Saranno Iga Swiatek e Karolina Muchova a giocarsi la finale del torneo femminile del Roland Garros. La polacca, detentrice del torneo, sconfigge Haddad Maia (14) col punteggio di 6-2, 7-6 (9-7). Impresa della ceca, vera rivelazione di questo torneo, che elimina la favorita Sabalenka (2) dopo una battaglia di oltre tre ore: 7-6, 6-7, 7-5 il punteggio, con Muchová che rimonta dal 5-2 nel terzo e decisivo set, conquistando così la sua prima finale Slam.

Muchova-Sabalenka 2-1 (7-6, 6-7, 7-5)

Fin dai primi set il livello espresso da entrambe è molto alto: Sabalenka cerca di imporre il proprio pressing da fondocampo, mentre la ceca prova a rallentare il ritmo per poi aspettare il momento giusto per scendere a rete e chiudere il punto. La numero 2 al mondo è la prima ad avere una palla break sul 2-1, ma è anche la prima a subire un break sul 4-4, complice la pressione esercitata da Muchova in risposta. Dopo aver sprecato un set point, la ceca viene però riagganciata sul 5-5 e successivamente si arriva al tie-break. Ad aggiudicarselo è la numero 43 al mondo, grazie a uno splendido rovescio lungolinea. Sabalenka accusa il colpo e parte a handicap nel secondo parziale, subendo immediatamente un break e finendo sotto 0-2. La Muchova, però, non sfrutta il momento e rimette la bielorussa in partita, permettendole l’aggancio sul 2-2. L’inerzia ora è a favore di Sabalenka che sul 4-3 strappa il servizio alla ceca. Muchova però non ci sta e anche lei mette a segno un immediato controbreak, riportandosi immediatamente sul 4-4. E così anche il secondo parziale viene deciso al tiebreak, vinto questa volta dalla bielorussa, che porta il match al terzo set.

A questo punto Sabalenka sembra la favorita considerando la sua esperienza e il suo ranking e in effetti la bielorussa parte bene e si porta sul 5-2. Ha addiittura un match point in risposta, ma la ceca si aggrappa al proprio dritto e costringe la numero 2 al mondo ad andare a servire per la prima finale in carriera a Parigi. Sabalenka però trema e nonostante Muchova sia praticamente immobile per un problema alla gamba destra, subisce il controbreak a 15. Con il serbatoio di energie ridotto al lumicino, la ceca può soltanto accorciare il più possibile gli scambi e sperare negli errori commessi dalla bielorussa. La tattica paga e l’aggancio sul 5-5 è completato. La numero 2 al mondo, invece, è in confusione totale e neel gioco successivo subisce il break decisivo. Una incredula Muchova chiude poi la semifinale sfruttando il primo match point e approdando così alla prima finale Slam della carriera.

Swiatek-Haddad Maia 2-0 (6-2, 7-6)

Swiatek, campionessa in carica del torneo, parte con i favori di pronostico, ma inizialmente sembra un po’ distratta subendo un break a zero, complice la profondità trovata dalla brasiliana con il proprio dritto mancino. Haddad Maia, però, dimostra subito la propria disabitudine in partite di questa importanza in uno Slam e restituisce subito il favore. Dal 2-2 Swiatek alza sensibilmente il livello del suo tennis e vince quattro game di fila, aggiudicandosi il primo parziale per 6-2 in 40 minuti di gioco.

Nel secondo set la numero 1 la mondo cala al servizio, mentre Haddad Maia ha il merito di rimanere in partita soprattutto mentalmente: la brasiliana interrompe l’emorragia di game persi e poi, un po’ a sorpresa, strappa il servizio a Swiatek salendo 3-1. La polacca non ci sta e si riporta sul 3-3, ma continua a offrire palle break, soprattutto le tre che, sul 4-4, avrebbero mandato Haddad Maia a servire per il parziale. La polacca si salva e rimanda sulla brasiliana la tensione di dover rimanere in partita, ma la numero 14 al mondo gestisce perfettamente il momento sia sul 5-4 che sul 6-5, portandosi al tie-break. Haddad Maia ha un set point in risposta sul 6-5, ma affossa in rete un brutto dritto in palleggio, mentre Swiatek sfrutta il secondo match point. In finale ci va quindi la polacca che, oltre a inseguire il quarto Slam in carriera e il terzo titolo al Roland Garros negli ultimi quattro anni, si garantisce di rimanere in vetta al ranking WTA indipendentemente dal risultato di sabato.