Cadono le stelle sotto il cielo del Principato: dopo i ko dei grandi nomi in tabellone, il numero 1 nel ranking mondiale Novak Djokovic e il re della terra rossa Rafa Nadal su tutti, nell’ATP Masters 1000 di Montecarlo si sono delineate due semifinali assolutamente a sorpresa, Tsitsipas-Evans (oggi alle 13:30) e Rublev-Ruud (a seguire). Proprio contro Ruud nei quarti di finale si è fermata la corsa di Fabio Fognini, detentore del titolo conquistato nel 2019 e ultimo italiano rimasto in un tabellone che non ha riservato gioie agli atleti nostrani, usciti quasi tutti nei primi due giorni di gioco: Fabbiano, Musetti e Travaglia sono andati fuori al primo turno, Berrettini, Sonego, Cecchinato, Sinner (sconfitto da Djokovic) e Caruso (fuori contro Rublev) nel secondo.

ATP Montecarlo, semifinali a sorpresa

Scorrendo i nomi nel main draw – fatta eccezione per Federer e Thiem erano presenti allo start tutti i big mondiali – era difficile immaginare le coppie che oggi a partire dalle 13:30 si giocheranno l’accesso alla finale di domani, domenica 18 aprile: Tsitsipas-Evans da una parte, Rublev-Ruud dall’altra. Sopravvissuto alla “moria” dei big è Stefanos Tsitsipas, numero 5 del mondo e testa di serie numero 4 in tabellone: percorso più che agevole quello del greco che, dopo aver beneficiato di un bye al primo turno, ha eliminato in due set Aslan Karatsev (6-3, 6-4) nei sedicesimi, Cristian Garin (6-3, 6-4) negli ottavi e vinto per ritiro dell’avversario i quarti di finale contro Alejando Fokina. Pochissime le energie spese rispetto agli avversari, che invece hanno dovuto superare giganti della disciplina.

L’impresa più ardua, in questo senso, è quella compiuta dall’avversario del greco in semifinale, Daniel Evans. Il britannico sta vivendo una settimana indimenticabile: dopo avere vinto al terzo set contro Lajovic (6-3, 6-7, 6-2) nel primo turno e aver battuto il vincitore del 1000 di Miami Hubert Hurkacz (6-4, 6-1) nei sedicesimi, ha compiuto un doppio miracolo sportivo con le eliminazioni in serie di Novak Djokovic (6-4, 7-5) e Daniel Goffin (5-7, 6-3, 6-4). Uno score fino a questo punto assolutamente fenomenale, impreziosito dalla semifinale raggiunta anche nel doppio in coppia col connazionale Skupski.

Canovaccio simile, top10 contro un completo outsider, anche nell’altra semifinale: Andrej Rublev, numero 8 nel ranking, affronta il numero 27 Casper Ruud. Il russo è naturalmente avanti nel pronostico, anche e soprattutto per quanto mostrato lungo il proprio percorso sulla rossa di Montecarlo: dopo il bye nel primo turno, ha eliminato Salvatore Caruso (6-3, 6-3), Roberto Bautista-Agut (7-6, 5-7, 6-3) e, soprattutto, il grandissimo favorito del torneo, Rafa Nadal. Lo spagnolo, che ha vinto per 11 volte a Montecarlo, è incappato in una giornata difficilissima sotto il piano del gioco, resa impossibile da un Rublev perfetto. Dopo il pesantissimo 6-2 del russo nel primo set, Nadal ha provato a risollevarsi, vincendo 6-4 il secondo, ma crollando nuovamente 6-2 nel terzo. “Non sono un fan delle scuse: la verità è che non ho giocato bene, anzi sono stato un disastro – ha commentato lo spagnolo – non il modo migliore per cominciare la stagione sulla terra, ora vado a Barcellona ma soprattutto torno ad allenarmi per molte ore al giorno. È una sconfitta che fa male, spero di poter rimediare con il lavoro”.

Sfuma quindi la possibilità di vedere il remake dell’entusiasmante semifinale del 2019, perché oltre a Nadal cade anche Fognini. Giustiziere dell’italiano è l’altra sorpresa di queste semifinali, Casper Ruud. 6-2/6-1 a Holger Rune al primo turno, 6-3/6-3 a Schwartzman nei sedicesimi, 7-6/5-7/7-5 a Carreno Busta negli ottavi e l’eliminazione di Fabio Fognini, campione in carica, superato in due set 6-4/6-4, sono risultati che delineano un percorso di altissimo livello da parte del norvegese, partito da sfavorito nella maggior parte degli incontri ma determinato nel raggiungere la propria seconda semifinale 1000 in carriera (dopo quella agli Internazionali d’Italia persa contro Del Potro nel 2019). Fognini ha sbattuto contro un giocatore solidissimo nei momenti chiave della partita, perdendo le redini del match nel finale del primo set e in avvio del secondo.