Settimana di passaggio dagli Internazionali d’Italia, che sono un Masters 1000 per gli uomini e un Premier 5 per le donne, al terzo e ultimo Slam di questo particolare 2020, il Roland Garros. Mentre Novak Djokovic e Simona Halep festeggiano i loro trionfi al Foro Italico, si gioca, sempre sulla terra, ad Amburgo e a Strasburgo. In terra tedesca va in scena un torneo ATP 500, in terra francese un torneo WTA International. Nel frattempo sono già iniziate le qualificazioni all’Open di Francia.

Internazionali d’Italia 2020: quinto successo a Roma e 36° Masters 1000 per Djokovic

Quinta vittoria su dieci finali giocate a Roma, 81° torneo vinto in carriera, ma soprattutto 36° Masters 1000, un trionfo che gli consente di superare Rafael Nadal per numero di ATP 1000 vinti e di diventare il recordman assoluto in questa categoria. In tutti questi numeri c’è la dimensione dell’impresa compiuta da Novak Djokovic, che è sempre più il dominatore di questo 2020. Il serbo, infatti, non ha ancora perso un match in questa particolarissima annata: ha guidato la Serbia alla vittoria in ATP Cup, ha conquistato per l’ottava volta gli Australian Open, ha vinto a Dubai e poi, quando si è ricominciato a giocare, ha vinto il Masters 1000 di Cincinnati e, ora, quello di Roma.

È vero, Djokovic non ha vinto gli US Open pur avendovi partecipato, ma è anche vero che la sua sconfitta agli ottavi di finale è stata solo a tavolino a causa della ingenua squalifica ricevuta per aver accidentalmente colpito una giudice di linea dopo aver scagliato una pallina come gesto di stizza. Nessun avversario è riuscito realmente a batterlo sul campo e ora proverà ad avvicinarsi a Nadal e Federer anche per numero di Slam, puntando al Roland Garros, il più difficile tra i Major per Novak Djokovic che, non a caso, lo ha vinto solo una volta nel 2016, mentre gli altri Slam li ha vinti e rivinti (8 Australian Open, 5 Wimbledon, 3 US Open).

In finale a Roma, quest’anno, Djokovic ha trovato l’argentino Diego Schwartzman, colui che ha eliminato Rafael Nadal e poi ha dato vita a una delle partite più belle del torneo, la semifinale contro Denis Shapovalov. L’ultimo atto degli Internazionali si è risolto a favore del serbo in poco meno di due ore di gioco con il risultato di 7-5, 6-3.

In entrambi i set Djokovic ha iniziato cedendo il servizio, nel primo si è addirittura trovato sotto 3-0, ma ha prontamente recuperato i due break strappando poi la battuta a Schwartzman nel dodicesimo game e chiudendo il parziale dopo aver sfruttato la terza di tre palle-set. Nel secondo set, invece, il contro-break è stato immediato e il break decisivo a suo favore è arrivato già all’ottavo gioco, riuscendo così a servire per il match e a chiudere mettendo a segno la terza di tre match point.

Durante la premiazione Djokovic ha fatto un discorso in italiano, molto breve in realtà, perché ha cominciato a piovere a dirotto. Qualche goccia era caduta anche durante il match, ma non ne ha condizionato lo svolgimento. Nell’occasione, Nole ha fatto i complimenti a Schwartzman, che sicuramente è riuscito a cogliere il massimo da questo torneo e ha dimostrato di essere pronto per la top-ten, anche se per conquistarla dovrà attendere ancora un po’.

Internazionali di Roma 2020: Pliskova si ritira, Halep è regina

Roma dà e Roma toglie, rispettivamente a Simona Halep e Karolina Pliskova. La rumena è esplosa in questo torneo sette anni fa, nell’edizione 2013, quando, partendo dalle qualificazioni, è riuscita ad arrivare fino in semifinale, dove fu poi sconfitta da Serena Williams, che vinse il secondo dei suoi quattro titoli al Foro Italico. In seguito la Halep ha giocato due finali consecutive, nel 2017 e nel 2018, entrambe perse contro l’ucraina Elina Svitolina, ma nella prima finale a bloccarla, più che l’avversaria, fu un infortunio alla caviglia sinistra, che condizionò fortemente il suo gioco.

Ieri Halep, giunta a Roma da numero 2 del mondo e testa di serie numero 1 nel torneo, si è ritrovata davanti a Karolina Pliskova, la trionfatrice degli Internazionali di Roma 2019. La ceca, però, non ha potuto difendere il titolo e, dopo aver perso il primo set per 6-0, mentre era sotto 2-1 nel secondo parziale, ha definitivamente alzato bandiera bianca e si è ritirata, regalando così a Simona Halep il suo primo titolo su tre finali a Roma.

In realtà Pliskova non stava bene già prima della finale, ma è voluta scendere in campo lo stesso e le va reso onore per questo. Si è presentata con una vistosa fasciatura alla coscia sinistra, è sembrata subito più lenta e impacciata del solito e infatti nel primo set non è riuscita a conquistare neanche un game, consentendo ad Halep di chiudere sul 6-0 in soli 21 minuti di gioco.

Durante la pausa tra un set e l’altro, Pliskova ha chiesto l’intervento della trainer per un massaggio alla parte inferiore della schiena, ma quando ha ripreso il gioco ha subito commesso due doppi falli e ha permesso ad Halep di breakkarla ancora, poi è riuscita a trovare il contro-break, ma alla fine del terzo gioco del secondo set, dopo aver nuovamente ceduto la battuta, ha deciso di ritirarsi e in panchina si è lasciata andare a qualche lacrima per la rabbia e la delusione.

