Vincitore dell’anello NBA nel 2011 e primo cestista europeo a prendersi contestualmente anche il premio MVP delle Finals, compie oggi 42 anni il campione tedesco Dirk Nowitzki, nato appunto il 19 giugno 1978. Dall’esordio sul parquet al passaggio nel campionato a stelle e strisce di pallacanestro fino agli anni d’oro con la maglia dei Dallas Mavericks, ripercorriamo la storia e i successi di “Wunder Dirk” in occasione del suo 42° compleanno.

Dall’esordio alla chiamata di Dirk Nowitzki in NBA

Lo sport per Dirk Nowitzki è una questione di famiglia: il padre è un giocatore di pallamano, mentre la madre è impegnata nel basket. Il giovane Dirk, dopo aver praticato diverse discipline, sceglie di seguire la strada della madre e inizia a dedicarsi alla pallacanestro a partire dall’età di 13 anni. Entra nella squadra della sua città natale, Würzburg, a 16 anni, ma il suo talento è ancora un diamante grezzo. Sarà decisivo in questo senso l’incontro con Holger Geschwindner, ex nazionale tedesco, che lo nota e decide di cominciare ad allenarlo individualmente.

Il sodalizio con il suo nuovo coach permetterà a Nowitzki di crescere sviluppando a pieno il proprio talento attraverso il confronto con i migliori. La carriera di “Wunder Dirk” darà ragione a Geschwindner che in quel ragazzino di 16 anni aveva già visto il talento del futuro campione. Nel 1998, ad appena 20 anni, Dirk Nowitzki e la NBA si dicono sì per la prima volta: ad assicurarsi le prestazioni del giovane talento tedesco sono i Dallas Mavericks che, per lui, danno in cambio Robert Traylor e Pat Garrity ai Milwaukee Bucks. È l’inizio di un matrimonio che durerà più di 20 anni.

Gli anni d’oro ai Dallas Mavericks

Con la maglia dei Dallas Mavericks verrà fuori tutto quel talento che aveva visto in lui Geschwindner diversi anni prima, quando Dirk era ancora un ragazzino che stava approcciando la pallacanestro. Durante gli anni in Texas, Nowitzki partecipa per ben 14 volte all’All Star Game e nel 2006 vince anche la gara dei tiri da tre punti.

Con la Nazionale diventa ben presto un leader sia carismatico che tecnico, grazie al suo strapotere sul parquet. Con la Germania vincerà un bronzo ai Mondiali negli Stati Uniti del 2002 e un argento ai campionati europei del 2005 in Serbia e Montenegro. La stagione 2005-2006 è quella delle prime finali NBA. Nowitzki trascina fino all’ultimo atto dei play-off Dallas che, però, deve soccombere davanti ai Miami Heat che chiudono la serie sul 4 a 2.

Nella stagione successiva, anche se i Mavericks vengono eliminati al primo turno play-off dai Warriors, “Wunder Dirk” diventerà il primo cestista europeo a ricevere il premio MVP nella storia della NBA. L’abnegazione e il talento del tedesco saranno finalmente premiati anche a livello collettivo nella stagione 2010-2011 quando i Dallas riusciranno a conquistare l’anello nel rematch delle finals 2006 contro i Miami Heat. Alle NBA Finals del 2011, Dirk Nowitzki gioca con il tendine della mano sinistra infortunato in gara 1 e scende in campo in gara 4 con la febbre, ma la fame di vittoria è più forte. Il 12 giugno 2011 Dallas chiuderà la serie restituendo agli Heat il 4 a 2 subito nel 2006. Dirk viene eletto MVP delle Finals diventando il primo europeo a ottenere questo riconoscimento insieme alla vittoria dell’anello NBA.

Dirk Nowitzki: il ritiro e l’ingresso nella storia del basket

Quello del 2011 sarà il primo e unico titolo di Nowitzki con i Dallas ma, anche dopo quella data, il campione tedesco continuerà a macinare record. Il 7 marzo del 2017 contro i Lakers diventa il sesto giocatore nella storia della NBA a raggiungere i 30mila punti.

Nella stagione 2018-2019 la bontà del matrimonio con i Mavericks viene certificata da un altro record: Nowitzki diventa l’unico giocatore nella storia del campionato di basket a stelle e strisce ad aver militato nella stessa franchigia per 21 stagioni. Quella 2018-2019, però, sarà l’ultima: l’11 aprile 2019 Nowitzki scende sul parquet per la sua esibizione finale, contro i San Antonio Spurs. Un mese più tardi diventerà ambasciatore dell’International Basketball Federation, accanto a Kobe Bryant e Yao Ming: un riconoscimento formale pleonastico, perché il suo posto nella storia del basket “Wunder Dirk” lo aveva già conquistato da tempo.