milan, la squadra italiana con cui ha ottenuto la media gol più alta, segnando 42 gol in 61 partite.

Il legame di Ibrahimovic con il Milan è sempre stato molto più forte rispetto a quello con le altre squadre. È rimasto legato ai rossoneri, da tifoso, anche quando è andato via. Dopo il Milan ha giocato 122 partite con il Paris Saint-Germain, dal 2012 al 2016, segnando ben 113 gol, poi è andato al Manchester United dove dal 2016 al 2018 ha giocato 33 partite segnando 17 gol, infine è approdato ai L.A. Galaxy, nel 2018, segnando, come detto, 52 gol in 56 presenze. Ibra non gioca più con la nazionale svedese, di cui è stato capitano, dal 2016, chiudendo con 62 gol in 116 presenze.

La caratteristica che rende Zlatan Ibrahimovic così prezioso è che, in Europa, ha vinto ovunque sia andato. Nel suo palmarès troviamo:
– con l’Ajax due scudetti olandesi più una Coppa e una Supercoppa dei Paesi Bassi;
– con la Juventus lo scudetto (poi revocato) del 2004-2005;
– con l’Inter tre scudetti e una Supercoppa Italiana;
– con il Milan l’ultimo scudetto dei rossoneri, che risale ormai alla stagione 2010-2011;
– con il Barcellona una Supercoppa europea, una Coppa del Mondo per Club, uno scudetto spagnolo e due Supercoppa di Spagna;
– con il Paris Saint-Germain quattro campionati francesi, tre Coppe di Lega, tre Supercoppe e due Coppe di Francia;
– con il Manchester United l’Europa League, una Coppa di Lega e un Community Shield.

Tra i suoi tantissimi primati, c’è il fatto di essere stato il primo giocatore ad aver vinto la classifica marcatori della Serie A con due squadre diverse e l’unico ad averlo fatto con squadre della stessa città (l’Inter nel 2008-2009 e il Milan nel 2011-2012). È anche l’unico calciatore al mondo ad aver vinto undici campionati in quattro leghe diverse, ossia Eredivisie, Serie A, Liga spagnola e Ligue 1.
C’è però un grosso neo nella carriera di Ibrahimovic: pur avendola giocata con sette delle squadre più forti d’Europa, non ha mai vinto la Champions League.