Alexander Zverev oggi compie 23 anni, eppure sembra già un veterano del circuito ATP perché già da anni è tra i più forti tennisti del mondo. Avendo vinto i primi titoli ATP a soli 19 anni, infatti, il giovane tedesco di origini russe è stato considerato un predestinato fin da quando è apparso sulla scena internazionale, un po’ come adesso sta succedendo al nostro Jannik Sinner, con la differenza che Zverev, detto Sascha, non ha mai disputato le NextGen Finals, pur essendosi qualificato sia nel 2017 (la prima edizione), sia nel 2018, semplicemente perché in entrambe le stagioni si è qualificato anche per le ATP Finals con i “grandi” e in un caso ha addirittura vinto (2018).

Sascha è nato in una famiglia di tennisti, infatti suo padre Aleksandr Michajlovič è un ex tennista e ha giocato anche la Coppa Davis per l’allora URSS e sua madre Irina Vladimirovna Fateeva è ex tennista e allenatrice. Suo fratello Mischa è dieci anni più grande di lui, fa il suo stesso mestiere, ma è molto meno forte, anche se vanta comunque un buon ranking in carriera, avvendo raggiunto la 25esima posizione nel 2017, mentre ora naviga oltre la posizione 250. Quando Mischa era ancora molto piccolo, la famiglia Zverev si è trasferita in Germania e infatti Sascha è nato ad Amburgo, che si può considerare la sua principale città, anche se si allena pure negli Stati Uniti, a Saddlebrook. L’allenatore di Alexander Zverev è proprio suo padre e il suo compagno di doppio è Mischa, con il quale ha vinto due titoli: l’Open Sud de France a Montpellier nel 2017 e l’Abierto Mexicano Telcel ad Acapulco nel 2019.

Alexander Zverev vanta già 11 titoli ATP e, come abbiamo detto, è stato fin da subito considerato un “predestinato”, tuttavia in molti sono rimasti delusi dai suoi risultati, che non sono ancora paragonabili a quelli dei “magnifici tre”, ossia Roger Federer (che tra l’altro è il suo idolo), Rafael Nadal e Novak Djokovic. Pur essendo stato capace di stare tra i primi tre del mondo (il suo miglior ranking è proprio il terzo posto raggiunto a novembre 2017) e pur essendo riuscito a prevalere sui big alle ATP Finals del 2018, a 23 anni compiuti Zverev non ha ancora né vinto uno Slam, né giocato una finale. Il suo miglior risultato sono le semifinali agli Australian Open raggiunte quest’anno. Vanta poi due quarti di finale al Roland Garros, nel 2018 e nel 2019, mentre sia a Wimbledon sia agli US Open è arrivato al massimo agli ottavi di finale. Non è dunque ancora paragonabile ai “Big Three” del tennis.

I primi titoli ATP di Sascha Zverev

Alexander “Sascha” Zverev conquista il suo primo titolo ATP nel settembre 2016, nella patria dei suoi genitori, ossia in Russia, dove vince, infatti, il torneo di San Pietroburgo sul cemento battendo in finale 6-2, 3-6, 7-5 lo svizzero Stan Wawrinka. Per ora il 2017 è stato l’anno in cui ha vinto di più, tanto che ci si aspettava proprio in quella stagione il suo exploit anche negli Slam, exploit che, però, non è arrivato.

Nel 2017 Zverev si sveglia in primavera e a maggio conquista ben due titoli sulla terra, uno particolarmente importante: dopo aver trionfato al BMV Open di Monaco di Baviera, un ATP 250 giocato in casa e vinto battendo in finale l’argentino Guido Pella 6-4, 6-3, Sascha si presenta a Roma e ottiene quello che finora, probabilmente, è il suo successo più importante, ossia la vittoria degli Internazionali d’Italia, che sono un Masters 1000. A rendere questa conquista particolarmente rilevante non è solo il palcoscenico, ma soprattutto il nome del finalista che batte nettamente in due set, 6-4, 6-3, ossia Novak Djokovic. Per questo motivo ci si aspetta che già al Roland Garros 2017 Zverev possa ottenere almeno la sua prima finale Slam, visto che ci arriva da testa di serie numero 2, ma si ferma ai quarti di finale contro Dominick Thiem, che lo elimina nettamente in tre set.

