Non avrà il glamour di Maria Sharapova, né lo strapotere fisico di Serena Williams, ma ha una forza mentale degna della migliore Martina Hingis e un’abilità tattica che solo pochissime giocatrici possono eguagliare e tutto questo associato a un carattere solare e pacato, che non la porta mai a strafare né a perdere la testa. Stiamo parlando della attuale numero 1 del mondo nel tennis femminile, l’australiana Ashleigh Barty che oggi festeggia il suo 24° compleanno.

Ha solo 24 anni, ma ha già vissuto praticamente due vite perché, dopo essere stata un’ottima juniores e una buona professionista esordiente, si è presa una lunga pausa e si è messa a giocare a cricket. Poi però è tornata sui campi da tennis e ha dato il via in breve tempo a una nuova era della sua vita, ma anche di tutto il tennis femminile, che sembra in questo momento destinato ad allontanarsi dal “power tennis” imposto dalle potenti giocatrici che hanno dominato il primo ventennio del XXI secolo.

La top ten della WTA comincia a riempirsi di giocatrici sotto il metro e settanta di altezza e la più bassa è proprio lei, Ashleigh Barty, che con il suo metro e 66 centimetri riesce a mettere nei guai anche le valchirie dalle gambe chilometriche e il braccio di fuoco, perché con la sua gestione di gioco è capace di trovare le geometrie più sorprendenti.

Ashleigh Barty, la crisi e il ritorno

Ashleigh Barty è nata a Ipswich, ma è a Brisbane che comincia a giocare a tennis a soli quattro anni. Viene subito notata da Jim Joyce che inizia ad allenarla quando è ancora bambina e a 13 anni già gioca e vince tornei ITF Junior, mentre a 15 anni conquista Wimbledon Junior dopo essere partita da testa di serie numero 12 e aver ceduto un solo set in tutto il torneo. Nello stesso anno, il 2011, vince anche la Fed Cup Junior e chiude la stagione da seconda in classifica dietro a Irina Chromačëva, l’avversaria battuta nella finale di Wimbledon.

Ashleigh è dunque pronta per il salto tra le professioniste e nel 2012 partecipa agli Australian Open superando le qualificazioni e uscendo al primo turno contro Anna Tatishvili. Nel frattempo comincia a giocare seriamente in doppio, in coppia con l’esperta Casey Dellacqua con la quale non solo vince i suoi primi titoli WTA, ma gioca anche le prime finali degli Slam, ben tre in un anno.

Nel 2013, infatti, Ash e Casey arrivano in finale agli Australian Open contro Sara Errani e Roberta Vinci: le italiane si impongono 6-2, 3-6, 6-2. Pochi mesi dopo le due australiane conquistano il loro primo titolo insieme e anche il primo in assoluto per Barty: succede sull’erba dell’AEGON Classic di Birmingham, con la vittoria 7-5, 6-4 sulla coppia formata da Cara Black e Marina Erakovic. Pochi giorni dopo le due sono in finale a Wimbledon e cedono 7-6(1), 6-1 a Hsieh Su-wei e Peng Shuai, ma a settembre sono di nuovo lì, in finale, questa volta agli US Open, anche se ancora una volta perdono, in questo caso contro le ceche Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka, con il punteggio di 6(4)-7, 6-1, 6-4.

Nel 2014 la coppia australiana vince sulla terra agli Internazionali di Strasburgo, battendo in finale Tatiana Búa e Daniela Seguel 4-6, 7-5, [10-4], ma non riesce a difendere il titolo vinto un anno prima a Birmingham perché viene sconfitta in finale dalle americane Abigail Spears e Raquel Kops-Jones 7-6(1), 6-1. Pochi mesi dopo, però, Ashleigh prende una decisione inaspettata.

Esce al primo turno degli US Open contro Barbora Strycova e non si fa più vedere in campo. Qualche giorno dopo, lo stesso in cui la grande Li Na annuncia il suo ritiro, anche Ashleigh annuncia di volersi ritirare, anche se non spiega per quanto tempo. Appare subito impossibile che si tratti di un ritiro definitivo, visto che ha solo 18 anni, ma lei preferisce non dare troppe spiegazioni.

Per 18 mesi Ashleigh Barty resta lontana dal circuito tennistico e si dedica invece al cricket. Il motivo è che ormai giocare a tennis le pesa troppo, non si diverte ed è ancora troppo giovane per fare qualcosa solo perché è costretta e non perché le piace. Nel 2016, però, a 20 anni, decide di tornare ed è così che comincia la sua ascesa, quella che poi la porterà in tre anni a diventare la numero 1 del mondo.

Riparte dai tornei ITF e ne vince tre in doppio, uno con Jessica Moore sul cemento a Perth, gli altri con Irina Rodionova sulla terra a Canberra. Nel 2017 vince il suo primo torneo WTA in singolare a Kuala Lumpur, sul cemento, battendo in finale la nipponica Nao Hibino 6-3, 6-2. Arriva in finale anche a Birmingham, sull’erba, ma perde contro Petra Kvitova 4-6, 6-3, 6-2, mentre al Wuhan Open a settembre, sul cemento, cede in finale contro Caroline Garcia 6(3)-7, 7-6(4), 6-2.

