Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 28 Ottobre 2019
Il Gran Premio del Messico è oggi una delle ultime gare nel calendario del Mondiale di Formula 1. La storia del GP del Messico è stata molto discontinua perché per alcune edizioni questa gara non è stata disputata. Scopriamo insieme la storia del circuito e la classifica dei più grandi piloti che si sono resi protagonisti all’autodromo Hermanos Rodrìguez.
F1 in Messico: la storia
La prima gara automobilistica sul circuito del Messico è stata disputata nel 1962; tuttavia, la storia della Formula 1 in Messico è iniziata solo nel 1963 perché è da quell’anno che il GP in questo paese è entrato a far parte del Mondiale.
Tutte le edizioni del GP del Messico sono state disputate all’Autodromo Hermanos Rodrìguez, anche se nel 2007 si vociferò di un trasferimento della gara sul circuito di Mantarraya, eventualità che poi non si è verificata. Come anticipato, però, la storia di questo Gran Premio è piuttosto discontinua: la competizione è stata disputata dal 1963 al 1970, per poi interrompersi fino al 1985.
Nel 1986 la F1 torna in Messico e vi rimane fino al 1992, per poi subire un’altra interruzione fino al 2014. Dal 2015, infine, il Gran Premio del Messico è tornato stabilmente nel calendario, almeno per ora.
Il circuito del Messico: l’autodromo Hermanos Rodrìguez
Le qualifiche del GP del Messico, così come le gare, si svolgono sul circuito Hermanos Rodrìguez, una struttura costruita in un parco alla periferia di Città del Messico. Il nome originale dell’autodromo costruito nel 1962 era un altro, ma poi è stato cambiato per intitolare l’impianto a due piloti messicani Ricardo e Pedro Rodrìguez, il primo dei quali perse purtroppo la vita durante la prima edizione del GP del Messico, l’unica non valida per il Mondiale.
Il circuito originale era lungo 5000 metri ed era composto da un lungo rettilineo di quasi 2 chilometri, seguito da un altro che terminava con una curva molto stretta, seguita poi da una serie di tornanti molto difficili e pericolosi al termine del quali si arrivava alla cosiddetta “Peraltada”, una curva velocissima e leggermente rialzata. Nelle edizioni del GP del Messico, organizzate tra il 1986 e il 1992, dal circuito fu eliminato l’Hairpin, ossia il primo tornante stretto, così la lunghezza del tracciato fu ridotta a 4421 metri.
Negli anni 2000 il circuito del Messico fu poi oggetto di una grande opera di ristrutturazione compiuta dall’architetto Hermann Tilke: alla ripresa delle gare nel 2015, la lunghezza del circuito era stata di nuovo ridotta, questa volta a 4304 metri, dopo l’eliminazione della “Peraltada”. Il record su questa pista appartiene a Valtteri Bottas che, nel 2018 a bordo della Mercedes, ha registrato un tempo di 1’18’’741.
L’albo d’oro della Formula 1 in Messico
Quella del 2019 sarà la diciannovesima edizione del Gran Premio del Messico; nell’albo d’oro di questa gara di Formula 1, al primo posto per numero di vittorie troviamo diversi piloti a quota due titoli, ossia i britannici Jim Clark e Nigel Mansell, il francese Alain Prost e l’olandese Max Verstappen, vincitore degli ultimi due GP del Messico, nel 2017 e nel 2018. A seguire c’è una lunga lista di piloti con una sola vittoria all’attivo, tra i quali Ayrton Senna, Nico Rosberg, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
Per quanto riguarda la classifica dei costruttori più vittoriosi al Gran Premio del Messico, al primo posto troviamo la Lotus con ben 6 trionfi; a seguire ci sono la Williams e la McLaren a quota 3 vittorie e subito dopo la Mercedes e la Ferrari a quota 2.
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