Zverev nel 2017 si consola comunque dalle delusioni negli Slam vincendo altri due tornei, entrambi sul cemento: il Citi Open di Washington, un ATP 500, vincendo in finale contro il sudafricano Kevin Anderson, e la Rogers Cup a Montréal, che è un Masters 1000, sconfiggendo in finale il suo idolo Roger Federer per 6-3, 6-4. Nel 2018 Sascha vince di nuovo il BMW Open di Monaco, avendo la meglio sul connazionale Philipp Kohlschreiber con un doppio 6-3; poi, pur non riuscendo a difendere la vittoria agli Internazionali d’Italia (ko in finale contro Nadal), conquista un altro Masters 1000, il Mutua Madrid Open, vincendo contro Dominic Thiem con un doppio 6-4. Nello stesso anno rivince il Citi Open di Washington battendo in finale il giovane australiano Alex De Minaur 6-2, 6-4; poi, a fine stagione, compie quella che finora è stata la sua più grande impresa.

Alexander Zverev a 21 anni già “Maestro”

Come abbiamo detto Zverev è arrivato a disputare le ATP Finals sia nel 2017, sia nel 2018. Il primo anno viene inserito nel gruppo “Boris Becker” con Roger Federer, Marin Cilic e Jack Sock, ma vince solo contro il croato e dunque non accede alle semifinali. Nel 2018, invece, Sascha parte subito bene. Nel gruppo “Guga Kuerten” affronta di nuovo Marin Cilic, battendolo per 7-6(5), 7-6(1) e trionfa anche contro John Isner per 7-6(5), 6-3, mentre perde il terzo incontro contro Novak Djokovic per 6-4, 6-1. Ha dunque accesso alle semifinali dove incontra la testa di serie numero 2 Roger Federer e lo batte in due set, 7-5, 7-6(5). Nel frattempo Djokovic vince la propria semifinale con un doppio 6-2 contro Kevin Anderson. A quel punto Nole, il numero 1, sembra super-favorito per la vittoria finale, ma Zverev fa il colpaccio e si impone nettamente, 6-3, 6-4, trionfando così al Masters di fine anno.

Nel 2019, però, Zverev, pur restando sempre in top-ten e inaugurando l’anno con il suo miglior risultato agli Australian Open (gli ottavi di finale, traguardo poi migliorato nel 2020), si dimostra sotto il livello del 2017-2018 e gioca solo tre finali, vincendone una. La prima finale disputata è quella dell’ATP 500 di Acapulco, a marzo, sul cemento, dove cede in finale contro Nick Kyrgios per 6-3, 6-4, mentre a maggio vince l’ATP 250 di Ginevra, sulla terra, avendo la meglio in finale sul cileno Nicolás Jarry per 6-3, 3-6, 7-6(8). A ottobre poi conquista un’altra finale sul cemento, al Masters 1000 di Shanghai, ma viene battuto dal russo Daniil Medvedev 6-4, 6-1.

Cosa è cambiato per Alexander Zverev tra i trionfi del 2017-2018 e le difficoltà degli ultimi due anni? Possiamo dire che molto è dipeso dal suo carattere. Se da “ragazzino” essere sicuro di sé gli è servito per riuscire a imporsi anche su giocatori molto più blasonati di lui, ora che si può considerare grande, se non altro per l’esperienza già accumulata (perché resta comunque un ragazzo di 23 anni), la sua sicurezza si è trasformata spesso in spocchia. Spesso Sascha si ritrova a litigare con il pubblico, come è successo per esempio l’anno scorso a Madrid mentre giocava contro Stefanos Tsitsipas, più amato di lui dagli spettatori. Inoltre non ci sta assolutamente a perdere e a volte si lascia andare ad inutili scatti d’ira, che lo fanno risultare antipatico e arrogante, tanto da essere considerato uno dei più odiati dell’intero circuito. E anche per questi motivi è stato “abbandonato”, nel corso della sua carriera, da due allenatori come Juan Carlos Ferrero e Ivan Lendl, che lo hanno criticato spesso per i suoi atteggiamenti fuori dal campo. Per ora, dunque, Sascha resta molto lontano dai “Big Three”, sia per il carattere e per la simpatia che “non” suscita nel pubblico, sia per i risultati. Tuttavia, avendo solo 23 anni, considerato anche il suo enorme talento, gli basta poco per rimettersi in riga e aspirare, perché no?, anche al primo posto della classifica ATP.