Bandiera del Bayern Monaco e vincitore del Pallone d’oro per due volte di fila, il 25 settembre compie 65 anni Karl-Heinz Rummenigge. L’ex calciatore tedesco ha vinto tutto con i bavaresi, è stato due volte vice campione del mondo con la Germania e ha conquistato, sempre con la Nazionale, l’Europeo del 1980. In occasione del suo 65° compleanno, andiamo ripercorrere la carriera dell’icona del calcio tedesco, dagli esordi fino al nuovo ruolo da dirigente, passando per l’esperienza italiana con la maglia dell’Inter.

Rummenigge, dall’esordio ai successi con il Bayern Monaco

È nella squadra della sua città natale, Lippstadt, situata nella Renania Settentrionale-Vestfalia, che Rummenigge inizia a giocare a calcio all’età di 8 anni. Qui percorre tutta la trafila delle giovanili fino alla prima squadra. Nel 1974 arriva la chiamata del Bayern Monaco che lo schiera, almeno inizialmente, come trequartista.

Cinque anni più tardi il nuovo tecnico bavarese ha l’intuizione di avanzarlo fino al ruolo di centravanti e la scelta paga. Rummenigge, infatti, per due volte di fila, nel 1980 e nel 1981, arriva davanti a tutti nella classifica cannonieri della Bundesliga e solleva per due volte consecutive il Pallone d’oro. Al Bayern Monaco resterà per 10 anni e vincerà tutto, arricchendo la propria bacheca con due campionati, due Coppe di Germania, altrettante Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Ad oggi, l’ex centravanti di Lippstadt è il terzo marcatore più prolifico nella storia del Bayern con 217 gol all’attivo, dietro solo a Gerd Müller e Robert Lewandowski.

I dieci anni di Rummenigge nel giro della Nazionale tedesca

Le buone prestazioni con il club spingono Rummenigge nel giro della Nazionale tedesca. La prima chiamata arriva nel 1976 e due anni più tardi parteciperà alla spedizione mondiale in Argentina, finita anzitempo alla seconda fase a gironi. L’attaccante si metterà comunque in mostra realizzando tre gol. Nel 1980 si laurea campione d’Europa nel torneo disputato in Italia battendo in finale il Belgio 2-1.

Il titolo di campione del mondo, invece, sfumerà per due volte consecutive in finale: a Spagna ’82 contro la Nazionale azzurra e a Messico86 contro l’Argentina. Proprio contro i sudamericani, all’ultimo atto del torneo iridato, Rummenigge segnerà il quarantacinquesimo e ultimo gol con la maglia della Germania Ovest in 95 presenze complessive.

L’esperienza italiana di Rummenigge all’Inter

Nell’estate del 1984 si completa il passaggio di Rummenigge all’Inter. Il centravanti tedesco a Milano, sponda nerazzurra, trova come partner d’attacco Alessandro Altobelli. In nerazzurro il due volte Pallone d’oro trascorrerà tre stagioni, senza riuscire, però, ad arricchire ulteriormente la propria bacheca. L’ultima stagione milanese, in particolare, è caratterizzata da numerosi problemi fisici che lo spingeranno a cambiare aria nel settembre del 1987, quando verrà messo sotto contratto dagli svizzeri del Servette, club della città di Ginevra. Qui chiuderà la sua carriera da calciatore nel 1989, a quasi 34 anni.

Il ritorno in Germania e il nuovo ruolo da dirigente

Rummenigge, pur lasciando il calcio giocato, rimane nel giro lavorando, dal 1990 al 1994, come opinionista della Nazionale sul primo canale tedesco. Nel frattempo, nel novembre del 1991, il suo percorso si intreccia nuovamente con quello del Bayern Monaco che gli propone il ruolo di vicepresidente del club, insieme a Franz Beckenbauer.

Dal 2002, poi, assumerà la carica di amministratore delegato della nuova divisione calcio della società, gestendo il rapporto con i media e le istituzioni calcistiche nazionali e internazionali. Ruolo che ricopre tutt’oggi: inevitabile per chi ha scritto la storia del club in campo e fuori. Perché si scrive Bayern Monaco, ma si legge Karl-Heinz Rummenigge.