Oggi vi avremmo voluto parlare della sfida in programma domani tra Italia e Nuova Zelanda, l’ultima per gli azzurri nella fase a gironi della Coppa del Mondo di Rugby. Per approdare ai quarti di finale l’Italia avrebbe avuto bisogno di vincere e, realisticamente parlando, aveva sostanzialmente zero chance di riuscire a fare uno sgambetto agli All Blacks. Ad ogni modo lo sport è fatto anche di sconfitte e bisogna essere pronti ad accettarle, dopo aver lottato.

Purtroppo gli azzurri allenati dall’irlandese Conor O’Shea non hanno avuto l’occasione di onorare fino in fondo la competizione, dovendo sottostare ad una clamorosa decisione presa dagli organizzatori di questa Coppa del Mondo che si sta svolgendo in Giappone.

A causa dell’arrivo del tifone Hagibis, atteso per sabato nelle aree di Tokyo, Yokohama e Toyota City, è cambiato il calendario della competizione. Per ragioni di sicurezza gli organizzatori hanno dunque deciso di annullare due partite: Nuova Zelanda-Italia in programma a Toyota City ed Inghilterra-Francia a Yokohama. Ad entrambi questi match è stato assegnato a tavolino il punteggio di 0-0, concedendo d’ufficio 2 punti in classifica alle 4 squadre coinvolte. Questa decisione ha impedito agli azzurri di scendere in campo per giocarsi le risicatissime chance di qualificazione, oltre ad impedire alla Francia di tentare di soffiare il primo posto nel Girone C all’Inghilterra.

Gli organizzatori hanno spiegato che si è trattato di “una situazione eccezionale, complessa e in rapida evoluzione”, che ha richiesto questa decisione drastica perché “la sicurezza è la priorità numero uno”.

Le dichiarazioni degli azzurri

Il Team azzurro non ha preso bene questa decisione, pur comprendendo le ragioni alla base di questa scelta. Il Capitano Parisse si è sentito snobbato dagli organizzatori e l’ha detto a chiare lettere:  “Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare i cinque punti sono sicuro che sarebbe stata trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l’Italia.

Ma gli organizzatori si sono detti: ‘Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso’. Complimenti. Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto”.

Secondo Parisse gli organizzatori avrebbero dovuto prevedere delle soluzioni alternative già prima dell’inizio del torneo: “Gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni, in questa stagione. E in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare. Non chiedevamo altro. Invece…”.

Il Ct O’Shea è stato più diplomatico, anche se non è riuscito a nascondere una certa delusione: “Siamo dispiaciuti di non poter giocare l’ultima partita; chiaramente tutti volevano avere la chance di far parte della squadra che avrebbe giocato contro la Nuova Zelanda, sia i giovani sia Sergio (Parisse), Leo (Ghiraldini) e Alessandro (Zanni) che avrebbero probabilmente indossato la maglia azzurra per l’ultima volta. Sono amareggiato per i giocatori, per lo staff e per i nostri supporter. Sono sicuro che è stata una decisione difficile da prendere per il World Rugby. Noi lo abbiamo saputo stamattina: ho parlato con Sergio e con i ragazzi avvertendoli che ci sarebbe stata la possibilità di giocare in un campo molto bagnato, ma poi non è andata così. La reazione dei ragazzi si è trasformata subito in delusione: finire la Coppa del Mondo con un allenamento e non sul campo non è una sensazione piacevole”.

Chi invece ha mostrato un atteggiamento decisamente più conciliante è stato invece il presidente federale Alfredo Gavazzi, che ha diffuso un comunicato per cercare di smorzare le polemiche, pur riconoscendo ai giocatori il diritto di sentirsi delusi: “La sicurezza di giocatori, personale e pubblico è la principale priorità da considerare in questi frangenti. Comprendiamo e accettiamo la scelta dell’organizzazione di assumere la determinazione più idonea alla tutela di tutte le parti in causa. Da Presidente federale e da uomo di sport comprendo il rammarico degli atleti e dello staff tecnico per non aver potuto sfidare i Campioni del Mondo in carica dopo aver lavorato in queste settimane con professionalità ed entusiasmo, rappresentando con fierezza il Paese ed il nostro movimento sul più prestigioso dei palcoscenici che il rugby possa offrire”.

Coppa del Mondo di Rugby: i quarti di finale

In virtù di questa decisione presa dagli organizzatori, il tabellone dei quarti di finale ha iniziato a comporsi anzitempo; Inghilterra e Nuova Zelanda adesso aspettano di conoscere quale squadra terminerà al secondo posto nei gironi D ed A, mentre Francia e Sudafrica sono pronte ad affrontare le due vincitrici degli stessi.

Stando alla situazione attuale di classifica, l’Inghilterra dovrebbe affrontare l’Australia, la Nuova Zelanda l’Irlanda, la Francia il Galles ed il Sudafrica il Giappone padrone di casa. Nulla però è ancora deciso perché le ultime partite potrebbero regalare delle sorprese, soprattutto per quanto riguarda il Girone A, guidato al momento dal Giappone con 14 punti, seguito dall’Irlanda con 11 e dalla Scozia con 10.

Ecco le ultime partite in programma:

Gruppo A:

Irlanda-Samoa (sabato ore 12:45)

Giappone-Scozia (domenica ore 12:45)

Gruppo B:

Namibia-Canada (domenica ore 5:15)

Gruppo C:

Stati Uniti-Tonga (domenica ore 7:45)

Gruppo D:

Australia-Georgia (oggi ore 12:45)

Galles-Uruguay (domenica ore 10:15)