Guidata da uno strepitoso Sinner, l’Italia batte 2-1 la Serbia e vola in finale di Coppa Davis: risultato che gli Azzurri non raggiungevano dal 1998. Nelle Finals di Malaga è decisiva la vittoria nel doppio di Sinner e Sonego, che piegano 6-3, 6-4 Djokovic e Kecmanovic. Quest’ultimo aveva ottenuto l’unico punto per i serbi battendo nel match d’apertura Lorenzo Musetti. Ancora decisivo Sinner, capace di pareggiare i conti battendo il numero uno al mondo per la seconda volta dopo il successo ottenuto nei gironi delle ATP Finals di Torino. Ora l’appuntamento è per domenica a partire dalle ore 16: l’Italia sfiderà l’Australia per il titolo che agli Azzurri manca dal 1976.

Musetti-Kecmanovic 2-1 (7-6, 2-6, 1-6)

Filippo Volandri non conferma Matteo Arnaldi, che aveva perso nei quarti il primo match contro l’Olanda, e sceglie Lorenzo Musetti nel primo singolare di giornata. Il numero 27 al mondo trova sulla sua strada Miomir Kecmanović, che parte subito forte: la profondità del gioco del serbo sorprende un timido Musetti, che va subito sotto 2-0. L’azzurro reagisce e strappa il terzo game ai vantaggi con un ace, poi viene ricacciato indietro da un avversario che arriva fino al 5-3. Lorenzo serve per restare nel match e ci riesce, piazzando un grande controbreak coi suoi passanti vincenti. Il primo parziale si decide al tie-break e qui sostanzialmente viene ripercorso lo sviluppo del set, con un grande equilibrio in campo: si gioca punto a punto e lo strappo è di Musetti, che vince 9-7 e si aggiudica così il primo set dopo un’ora e 13 minuti di gioco.

Nel secondo set, sul 2-2, Musetti perde il servizio dopo uno scambio da 14 colpi, finendo in svantaggio sul 3-2. Da qui cambia l’inerzia del match, che passa nelle mani del serbo, il quale chiude sul 6-2 in 41 minuti. Il terzo e decisivo parziale, di fatto, non viene giocato dal toscano. Lorenzo si muove a stento e subisce continui break a zero, fino a chiedere l’intervento dei fisioterapisti per un problema al bicipite femorale. Kecmanović può così chiudere il match nel game seguente (a zero), con il punteggio finale di 6-7, 6-2, 6-1, dopo 2 ore e 24 minuti di gioco.

Sinner-Djokovic 2-1 (6-2, 2-6, 7-5)

Sotto di un punto, L’Italia si affida ancora una volta a Jannik Sinner: l’altoatesino trionfa 2-1 contro Djokovic, con il punteggio di 6-2, 2-6, 7-5. Un primo set fantastico da parte di Sinner, che ruba addirittura due volte il servizio al serbo: il primo break arriva sull’1-1, con l’altoatesino che forza all’errore Nole sul serve and volley decisivo. Sinner non fatica a servizio, e ruba nuovamente il turno di battuta nel game successivo con una risposta eccezionale per il 4-1. L’italiano chiude anche abbastanza agevolmente il primo set, con il punteggio di 6-2. Nel secondo parziale, invece, arriva l’attesa risposta del numero uno al mondo: “Djokovic si accende e si esalta in un paio di colpi e sposta l’inerzia del match completamente dalla sua parte, chiudendo anche lui il set sul 6-2. Il terzo set è un’altalena incredibile di emozioni. Sinner fatica a tenere il servizio nel secondo gioco, con il serbo che avanza invece facilmente nei suoi turni di battuta. Quando tutto sembra volgere a favore del serbo, l’altoatesino annulla addirittura tre match point sul 5-4 e riesce a trovare le forze per il break del 6-5, andando poi a chiudere a servizio con il 7-5 finale. Con questo successo Sinner riporta Italia-Serbia in parità, un’impresa ancora più grande pensando che Djokovic in Coppa Davis ha perso dopo 21 incontri: era il 2011 (infortunio) mentre bisogna andare al 2009 per l’ultimo ko sul campo.

Sinner/Sonego-Djokovic/Kecmanovic 2-0 (6-3, 6-4)

Il punto decisivo che regala all’Italia una finale che mancava dal 1998 arriva dal doppio. I protagonisti sono gli stessi dei due singolari: Lorenzo Sonego e Jannik Sinner contro Miomir Kecmanovic e Novak Djokovic. L’intesa tra il torinese e l’altoatesino è perfetta: 6-3, 6-4 ai due serbi con un primo set deciso dal break dal 2-2 al 5-2 in favore della coppia azzurra. Nel secondo, invece, l’Italia strappa subito il servizio (2-1) ma incassa il contro-break (2-2) e rischia il sorpasso nel sesto game, quando la Serbia ha ben quattro palle break per completare la rimonta. Infine, il settimo gioco è quello buono per Sinner e Sonego che, una volta strappato il servizio per la terza volta nel match non si guardano più indietro: finisce 6-4 e con l’Italia in finale, l’ottava della sua storia. Ci sarà da invertire però una sfortunatissima tendenza: l’unico successo, infatti, è arrivato nel 1976. Domenica l’ultimo avversario da superare per tornare a trionfare nella competizione è l’Australia di Popyrin e de Minaur.