Il viaggio di Pioli da allenatore è cominciato da Bologna alla fine del millennio scorso. Da allora, l’attuale allenatore del Milan ha fatto tantissima strada, tra successi e delusioni, allenando molte squadre in una carriera ormai ultraventennale. Dalla prima panchina fino all’approdo alla corte del Diavolo, andiamo allora a ripercorrere le tappe principali della carriera di Stefano Pioli da tecnico.

Da Bologna all’esordio in Serie A con il Parma

La gavetta di Stefano Pioli sulle panchine italiane inizia nel 1999 dalle giovanili del Bologna. Alla guida dei Felsinei vince un campionato allievi nazionali nel 2001, prima di essere promosso alla primavera rossoblù e trasferirsi, nel 2002, a Verona sponda Chievo per un altro anno di militanza nei settori giovanili.

Per l’esordio tra i professionisti, invece, bisogna attendere l’estate del 2003 quando Pioli firma per la Salernitana, ripescata quell’anno in Serie B dalla C1. La stagione d’esordio è positiva e, nonostante il tecnico parmigiano abbia dovuto guidare i Granata in una categoria superiore a quella prevista, conquista comunque la salvezza. Dopo l’esperienza campana, Pioli torna nella sua Emilia per allenare il Modena dove trascorre due anni, dal 2004 al 2006, eccetto una brevissima parentesi durante la quale viene momentaneamente sostituito da Maurizio Viscidi.

Il 2006 è l’anno del grande salto in Serie A, per di più nella sua Parma. Oltre a esordire nel massimo campionato italiano, con i Ducali, Pioli vede per la prima volta l’Europa da allenatore, guidando i gialloblù in Coppa Uefa. Nonostante la qualificazione ai sedicesimi della competizione, la difficile situazione in campionato spinge la società a prendere decisioni drastiche. Con Pioli esonerato, a Parma inizierà l’era di Claudio Ranieri.

Il ritorno alle origini di Stefano Pioli

Dopo l’esperienza a Parma, Pioli inizia un lungo viaggio che lo porterà a sedersi sulle panchine di sei squadre in appena sette anni. Dopo aver guidato Grosseto, Piacenza e Sassuolo tra il 2007 e il 2010, l’allenatore emiliano torna a Verona, questa volta per allenare la prima squadra del Chievo. Lascia l’incarico dopo una stagione nella quale chiude all’undicesimo posto ottenendo una salvezza tranquilla.

Prima di tornare a Bologna nell’ottobre del 2011, al posto dell’esonerato Bisoli, c’è la parentesi Palermo. Parentesi perché l’avventura in Sicilia dura lo spazio di un paio di mesi: Pioli paga l’eliminazione ai preliminari di Europa League per mano degli svizzeri del Thun e viene esonerato ancor prima che il campionato di Serie A abbia inizio. Decisamente più longeva l’esperienza a Bologna, dove il tecnico emiliano lavora dal 2011 a gennaio 2014, quando la società decide di congedarlo nonostante la squadra sia virtualmente salva in quel momento.

La felice esperienza di Pioli alla Lazio

Nell’estate del 2014, per Pioli inizia l’avventura nella Lazio, probabilmente ad oggi una delle migliori esperienze nella carriera del tecnico. Nella sua stagione d’esordio, grazie al terzo posto in campionato dietro solo a Juventus e Roma, riporta i biancocelesti ai preliminari di Champions League dopo 8 anni di assenza e conquista la finale di Coppa Italia dove cede solo ai supplementari per mano della Vecchia Signora.

La Lazio di Pioli è una squadra solida, capace di aggredire alti gli avversari grazie ad un pressing ultra offensivo e di regalare anche fasi di buon calcio. L’incantesimo, però, si spezza al secondo anno che parte subito male: sconfitta in Supercoppa per mano ancora della Juventus ed eliminazione ai preliminari di Champions contro il Bayer Leverkusen. La stagione che ne deriva è una diretta conseguenza della partenza a handicap: l’esperienza di Pioli alla Lazio si chiude il 3 aprile 2016 dopo il pesante 4 a 1 inflitto dalla Roma nel derby.

Dall’Inter al Milan passando per Firenze

Nel novembre del 2016 la carriera da allenatore del tecnico emiliano riparte dalla sponda nerazzurra del Naviglio. L’Inter di Pioli, che ha preso il posto dell’esonerato Frank De Boer, sembra poter regalare ai tifosi una stagione soddisfacente dopo un inizio parecchio stentato, ma presto il campo dà la sua sentenza: le avversarie corrono troppo e la compagine nerazzurra, dopo una buona rincorsa, si sfalda. A pagare è ancora Pioli, esonerato a maggio del 2017.

Appena un mese più tardi, però, è già tempo di ripartire perché viene ingaggiato dalla Fiorentina. Chiude la prima stagione all’ottavo posto, mentre la seconda rispecchia il trend delle ultime esperienze, con una seconda parte decisamente non all’altezza della prima.

Ad aprile 2019 Pioli rassegna le dimissioni. A Firenze il tecnico emiliano vive in prima persona il dramma della morte di Davide Astori, capitano della Viola scomparso il 4 marzo del 2018, a soli 31 anni. Da ottobre 2019 Pioli è l’allenatore del Milan. Il rendimento della squadra in questa stagione è stato molto altalenante: la sentenza definitiva sul lavoro di Pioli in rossonero, però, non è stata ancora emessa, ma rimandata a data da destinarsi come tutto lo sport, a causa dell’emergenza sanitaria in corso.