Nel frattempo torna a essere fortissima in doppio, di nuovo con Casey Dellacqua, con la quale arriva in finale al Roland Garros: le australiane, che hanno da poco vinto gli Internazionali di Strasburgo per la seconda volta (6-4, 6-2 contro le sorelle Chan), perdono a Parigi contro Bethanie Mattek-Sands e Lucie Safarova 6-2, 6-1. Durante l’estate vincono sull’erba a Birmingham come quattro anni prima (6-1, 2-6, 10-8 contro Chan Hai-ching e Zhang Shuai) e arrivano in finale anche ad Eastbourne e sul cemento di New Haven, ma vengono battute in entrambi i casi: 6-3, 7-5 da Chan Yung-jan e Martina Hingis in Gran Bretagna e da Gabriela Dabrowski e Xu Yifan per 3-6, 6-3, 10-8 nel Connecticut.

Nel 2018 Barty vince il suo secondo titolo WTA sull’erba di Nottingham battendo la britannica Johanna Konta in finale per 6-3, 3-6, 6-4; perde invece la finale del torneo International di Sydney contro Angelique Kerber, che si impone con un doppio 6-4. A fine stagione, però, Ashleigh torna alla vittoria in Cina, a Zhuhai, battendo in finale la padrona di casa Wang Qiang 6-3, 6-4.

Sempre nel 2018 conquista importantissimi risultati in doppio vincendo ben quattro titoli:
– il Premier Mandatory di Miami con Coco Vandeweghe, battendo nettamente in finale 6-2, 6-1 le ceche Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova;
– gli Internazionali d’Italia (che è un prestigioso Premier 5) con l’olandese Demi Schurs, avendo la meglio in finale per 6-3, 6-4 contro altre due ceche, Andrea Hlavackova e Barbora Strycova;
– sempre con Schuurs la Rogers Cup di Montréal battendo in finale Latisha Chan ed Ekaterina Makarova per 4-6, 6-3, 10-8.
– il più importante, gli US Open, con Vandeweghe, avendo la meglio in finale contro Timea Babos e Kristina Mladenovic per 3-6, 7-6(2), 7-6(7).

Per Ashleigh dunque arriva il primo titolo in uno Slam, in doppio, a soli 22 anni. Ma il bello deve ancora venire.

Ashleigh Barty: un 2019 da numero 1

Il 2019 è l’anno d’oro per Ashleigh Barty. I primi di gennaio è già in finale come un anno prima a Sydney, ma perde di nuovo, questa volta contro Petra Kvitova, che si impone in rimonta per 1-6, 7-5, 7-6(3). A marzo, però, Barty giunge alla finale del Premier Mandatory di Miami e batte in due set Karolina Pliskova per 7-6(1), 6-3. Questo successo le vale l’ingresso in top-ten.

A maggio arriva il suo secondo trionfo in doppio agli Internazionali d’Italia, questa volta in coppia con Viktoria Azarenka: in finale trova la sua ex compagna Demi Schuurs con la tedesca Anna-Lena Groenefeld. Ash e Vika si impongono in rimonta 4-6, 6-0, 10-3.

La giovane Barty riesce a giocare sempre meglio e a giugno eccola raccogliere il suo successo più importante, il primo in singolare in uno Slam e sulla superficie che sembra a lei meno congeniale, la terra. A Parigi, infatti, trionfa battendo Marketa Vondrousova nella finale del Roland Garros per 6-1, 6-3.

Dopo la sbornia parigina, Ash ritrova la concentrazione e conquista un Premier anche sull’erba, a Birmingham, battendo in finale la tedesca Julia Goerges per 6-3, 7-5 e conquistando così il primato nella classifica WTA. A ottobre gioca la sua seconda finale in un Premier Mandatory, a Pechino, ma questa volta perde contro la nipponica Naomi Osaka che si impone in rimonta 3-6, 6-3, 6-2.

La stagione si chiude trionfalmente per Ashleigh Barty che vince le WTA Finals di Shenzen. Viene inserita nel Gruppo Rosso da testa di serie numero 1: vince il primo match contro Belinda Bencic in rimonta, 5-7, 6-1, 6-2, poi cede contro Kiki Bertens 3-6, 6-3, 6-4, ma torna al successo contro Petra Kvitova per 6-4, 6-2. Si qualifica alla semifinale dove trova la testa di serie numero 2 Karolina Pliskova e la batte in rimonta 4-6, 6-2, 6-3; poi in finale si scontra con Elina Svitolina e la supera agevolmente 6-4, 6-3. Chiude l’anno da numero 1 con oltre 1900 punti sulla seconda, la ceca Pliskova.

Il 2020 comincia con una vittoria nel Premier di Adelaide, dove vince in finale 6-2, 7-5 contro l’ucraina Dayama Yastremska, mentre in doppio, in coppia con Kiki Bertens, perde la finale del Premier di Brisbane contro Hsieh Su-wei e Barbora Strycova per 3-6, 7-6(7), 10-8. Ora, come tutti i tennisti, Ashleigh Barty freme per tornare in campo, ma intanto si distrae giocando a golf nel cortile di casa con il fidanzato Gary e commenta: “È una situazione strana ma bisogna sempre cercare di vedere le cose dalla prospettiva migliore”. Oggi, intanto, può festeggiare tra le mura di casa il suo 24° anno dall’alto della prima posizione in classifica, con 8717 punti, mentre la seconda, Simona Halep, è ben distaccata a quota 6076.