“The dream team”, la squadra dei sogni.

È questo l’appellativo riservato alla Nazionale USA di basket dal momento che, storicamente, ha avuto ben pochi rivali nelle competizioni a cui ha preso parte.

È proprio per questa ragione che fino al 1989 la FIBA ha proibito le Olimpiadi ai cestisti impegnati nella NBA. Gli Stati Uniti decisero così di mandare gli universitari a vestire la maglia della Nazionale americana di basket, invece di una rappresentanza scelta tra i professionisti non militanti nella massima lega di basket americana.

Il Dream Team: i successi

La prima volta che agli USA viene concesso di schierare il Dream Team alle Olimpiadi è nel 1992, a Barcellona. Non che ce ne fosse bisogno, visti i risultati ottenuti nelle 12 edizioni precedenti, in occasione delle quali gli USA si aggiudicarono complessivamente 9 ori, 1 argento e 1 bronzo (nel 1980 non parteciparono alle Olimpiadi russe per boicottaggio). Tuttavia, con l’avvento del Dream Team alle Olimpiadi arrivano altri 6 ori e 1 bronzo su sette edizioni disputate.

Ai Mondiali il discorso cambia drasticamente: il team americano è sempre in prima linea ma alcune usciti infelici (l’ultima delle quali in Cina dove gli USA non sono andati oltre il settimo posto – terza volta nella storia a non entrare nella top 4) hanno esposto la squadra a qualche critica di troppo. Sta di fatto che con 5 ori, 3 argenti e 4 bronzi gli USA non hanno proprio di che lamentarsi.

I giocatori più influenti nella storia del Dream Team USA

Di campionissimi ne sono sfilati tanti nel corso degli anni, ma il Dream Team, quello vero, è quello formatosi in occasione di Barcellona 1992. Una squadra a dir poco stellare, composta esclusivamente da giocatori che da soli avevano scritto la storia nella NBA.

Qualche nome? Meglio farli tutti e 12, perché a certi livelli c’è poco da scherzare: Charles Barkley, Magic Johnson, Larry Bird, Michael Jordan, Karl Malone, Scottie Pippen, John Stockton, David Robinson, Patrick Ewing, Christian Laettner (unico collegiale) e Chris Mullin. Allenatore? Chuck Daly, già coach dei New Jersey Nets.

Dopo quell’annata il Dream Team si è sempre mantenuto su livelli di eccellenza difficilmente raggiungibili dalle rivali, ma nulla a che vedere con quello del ’92. Certo, gente come Reggie Miller, Gary Payton, Kobe Bryant, Lebron James e Hakeem Olajuwon non li hanno fatti rimpiangere più di tanto, ma d’altronde la prima volta non si scorda mai. E quella prima volta, in quel di Barcellona, è stata semplicemente unica.