Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 5 Agosto 2019
Tutti gli appassionati di basket di certo seguiranno con grande attenzione il draft NBA, ossia l’evento annuale nella National Basketball Association americana durante il quale le trenta squadre del campionato scelgono i nuovi giocatori per la prossima stagione.
Negli Stati Uniti questa manifestazione ha una grande rilevanza mediatica e un grandissimo seguito di pubblico: è proprio in questa fase, infatti, che i team possono aggiudicarsi i migliori giocatori NBA o quelli determinanti per la vittoria del titolo nella stagione che si sta per aprire. Scopriamo quindi insieme come funziona il draft NBA e in che modo si svolge la famosa lottery.
NBA picks: come è strutturata la selezione
Nel Campionato NBA i giocatori vengono selezionati in due turni durante i quali ciascun team può fare una sola scelta. Per il primo turno le 30 squadre vengono così suddivise: le 14 che non si sono qualificate per i playoff vengono favorite e quindi scelgono per prime, partecipando alla cosiddetta draft lottery; le 16 che, invece, si sono qualificate nei playoff scelgono al termine del sorteggio e delle selezioni delle prime 14 e, in questo caso, l’ordine di scelta è determinato dal rapporto tra vittorie e sconfitte nella stagione precedente: l’ultima in classifica sceglie per prima, mentre quella che ha vinto la regular season sceglie ovviamente per ultima. Nel secondo turno si rispetta poi lo stesso ordine utilizzato per il primo, fermo restando che le squadre possono scambiare il loro posto durante il draft e quindi cambiare l’ordine di scelta.
Com’è evidente, il sistema del draft NBA è stato concepito per evitare che i giocatori più forti si concentrino solo in alcune squadre, per dare la possibilità a tutti i team di poter migliorare aggiudicandosi un campione e per creare e mantenere, dunque, un certo equilibrio tra tutte le squadre del Campionato.
Draft lottery: come funziona
La lottery NBA funziona così: in una macchina come quella usata per le estrazioni delle classiche lotterie vengono inserite 14 palline numerate da 1 a 14. A questo punto vengono estratte 4 palline che vanno a determinare la combinazione della squadra vincente, ossia quella che sceglierà per prima, in base a un sistema di percentuali assegnate a ciascun club partecipante.
Con questo sistema vengono determinati i primi tre team che sceglieranno i propri giocatori, mentre le scelte rimanenti vengono assegnate in base ai record della regular season, secondo un ordine che va da quello che ha ottenuto il punteggio più basso fino a quello che ha ottenuto il punteggio più alto. Nel caso in cui una delle 14 squadre NBA della lottery scambi la propria scelta con una squadra dei playoff, allora prenderà la posizione di quella squadra in tutte le successive assegnazioni del draft.
Giocatori NBA: come vengono scelti nella draft lottery
Tutti i cestisti statunitensi diventano potenzialmente dei giocatori NBA a partire dal compimento del diciottesimo anno di età, mentre i cestisti delle altre nazioni a partire dal diciannovesimo. Ogni giovane che pratica questo sport può dichiararsi eleggibile per il draft NBA in qualsiasi momento tra l’anno del diploma del liceo e il completamento del college.
Per ogni stagione all’inizio l’NBA stabilisce due date limite prima del draft: i giocatori interessati devono dichiararsi disponibili prima di questa data, perché in seguito l’associazione del basket professionistico organizza il cosiddetto “camp pre-draft” per dare modo ai cestisti in questione di dimostrare le proprie capacità e farsi notare dai club, fermo restando che i singoli team possono anche decidere di convocare i giocatori di loro interesse per fare un’audizione singola. La data finale viene stabilita a una settimana prima della draft lottery e i cestisti possono ritirarsi dalla manifestazione entro tale data.
Se una squadra seleziona un giocatore al primo giro allora è obbligata a ingaggiarlo almeno per un anno; i diritti sui cestisti selezionati al secondo giro, invece, appartengono al club per tre anni ma in questo caso non c’è l’obbligo di ingaggio. Com’è facile immaginare, i giocatori che vengono scelti per primi sono quelli considerati più forti ed è la prima scelta del draft NBA a essere considerato per quell’anno come il potenziale giocatore chiave della stagione, il giovane talento sul quale puntare.
Tuttavia, non sempre la prima scelta diventa una star del basket: alcuni dei migliori giocatori NBA di sempre non figurano tra le prime scelte. Per rendersi conto di questo, basta fare un esempio: quello che oggi è considerato il più grande cestista di tutti i tempi, Michael Jordan, nel 1984 fu una terza scelta. Ai draft un solo italiano è stata la prima scelta assoluta: stiamo parlando di Andrea Bargnani, uno dei pochi giocatori italiani in NBA che nel 2006 fu scelto dai Toronto Raptors al primo giro, diventando anche il primo giocatore europeo della storia a essere selezionato da un team americano come numero uno.
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