La 6ª tappa del Tour de France, da Le Teil al Mont Aigoual, va ad Alexej Lutsenko, corridore kazako dell’Astana, che ha staccato il gruppo a 17 chilometri dal termine della gara e ha fatto il vuoto nell’ascesa finale fino al traguardo. La maglia gialla resta sulle spalle di Adam Yates, che l’aveva conquistata nella 5ª frazione, a seguito del clamoroso errore di Julian Alaphilippe (rifornimento irregolare) che gli era costato una penalizzazione di 20” quando si trovava in testa alla classifica generale.

Nel tratto finale della tappa di ieri si è rivisto Fabio Aru, che ha tentato l’allungo nel tratto più duro del tracciato di giornata, a 20 km dal traguardo, restando per 7 km allo scoperto prima di venire ripreso dal gruppo. Un buon segnale per l’atleta sardo della Uae. Oggi in programma i 168 km da Millau a Lavaur, prima delle dure tratte pirenaiche di sabato e domenica.

6ª tappa, Le Teil-Mont Aigoual: trionfa Lutsenko

La classifica generale non subisce scossoni, i big rimangono coperti e le distanze cronometriche invariate. Un piccolo sussulto, l’unico per quanto concerne i pretendenti al primato della corsa, giunge da Julian Alaphilippe, alla ricerca di riscatto dopo la leggerezza che gli è costata la maglia gialla nella quinta frazione di questo Tour: un piccolo allungo sull’arrivo gli consente di rosicchiare 1” ai diretti concorrenti. Il suo ritardo da Yates, che conserva la maglia gialla, è ora di 15”.

A trionfare sull’arrivo in salita del Mont Aigoual (il secondo arrivo in salita dopo quello del terzo giorno di gara ad Orcierés-Merlette) è Alexej Lutsenko: il corridore, che è il secondo kazako a vincere una tappa del Tour de France dopo Vinokourov (suo team manager), sferra l’attacco decisivo negli ultimi 17 km, andando in fuga con Neilson Powless e restando solo poco dopo. L’azione riesce e il 27enne taglia il traguardo con 55” di vantaggio sullo spagnolo Herrada e 2’15” sull’olimpionico belga Van Avermaet.

“Questo successo è importante per me – ha detto nel post gara il vincitore, al primo successo in carriera nella Grande Boucle – Siamo al Tour de France, la corsa più importante al mondo. Sono molto contento. Ho lavorato duramente per ottenere la vittoria e tutto questo impegno ha dato i suoi frutti. Stamattina, prima della partenza, abbiamo parlato con i direttori sportivi e il nostro manager Aleksandr Vinokurov. Dato che avevo perso molto tempo nelle tappe precedenti, ho avuto la possibilità di partire in fuga. Sull’ultima salita ho fatto del mio meglio. Alla radio il team ci indicava due chilometri molto duri nella seconda parte. Quindi ho dato tutto per creare un gap abbastanza grande e vincere”.

Tour de France, la classifica generale

Adam Yates (Mitchelton-Scott) 27h 03′ 57”
2° Primož Roglic (Jumbo-Visma) +3”
3° Tadej Pogacar (Uae Emirates) +7”
4° Guillaume Martin (Cofidis) +9”
5° Egan Bernal (Ineos Grenadiers) +13”
6° Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) +13”
7° Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) 13”
8° Nairo Quintana (Arkea-Samsic) +13”
9° Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) +13”
10° Miguel Angel Lopez (Astana) +13”

Gli italiani tra i primi 50
22° Damiano Caruso (Bahrain-Mclaren) +41”
28° Domenico Pozzovivo (Ntt) +2′ 42”
29° Fabio Aru (Uae Emirates) +3′ 45”
40° Davide Formolo (Uae Emirates) +9′ 05”

Oggi la 7ª tappa, Millau-Lavaur (168 km)

Oggi partenza alle ore 13.35 (diretta su Eurosport 1 dalle 13.30 e su Rai 2 dalle 14.00), sulla carta una tappa per velocisti: tre gran premi della montagna, due di terza categoria e uno di quarta e arrivo in un lungo tratto finale pianeggiante che preannuncia sprint. La variabile potrebbe essere legata alla probabile tendenza dei big a risparmiare gamba in vista delle tappe pirenaiche in programma nel weekend.

Se il gruppo tenderà a non esporsi ci sarà margine per possibili fughe: il primo gp della montagna, seppur moderatamente impegnativo, giunge dopo soli 9 km dalla partenza, con la Côte de Luzençon (3,1 km al 6,1% di pendenza media), un possibile assist per temerari in cerca di gloria. Seguono il Col de Peyronnenc al km 73,5 (14,5 km a una pendenza media del 3,9%) e la Côte de Paulhe al km 97,5 (1,1 km a una pendenza media del 7% ).

Se prevarrà la marcia compatta il finale sarà un affare per sprinters. Molto probabile che Yates conservi la maglia gialla anche oggi, come da lui stesso ammesso: “A tutti piace essere leader del Tour de France. Vestirsi di giallo è un piacere. Se tutto andrà bene, terrò la maglia ancora per qualche giorno”.

Nel fine settimana, come detto, il Tour transita sui Pirenei. Molto dura l’ottava tappa, 141 km da Cazères-Sur-Garonne a Loudenvielle, con tre salite per scalatori puri, che con ogni probabilità muoveranno la classifica: il Col de Menté (6,9 km a una pendenza media dell’8,1%), Port de Balès, (salita Hors Catégorie di 11,7 km a una pendenza media del 7,7%) e il Col de Peyresourde, (9,7 km a una pendenza media del 7,8% ) promettono spettacolo.

Domenica, nell’ultima tappa prima del riposo, ancora montagna con i 153 km da Pau a Laruns, che però, seppur di media difficoltà, dovrebbero essere più abbordabili di quelli affrontati nel giorno precedente: 5 i gp della montagna, di cui due di prima categoria, il Col de la Hourcère e il Col de Marie Blanque.