Alla prima finale Slam della carriera Jannik Sinner scrive la storia con un match dai due volti: l’azzurro batte, rimontando due set di svantaggio, il n° 3 del mondo, Daniil Medvedev, con il punteggio di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3 e diventa il primo italiano a vincere a Melbourne, 48 anni dopo il Roland Garros conquistato da Adriano Panatta. L’altoatesino diventa così il terzo italiano a conquistare un titolo maschile in singolare in uno Slam dopo Nicola Pietrangeli, campione al Roland Garros nel 1959 e nel 1960, e Adriano Panatta, vincitore appunto del torneo parigino nel 1976. Dopo quasi quattro ore, l’azzurro ha scritto il suo nome nell’albo d’oro del torneo australiano: dal 2005 è il primo a farlo dopo Stan Wawrinka nel 2014 che non si chiami Djokovic, Federer o Nadal. Il russo, invece, perde un’altra finale Slam, dopo essere stato in vantaggio 2-0, a distanza di due anni da quella contro Nadal sempre a Melbourne.

La cronaca del match

La tensione del debuttante, prima finale Slam a 22 anni, fa la differenza in apertura di match: Sinner, infatti, parte decisamente più contratto rispetto al match con Djokovic e al secondo turno di battuta concede il break. L’azzurro non ingrana con la prima di servizio come già accaduto a tratti negli ottavi con Khachanov: percentuali basse e pochi, pochissimi punti con la seconda. Dall’altra parte Medvedev, alla sesta finale Slam, non ne sbaglia una. Risposta ficcante, il rovescio funziona alla perfezione, 14 vincenti e dopo 36 minuti di tennis scintillante arriva anche il secondo break: il primo parziale si chiude 6-3 per il russo.
Nonostante le sei ore in più in campo, Mdvedev non molla un centimetro. Il secondo game del secondo parziale è un calvario: 10 minuti e 4 palle break annullate al cardiopalma dall’altoatesino. Il ritmo dello scambio si alza vertiginosamente, Jannik prova a scuotersi e a coinvolgere il pubblico della Rod Laver Arena. Medvedev tiene a 0 i suoi turni di servizio, in quelli di Sinner si va costantemente ai vantaggi. Al quarto game di nuovo break e poco dopo ne arriva un altro. Medvedev serve per portarsi a casa anche il secondo set, ma in extremis c’è la reazione dell’azzurro, che recupera un break e sale da 1-5 a 3-5. Sinner, redivivo, si costruisce anche la palla del doppio controbreak, ma il russo con freddezza prende iniziativa nello scambio e la annulla con un coraggioso diagonale. E così dopo un’ora e mezza di gioco Medvedev conduce 2 set a 0 e sembra avere il match in pugno.
Nel terzo set si procede sul filo dell’equilibrio. Medvedev rifiata e diventa meno letale, mentre Sinner trova finalmente continuità con la prima. Il tennis del moscovita è sempre meno fluido e, al decimo gioco arriva una palla break che sa di set e di speranza: Jannik è cinico e chiude subito sul 6-4. Si va al quarto set.
Medvedev comincia a soffrire un po’ di stanchezza: il russo è costretto ad annullare una palla break in apertura con uno schiaffo al volo di rovescio e un’altra nel game successivo. Ad un cambio di campo il vincitore del Masters 1000 di Roma chiede l’intervento medico per sistemare vesciche che lo avevano infastidito già nella semifinale con Zverev. Sinner incappa in un game insidioso al servizio, il settimo, ma la palla break di Medvedev viene ricacciata indietro con l’ace. Come nel terzo set Jannik è più lucido quando la palla inizia a scottare e piazza un altro break chirurgico per un altro 6-4. Dopo poco più di tre ore si va al quinto set e ora l’italiano ha l’inerzia dalla sua parte. La tensione si taglia col coltello, Daniil ne approfitta per un altro toilet break, prima di tornare in campo per il suo 31° set del torneo. Il russo entra anche nella sua 24ª ora in campo nelle ultime due settimane e il suo gioco ne risente notevolmente. Sinner è più fresco e il break che vale il primo Slam arriva nel sesto game. Medvedev non riesce più a reagire, anche perché Jannik accumula vincenti su vincenti e arriva su ogni palla. L’italiano chiude set, match e torneo con un diritto che entra nella storia del tennis italiano e mondiale.

