Di padre in figlio, da calciatore a calciatore: ci sono casi in cui il talento sul rettangolo verde appare come una condizione ereditaria. I figli di alcuni dei migliori calciatori, che hanno giocato a cavallo degli anni 1990 e 2000, tentano di emulare il percorso, in alcuni casi letteralmente leggendario, dei propri genitori. Nel giorno della festa del papà analizziamo alcune di queste storie.

Federico ed Enrico Chiesa

Classe 1997, Federico Chiesa è uno dei prospetti più promettenti del calcio italiano. Attaccante o ala della Fiorentina, squadra in cui il padre Enrico ha conquistato una Coppa Italia (nel 2000-2001) e segnato 39 gol in 3 stagioni, il suo impatto nel calcio professionistico è stato da subito importante: dal 2016, anno del suo esordio nella massima serie, ha collezionato 129 presenze e 21 reti in maglia Viola.
Ha esordito in nazionale il 23 marzo del 2018, convocato da Di Biagio in occasione di Italia-Argentina 0-2. Il primo gol in Azzurro è arrivato il 18 novembre del 2019, nella vittoria per 9-1 dell’Italia sull’Armenia. I numeri per “sfidare” il suo predecessore ci sono, ma quelli di papà Enrico restano lontani: 380 presenze in Serie A e oltre 130 reti segnate, in bacheca due Coppe Italia (con Parma e Fiorentina) e una Coppa Uefa (con il Parma di Alberto Malesani nel 1999), competizione di cui sarà anche capocannoniere dell’edizione con 8 reti, realizzando uno dei gol nel 3-0 in finale con il Marsiglia. “Mio padre dice che si diventa giocatori veri quando si superano le trecento presenze in Serie A – dirà Federico durante la sua seconda stagione nella massima serie – io ho appena tagliato il traguardo delle cinquanta partite giocate con la Fiorentina”.

Giovanni e Diego Simeone

Una montagna da scalare, una vetta forse troppo alta. Giovanni Simeone, più che figlio d’arte, è figlio di un’icona del calcio internazionale dell’ultimo ventennio. Classe 1995, cresciuto in Argentina nelle giovanili del River Plate, Simeone junior si è ritagliato uno spazio in Serie A grazie alle sue doti da attaccante potente, rapido, incisivo specie all’interno dell’area di rigore. 36 reti segnate nelle 4 stagioni tra Genoa, Fiorentina e Cagliari, in cui milita attualmente, raccontano di un giocatore concreto, il cui sogno di emulazione delle gesta del padre potrebbe però restare tale. Già, perché Diego Simeone si è distinto come uno dei “centrocampisti di rottura” migliori della propria generazione, imponendosi in Italia con le maglie di Lazio e Inter, ad inframezzare le due esperienze con l’altra casacca del proprio cuore, quella dell’Atletico Madrid. Con 106 apparizioni è il quinto calciatore nella classifica delle presenze con la nazionale Argentina, con cui ha vinto due Coppe America, una Confederations Cup e un Argento Olimpico. Completano il suo palmares da giocatore i trofei vinti con i club: 1 Liga e 1 Coppa di Spagna (con l’Atletico Madrid), 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 1 Supercoppa Uefa (con la Lazio) oltre a 1 Coppa Uefa (con l’Inter).

Daniel e Paolo Maldini

Un nome scritto da 66 anni sulla casacca rossonera, quello dei Maldini è un testimone che passa di padre in figlio dal 20 gennaio del 1985, quando l’allora sedicenne Paolo esordì con la maglia del Milan, succedendo idealmente al padre Cesare, che la stessa maglia l’aveva indossata per 346 volte a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Quei colori saranno gli unici che indosserà lungo venticinque anni di carriera, che lo trasformeranno in una leggenda del calcio di tutti i tempi. Il 2 febbraio 2020, scendendo in campo nell’1-1 contro l’Hellas Verona, Daniel è diventato il terzo Maldini a giocare in Serie A. Ruoli completamente diversi, Daniel attaccante, Paolo difensore esterno, sono privi di senso, ad ora, i confronti tra un ragazzo del 2001 e un padre che ha scritto la storia del club milanese e della nazionale italiana, di cui è stato per lungo tempo capitano e primatista nella classifica delle presenze (126), poi superato da Gianluigi Buffon e Fabio Cannavaro (176-136). Paolo Maldini ha vinto con il Milan 5 Champions League, 5 Supercoppe Uefa, 2 Coppe Itercontinentali, 7 Scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe Italiane. Tra i vari record individuali, detiene il record di presenze in Serie A (647) ed è il calciatore che ha disputato il maggior numero di finali di Champions League (8). L’unico grande rimpianto di una carriera da sogno, l’aver solo sfiorato una grande vittoria con la maglia Azzurra: un secondo e un terzo posto ai Mondiali e due secondi posti agli Europei.

