Con una nota stampa pubblicata quando in Italia era ancora notte, gli organizzatori del BNP Paribas Open di Indian Wells hanno comunicato la cancellazione dell’evento, che avrebbe avuto inizio il prossimo 12 marzo, perché nella zona è stato individuato un caso di positività al coronavirus. La decisione di annullare il torneo è stata presa consultando le autorità sanitarie locali e così ATP e WTA si sono dovute adeguare.

Per gli uomini sarebbe stato il primo Masters 1000 dell’anno, per le donne il primo Premier Mandatory, ossia, in entrambi i casi, la categoria di tornei più importante dopo gli Slam. Avremmo potuto vedere sul campo tutti i migliori tennisti gli uni contro gli altri con tabelloni degni dei Major e invece ci tocca aspettare per colpa di questo virus che ormai blocca tutto e tutti. In Italia ci stiamo quasi abituando a veder cambiare i calendari degli eventi sportivi di giorno in giorno, negli Stati Uniti, invece, si sta cominciando solo ora a pensare alle conseguenze che il virus può avere sulle competizioni tra atleti professionisti.

Nel comunicato ufficiale degli organizzatori si è parlato di un caso di positività al Covid-19 nella Coachella Valley, che è quella in cui si trova l’Indian Wells Tennis Garden, ma c’è il forte sospetto che i casi siano di più, almeno sei, e tutti nell’impianto in cui, tra l’altro, si è giocato fino a ieri. In ogni caso alcuni campi saranno certamente messi a disposizione dei giocatori, che chiaramente adesso dovranno rivedere tutti i propri piani, in attesa di capire se anche a Miami succederà la stessa cosa.

Tommy Haas: “Valutiamo altre soluzioni”

Tommy Haas, ex numero 2 del mondo, è il direttore del BNP Paribas Open ed è toccato a lui dare l’annuncio dell’annullamento dell’evento, ma ha anche lasciato la speranza di disputare il torneo in un’altra data, anche se appare davvero difficile immaginare come e quando si possa recuperare. Il calendario dei tornei di tennis, sia al maschile, sia al femminile, è molto rigido, soprattutto in una stagione olimpica come questa; inoltre nell’arco dell’anno ci sono delle nette separazioni tra i periodi sul cemento, quelli sulla terra e quelli sull’erba e ai giocatori non piace molto cambiare superficie solo per una o due settimane, soprattutto quando si avvicina l’appuntamento con uno Slam. Non a caso le superfici di gioco sono spesso il reale motivo per cui alcuni giocatori e giocatrici rinunciano agli impegni in Coppa Davis o Fed Cup.

Nel comunicato vengono riportate le parole dello stesso Haas: “Siamo molto dispiaciuti che il torneo non si disputi, ma la salute e la sicurezza della comunità locale, dei tifosi, dei giocatori, dei volontari, degli sponsor, dei dipendenti e di tutti coloro che sono coinvolti in questo evento è di gran lunga più importante. Siamo pronti a ospitare il torneo in un’altra data e valuteremo tutte le opzioni”. Intanto gli spettatori che avevano acquistato i biglietti possono chiedere il rimborso o un credito da spendere per la prossima edizione, che a questo punto potrebbe essere un recupero di quella del 2020 o direttamente l’edizione del 2021.

Le reazioni dei giocatori alla cancellazione di Indian Wells 2020

Prontamente questa mattina sono arrivate le reazioni dei tennisti alla cancellazione di Indian Wells 2020. Uno dei più attesi, Rafael Nadal, ha scritto: “Probabilmente avrete sentito tutti la notizia. Indian Wells è cancellato. Siamo qui e dobbiamo ancora decidere cosa fare. È molto triste per tutti quello che sta accadendo in tutto il mondo a causa di questa situazione. Speriamo che le autorità trovino presto una soluzione. State tutti bene e al sicuro”.

La giovanissima Coco Gauff avrebbe dovuto esordire a Indian Wells quest’anno e ha scritto: “Sono molto triste nel sentire che il torneo BNP Paribas Open è stato posticipato. Ero così eccitata al pensiero di debuttare a Indian Wells, ma la sicurezza è sempre la priorità numero 1. State al sicuro”. Elina Svitolina, che ha appena vinto a Monterrey, ha invece guardato la situazione da un punto di vista economico. “Non riesco nemmeno a immaginare quante persone abbiano perso molti soldi per la cancellazione del BNP Paribas Open”.

Praticamente tutti sono d’accordo sul fatto che sia giusto annullare il torneo, anche perché la notizia è che la persona infetta è stata trovata proprio tra quelle che hanno frequentato l’impianto dell’Indian Wells Tennis Garden nei giorni scorsi, quando, cioè si sono disputati il Challenger maschile vinto da Steve Johnson e il 125k femminile vinto da Irina-Camelia Begu. Infatti in queste ore l’impianto è stato chiuso e anche alcuni giornalisti, che avevano lasciato dell’attrezzatura nel proprio armadietto, stanno avendo difficoltà ad accedere per recuperarla. L’Indian Wells Tennis Garden è sostanzialmente territorio off limits.

Quello che però ha dato più fastidio ai giocatori è stato il modo in cui è arrivata la comunicazione, ossia con un comunicato stampa e di conseguenza molti dei diretti interessati hanno appreso la notizia attraverso i social network. Di questo malumore si è fatto portatore l’argentino Diego Schwartzman che ha scritto su Twitter: “Sarebbe bello se ATP comunicasse in modo un pochino migliore la sospensione di un torneo quando siamo tutti già qui… Scoprirlo attraverso i social network o WhatsApp è un po’ frustrante”. Mentre Sascha Zeverv si è limitato a condividere la notizia twittata dall’ATP e a commentare “Senza parole”.

Intanto, per quanto riguarda i tennisti italiani, Jannik Sinner si trova a Indian Wells già da tempo perché ha preso parte al Challenger, Matteo Berrettini, che è fermo da settimane, era già negli States da giorni, pronto a ricominciare a giocare, mentre gli azzurri Lorenzo Sonego, Gianluca Mager e Stefano Travaglia sono arrivati questa notte con un aereo semideserto partito da Roma dopo le “fatiche” della Coppa Davis in Sardegna. Fabio Fognini sarebbe dovuto partire questa mattina presto, ma nel frattempo è arrivata la notizia della cancellazione. Ora è da vedere se a Miami succederà lo stesso oppure se si giocherà comunque o, addirittura, se si penserà di anticipare il torneo di una settimana, visto il buco lasciato da Indian Wells, anche se quest’ultima, più che un’ipotesi improbabile, sembra proprio un’utopia.