Per Simona Halep gli Internazionali di Roma 2020 sono il 22° titolo WTA conquistato nella sua sempre più brillante carriera ed è l’ottavo successo sulla terra. Ricordiamo che nel sul palmarès vanta anche due titoli dello Slam: il Roland Garros 2018 e Wimbledon 2019. Ora va a Parigi per cercare di bissare il successo nell’Open di Francia e lì sarà una delle favorite.

ATP 500 Hamburg European Open 2020

Ad Amburgo è iniziato ieri il torneo ATP 500 sulla terra rossa, a cui anche il finalista di Roma Diego Schwartzman avrebbe dovuto prendere parte come testa di serie numero 7, ma al quale, per ovvi motivi, ha preferito rinunciare. Il seeding è guidato dal russo Daniil Medvedev, seguito dal greco Stefanos Tsitsipas, il francese Gaël Monfils, lo spagnolo Roberto Bautista Agut, l’altro russo Andrey Rublev, l’italiano Fabio Fognini e un altro russo, Karen Khachanov, quest’ultimo fruitore di una wild card così come i tedeschi Yannick Hanfmann e Philipp Kohlschreiber.

Ieri si sono disputati i primi quattro match del primo turno, i sedicesimi di finale. L’unica testa di serie già scesa in campo è Rublev, che ha battuto con un doppio 6-3, in poco più di un’ora, l’americano Tennys Sandgren (n. 49 ATP). Il russo agli ottavi se la vedrà con un altro statunitense, Tommy Paul (n. 59 ATP), che nel primo turno ha battuto 6-4, 0-6, 6-4 il sudafricano Kevin Anderson. Il qualificato ceco Jiri Vesely (n. 72 ATP) ha giocato e vinto contro il lucky loser francese Gilles Simon per 7-5, 6-2 e aspetta di sapere chi sarà il suo avversario agli ottavi e cioè Medvedev oppure il francese Ugo Humbert. Dall’altra parte del tabellone il qualificato uruguaiano Pablo Cuevas (n. 62 ATP) ha battuto 6-4, 6-2 l’americano Taylor Fritz (n. 28) e se la vedrà o con Tsitsipas (n. 6) o con il britannico Daniel Evans (n. 33).

Fabio Fognini (n. 13 ATP) ha subito un match molto impegnativo contro il beniamino di casa Philipp Kohlschreiber (n. 82 ATP) e in caso di vittoria troverà o il norvegese Casper Ruud (n. 34), che agli Internazionali ha eliminato Matteo Berrettini ai quarti, o il folle francese Benoit Paire (n. 24). Se riuscisse ad andare avanti fino ai quarti nel torneo, Fognini potrebbe incontrare Medvedev. Nel tabellone principale di Amburgo c’è anche un altro italiano, Lorenzo Sonego (n. 47), che affronta il canadese Felix Auger-Aliassime (n. 20). Chi vince affronta il vincente della sfida tra il lucky loser Alexander Bublik, kazako n. 56 ATP, e lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, n. 44 ATP.

WTA Internazionali di Strasburgo 2020

Gli Internazionali di Strasburgo sono un torneo che all’Italia ha spesso portato fortuna in passato. Basti ricordare le due finali consecutive di Sandra Cecchini negli anni ’80 (vinse solo la seconda, nel 1988), i tre successi di fila di Sivia Farina tra il 2001 e il 2003 e la vittoria di Francesca Schiavone nel 2012. Quest’anno, però, non ci sono italiane al via. Solo le prime due teste di serie, l’ucraina Elina Svitolina e l’olandese Kiki Bertens accedono direttamente agli ottavi di finale, mentre ieri si sono svolti i sedicesimi di finale e sono già state fatte fuori due teste di serie: la numero 6 Amanda Anisimova (n. 27 WTA), che ha perso 6-2, 6-3 contro la svizzera Jil Belen Teichmann (n. 54), e la numero 8 del seeding, l’americana Sloane Stephens (n. 33 WTA), che è stata battuta dalla giapponese Nao Hibino (n. 83 WTA).

Sono rimaste in gara altre tre teste di serie: la numero 5 Elena Rybakina, kazaka n. 18 del mondo, che ha battuto la qualificata belga Greetje Minnen 7-5, 6-4 e ora se la vedrà con la francese Alizé Cornet (n. 51) che ha invece sconfitto la slovena Polona Hercog 6-3, 6-4; la numero 7 del seeding, la russa Ekaterina Alexandrova (n. 31 WTA), che ha avuto vita facile contro la lucky loser australiana Storm Sanders (n. 274), battuta 6-1, 6-0 in soli 40 minuti di gioco, e ora affronterà il derby contro Katerina Siniakova (n. 61 WTA) che ha eliminato l’americana n. 60 Bernarda Pera 4-6, 7-6/3), 6-1; infine la numero 4 del seeding, la bielorussa Aryna Sabalenka (n. 12 WTA), che ha vinto contro la qualificata australiana Ellen Perez 6-4, 6-3 e ora va ad affrontare la russa Anna Blinkova (n. 65 WTA), che ha vinto 6-1, 6-2 contro la lucky loser francese Myrtille Georges.

Kiki Bertens (n. 8 WTA) affronterà la lettone Jelena Ostapenko che ha superato il primo turno contro l’americana Lauren Davis 6-2, 6-3, mentre dall’altra parte del tabellone Elina Svitolina comincerà il suo cammino contro la polacca Magda Linette (n. 35 WTA) che ha vinto contro la wild card francese Pauline Parmentier 6-4, 6-3. Le altre sfide degli ottavi vedranno la kazaka Zarina Diyas (n. 72) contro Nao Hibino, la francese Clara Burel (n. 433) contro la cinese Shuai Zhang (n. 40) e Jil Belen Teichmann contro la russa Anastasia Pavlyuchenkova (n. 36).