I numeri della carriera di Sinner

Il 31 gennaio del 2018, a 16 anni e 5 mesi, vince a Sharm el-Sheikh il suo primo incontro nel tabellone principale di un torneo professionistico e il 12 febbraio entra nella classifica mondiale, alla posizione 1592. Il 2019 è l’anno in cui Jannik si fa conoscere al grande tennis: il 24 febbraio al Challenger 80 di Bergamo batte in finale Roberto Marcora (6-3, 6-1) e vince il suo primo titolo di categoria. Nelle settimane seguenti si ripete ai Futures M25 di Trento e Santa Margherita di Pula allungando a 16 la striscia di vittorie consecutive. Nello stesso anno ottiene una wild card per gli Internazionali d’Italia e pure la sua prima vittoria in un Masters 1000. Il 12 agosto sale al numero 130 della classifica ATP, miglior under 18 al mondo. E successivamente accede per la prima volta nel tabellone principale degli US Open e, al culmine di un’annata magica, si toglie pure la soddisfazione della vittoria alle Next Gen ATP Finals.

A inizio 2020 il 18enne Sinner è già un giocatore da top 100 nel ranking ATP. Il 14 novembre vince l’ATP 250 di Sofia. Due giorni più tardi entra nella top 40 della classifica mondiale, in 37ª posizione. Nel 2021, Sinner batte ulteriori record di precocità: l’altoatesino si porta a casa tre titoli ATP (Washington, Sofia e Anversa), spingendosi fino agli ottavi di finale agli US Open. L’unico rimpianto è la finale del Masters 1000 di Miami, persa contro il polacco Hurkacz. Il 1° novembre occupa la 9ª posizione del ranking. A inizio 2022 si ‘separa’ da Riccardo Piatti e a febbraio annuncia Simone Vagnozzi come suo nuovo allenatore. Il 31 luglio vince il torneo di Umago. Nello staff si unisce anche Darren Cahill, il coach guru dei numero uno.

Nel 2023 arriva la consacrazione: la vittoria al 250 di Montpellier e le finali a Rotterdam e Miami sono degli ottimi punti di partenza per costruire un altro anno memorabile.  Al Roland Garros viene eliminato al secondo turno, un infortunio muscolare lo costringe ad abbandonare l’ATP 500 di Halle, ma a Wimbledon arriva in semifinale, sconfitto poi da Novak Djokovic. Ad agosto 2023, vince il Masters 1000 di Toronto e sale al sesto posto nel ranking ATP. Sinner vince il torneo di Pechino e poi quello di Vienna arrivando al decimo titolo in carriera, con cui eguaglia il numero di successi di Adriano Panatta.

Alle ATP Finals 2023 Jannik Sinner, davanti a 12 mila persone, regala all’Italia e a se stesso una notte indimenticabile: la sua prima vittoria contro Novak Djokovic, che poi vincerà in finale. Poi arriva la vittoria della Coppa Davis, in cui si ripete con un’altra vittoria contro il serbo. L’inizio del 2024 è da sogno con la prima vittoria di un torneo Slam, gli Australian Open.

Le parole di Sinner dopo il trionfo

“Voglio fare i complimenti a Medvedev, ha giocato in maniera eccezionale. Ogni incontro mi rendi un giocatore più forte, è stato fantastico in questo torneo“. Sono le parole con le quali Jannik Sinner ha voluto riconoscere la forza dell’avversario durante la cerimonia di premiazione degli Australian Open. “Auguro a lui di vincere questo trofeo un giorno. Devo ringraziare il torneo e tutti coloro che rendono l’evento speciale. È fantastico giocare qui, a casa mia sta nevicando. E’ stato un torneo incredibile, è una vittoria speciale. Con il mio team cerchiamo di migliorare e capire le varie situazioni, mi capiscono e non e’ sempre semplice. I tifosi sono stati eccezionali, mi sono sentito a casa. Sono 15mila persone ma sembrano molte di più. Auguro a tutti i bambini di vivere questo sogno e di avere la possibilita’ che mi hanno dato i miei genitori. E’ tutto, ci vediamo il prossimo anno!”.