Marcus e Lilian Thuram

Nato a Parma nel 1997, ai tempi in cui il padre Lilian giocava nel club ducale, Marcus Thuram è un attaccante attualmente in forza al Borussia Monchengladbach. Mostra il proprio talento in Ligue 1 segnando 12 reti in due stagioni con il Guingamp e viene acquistato dal club tedesco, con cui ha già messo a segno 10 reti in 30 presenze, per 9 milioni di euro nel 2019. Nello stesso anno ha conquistato con la nazionale francese under-19 il Campionato Europeo di categoria. Un trofeo che sia di buon auspicio per emulare le gesta in nazionale di papà Lilian? Se la strada è la stessa la destinazione è l’apice: Thuram senior, in quella bacheca, ha una Coppa del Mondo (conquistata nel 1998 in finale con il Brasile), un Europeo (nel 2000 in finale contro l’Italia) e una Confederations Cup. Inoltre è il primatista nella classifica delle presenze con la maglia della nazionale francese (142). Ha giocato in sole 4 squadre di club: Monaco, Parma, Juventus e Barcellona, con le quali ha vinto 1 Coppa di Francia, 1 Coppa Italia, 3 Supercoppe Italiane, 2 Scudetti e 1 Coppa Uefa.

Timothy e George Weah

Timothy Weah, classe 2000, nasce a New York e con il padre Gorge condivide il ruolo (attaccante). Nonostante le poche apparizioni (è attualmente alla terza stagione da professionista) è uno dei pochi figli d’arte a vantare un palmares di tutto rispetto a dispetto della giovane età: le 6 presenze in campionato (con una rete segnata) nelle prime due stagioni al Paris Saint Germain gli sono valse 1 Campionato Francese, 1 Coppa di Francia, 1 Supercoppa Francese e 1 Coppa di Lega Francese. Trofei ben più “sudati” quelli della recente parentesi scozzese con il Celtic (13 presenze e 3 reti): 1 Campionato Scozzese, 1 Coppa di Scozia e 1 Coppa di Lega Scozzese. Bacheca affollata, ma pochi gol, fino ad oggi. I gol, invece, non sono mai mancati a papà George: giocatore simbolo del Milan tra il 1995 e il 2000 (iconico il gol segnato al Verona l’8 settembre 1996, con una cavalcata ad attraversare tutto il campo che è rimasta nella storia del calcio italiano), Weah ha vinto i campionati nazionali in Liberia, Camerun, Italia e Francia. Per 3 volte giocatore africano dell’anno, nel 1995 ha vinto anche il Pallone d’Oro.

Justin e Patrick Kluivert

Esterno d’attacco classe 1999, Justin Kluivert è cresciuto nel vivaio dell‘Ajax. Esplode nel 2017-18, nella seconda stagione da professionista in maglia biancorossa, segnando 10 reti in 30 presenze in Eredivisie. Viene acquistato quindi dalla Roma per una cifra vicina ai 18 milioni di euro: in due stagioni nella capitale ha segnato 9 gol in 62 presenze, spesso da subentrante. L’esempio da seguire è in casa: papà Patrick è stato un perno dell’Ajax “pigliatutto” dal 1994 al 1995. Con i lancieri, a cavallo di quegli anni, ha conquistato 2 campionati olandesi (a cui se ne aggiungerà uno con il PSV nel 2006-07), 2 Supercoppe dei Paesi Bassi, 1 Champions League (realizzando la rete decisiva in finale con il Milan), 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa Europea. Con la nazionale olandese ha disputato 79 partite mettendo a segno 40 reti.

Luca, Enzo e Theo: i figli di Zinedine Zidane

Zinedine Zidane, semplicemente uno dei calciatori più forti della storia del calcio. Campione del Mondo e d’Europa con la nazionale francese, Pallone d’Oro nel 1998. Ha segnato in due finali dei mondiali (la doppietta al Brasile permetterà alla Francia di vincere la coppa), ha messo le mani su tutti i più prestigiosi trofei a livello mondiale ed europeo (suo il gol con cui il Real Madrid si aggiudicherà la Champions League nel 2001-2002). E’ lui l’ex calciatore che ha in casa il più alto “potenziale di emulazione”. Non fosse altro per…il numero di pretendenti al trono! Zizou ha 4 figli e 3 di questi hanno scelto il mestiere del padre: il primogenito Luca, classe 1995, è cresciuto nella cantera del Real Madrid, gioca a centrocampo e milita attualmente nell’Almeria. Di tre anni più giovane, classe 1998, Enzo Zidane gioca nel ruolo di portiere e ha esordito nel Real Madrid il 19 maggio del 2018 (lanciato in campo contro il Villarreal proprio da suo padre, all’epoca già tecnico dei Blancos). Nel 2015 ha vinto con la nazionale francese il campionato europeo Under-17. Chiude la dinastia il terzogenito, Theo, nato nel 2002. Gioca in attacco (anche lui è cresciuto nelle giovanili del Real) ed è già nel giro delle nazionali giovanili della Francia.