Alla mezzanotte di oggi Matteo Berrettini tornerà a calcare il cemento dell’Arthur Ashe Stadium di New York per giocare la sua semifinale. Davanti si ritroverà una montagna da scalare con le sembianze latine dello spagnolo Rafa Nadal. Per il tennista azzurro questa semifinale rappresenta già un’impresa, ma arrivati a questo punto è inutile nascondersi: l’obiettivo è continuare a sognare. Il 23enne romano e il plurititolato Nadal non si sono mai incontrati sul campo da gioco, motivo per il quale avremo l’occasione di assistere ad un match inedito. 

Sebbene il cemento non sia la superficie preferita dal campionissimo spagnolo, può comunque vantare 3 successi nello slam americano (2010, 2013, 2017) ed ha anche una quarta finale al suo attivo, persa nel 2011 contro Novak Djokovic, protagonista quell’anno di una stagione stellare nella quale sfiorò il Grande Slam vincendo anche gli Australian Open e Wimbledon, fermandosi solo in semifinale al Roland Garros al termine di una battaglia epica contro Roger Federer.

Berrettini nella storia del tennis italiano

L’eliminazione di Gaël Monfils nei quarti di finale vale già un posto nella storia del tennis italiano. L’ultima ed unica volta che un tennista italiano è arrivato a disputare una semifinale degli Us Open era il lontano 1977, quando Corrado Barazzutti si arrese solo davanti ad una leggenda come Jimmy Connors. C’è però un particolare da non sottovalutare: dal 1975 al 1977 il torneo si giocò sulla terra, superficie da sempre preferita dai tennisti italiani. Fu una breve parentesi nel passaggio tra i campi in erba e quelli in DecoTurf.

Nessun azzurro era mai riuscito a fare tanta strada in un torneo dello Slam giocando sul cemento ed anche solo per questo motivo Berrettini merita tutti i complimenti che gli stanno piovendo addosso.

Il percorso di Nadal e Berrettini

Per battere Nadal nella fase finale di un torneo così importante serve un’impresa oltre ad una buona dose di fortuna che, diciamocelo, non guasta mai. In questo torneo Nadal ha perso un solo set nel match vinto contro Cilic ed ha avuto anche la fortuna di giocare una partita in meno per via dell’infortunio che ha costretto Kokkinakis a dare forfait nei 32esimi di finale. Fino a questo momento Nadal ha affrontato ed eliminato Millman (3-0), Kokkinakis (per ritiro dell’avversario), Chung (3-0), Cilic (3-1) ed infine, nei quarti di finale, l’argentino Schwartzman (3-0).

Decisamente più stressante il percorso dell’azzurro che ha iniziato questo torneo affrontando e battendo Gasquet (3-1), per poi far fuori dalla competizione Thompson (3-1), Popyrin (3-1), Rublev (3-0) e in ultimo Monfils (3-2), al termine di una vera e propria battaglia durata 3 ore e 56 minuti, risolta solo al quinto set grazie al tie break.

Berrettini può vincere contro Nadal?

Sulla carta l’azzurro non ha molte chance di vittoria. Tutti i numeri sono dalla parte di Nadal, che ha anche speso meno energie per arrivare fino a questo punto del torneo. Berrettini dalla sua ha l’età e la consapevolezza di aver già fatto un’impresa; è inoltre abbastanza giovane da poter pensare che questa potrebbe non essere la sua ultima grande occasione per approdare ad una finale di uno Slam. Per questo motivo avrà qualche chance di vittoria se saprà scendere in campo con la voglia di divertirsi, dimenticandosi chi ha davanti e dove si trova.

Dovrà solo limitarsi a giocare il suo tennis. Berrettini può contare su una prima di servizio potente e vincente. Inoltre possiede una caratteristica che potrebbe dar molto fastidio a Nadal; è portato a giocare scambi brevi, specialmente quando è al servizio. Lo spagnolo è invece “un muro” e cerca sempre di trascinare i suoi avversari sul terreno del palleggio prolungato per uscire vincente alla distanza. Per metterlo in difficoltà Berrettini dovrà avere il coraggio e la personalità per impostare un match d’attacco, sottraendosi il più possibile al palleggio dello spagnolo.

Quando Nadal riuscirà nel suo intento, sarà importante prendere l’iniziativa per cambiare il ritmo in modo repentino, per costringere così lo spagnolo ad uscire dalla sua comfort zone.

Tra il dire e il fare c’è, ovviamente, di mezzo il mare, ma arrivati a questo punto non ha senso rinunciare a sognare. Lo stile di gioco di Berrettini fa tornare alla mente quello di uno degli idoli di casa: lo statunitense Andy Roddick. Parliamo di uno degli specialisti sul cemento, che questo torneo è riuscito a vincerlo una sola volta agli inizi della sua carriera, quando aveva appena 21 anni. Gli appassionati italiani hanno ottimi motivi per essere già contenti così, ma a questo punto vale la pena incrociare le dita e tifare per Matteo.