È il giorno del 69° compleanno di uno dei ciclisti più forti che l’Italia abbia mai avuto, sia su strada, sia su pista: parliamo di Francesco Moser, che è nato a Palù di Giovo, piccola frazione in provincia di Trento, il 19 giugno 1951. Grazie alle sue 273 vittorie singole è primo e praticamente irraggiungibile tra gli italiani e terzo a livello assoluto dietro ai due belgi Eddy Merckx (con 426 vittorie) e Rik Van Looy (379), mentre dietro di lui nella top five troviamo altri due belgi, Rik Van Steenbergen (270) e Roger De Vlaeminck (255).

Nato in una famiglia molto numerosa, Moser lascia la scuola a 13 anni per lavorare nei campi, ma a 18 anni comincia a dedicarsi al ciclismo, come altri suoi tre fratelli, Enzo, Aldo e Diego. Da dilettante prende parte parte alle Olimpiadi di Monaco 1972, arrivando ottavo nella gara in linea e nono nella cronosquadre. L’anno dopo diventa professionista e ottiene la sua prima vittoria in una tappa del Giro d’Italia, la 14esima da Bolsena a Firenze. Nel 1974 avviene la sua esplosione vera e propria con otto successi stagionali, mentre nel 1975 arrivano vittorie molto prestigiose come le due tappe del Tour de France, il prologo a cronometro a Charleroi e la settima tappa da Saint-Gilles-Croix-de-Vie ad Angoulême, e la sua prima classica monumento, il Giro di Lombardia.

Quella del 1975 è la sua unica partecipazione al Tour de France e si conclude con il settimo posto in classifica generale. Anche alla Vuelta partecipa una sola volta, nel 1984, chiudendo al decimo posto. Molto più lunga e intensa, invece, la sua storia con il Giro d’Italia, al quale si presenta ben tredici volte, ritirandosi solo due, vincendo una volta nel 1984, e giungendo sul podio altre cinque volte, grazie al secondo posto nel 1977, 1979 e 1985 e al terzo posto del 1978 e 1986 (alla sua ultima partecipazione nella sua penultima stagione da professionista). Moser ha sempre avuto innate capacità di leader e nel gruppo era noto come “lo Sceriffo” proprio perché sapeva farsi rispettare da tutti, compagni e avversari.

Francesco Moser: l’italiano più vincente di sempre

Come abbiamo visto, Francesco Moser ha collezionato nel totale 273 vittorie singole ed è il migliore italiano di sempre. Ben distanziato troviamo Giuseppe Saronni con 193 e poi Mario Cipollini con 189. Saronni è stato anche il suo acerrimo rivale: tra i due non c’era solo la competizione sportiva, ma anche una vera e propria antipatia, che hanno superato solo molti anni dopo il ritiro. Tra i momenti più memorabili si ricorda una loro lunga discussione in tv, durante una puntata di Tutti al Giro del 1979, e una lite in corsa nel 1981 durante il Campionato Italiano. Nonostante questo, i due, a volte, sono stati costretti a collaborare in gara e Saronni è stato importante per la vittoria di Moser ai Mondiali del 1977 a San Cristóbal. I due hanno vinto insieme anche il Trofeo Baracchi nel 1979, una gara a cronometro che si disputava a coppie, ma nonostante il successo, la loro “collaborazione” è stata piuttosto particolare perché Moser non perdeva occasione per rendere molto difficile la vita al suo giovane rivale.

Per quanto riguarda la competizione iridata, oltre all’oro del 1977, Moser ha vinto anche un argento a Ostuni nel 1976 e ha ottenuto un’altra piazza d’onore nel 1978 a Nürburgring. Moser era particolarmente bravo nelle gare da un giorno, un passista molto forte anche a cronometro e praticamente un maestro sul pavé, tanto da aver vinto per ben tre volte consecutive la Parigi-Roubaix, dal 1978 al 1980. È stato però anche capace, come abbiamo visto, di vincere anche un Giro d’Italia e di essere sempre presente nella corsa rosa, nonostante in salita avesse qualche difficoltà. C’è da dire che in quel periodo il Giro era spesso disegnato in base alle sue caratteristiche e a quelle di Saronni, anche quest’ultimo non particolarmente forte in salita. In totale Moser al Giro ha vinto 23 tappe e ha indossato la Maglia Rosa per 57 volte. Nel 1984 è riuscito a vincere la classifica finale stracciando il rivale Laurent Fignon nell’ultima tappa a cronometro.

Tra i successi più importanti nella carriera di Francesco Moser ricordiamo anche le due vittorie consecutive nella classifica generale della Tirreno-Adriatico nel 1980 e 1981, i due trionfi al Giro di Lombardia nel 1975 e 1978 e la Milano-Sanremo del 1984. Al Giro ha anche conquistato la Maglia Ciclamino, quella che spetta al vincitore della classifica a punti, per quattro volte, di cui tre consecutive dal 1976 al 1978 e l’ultima nel 1982 (dopo la tripletta di Saronni, che pure l’ha vinta quattro volte, l’ultima nel 1983).

Francesco Moser e i successi su pista

Francesco Moser è stato anche uno straordinario pistard. Ha vinto l’oro nell’inseguimento individuale ai Mondiali del 1976 al velodromo di Monteroni di Lecce e nella stessa specialità ha ottenuto l’argento ai Mondiali di Amsterdam del 1979. Ha anche ottenuto sei vittorie in nove anni alla Sei Giorni di Milano ed è stato campione italiano nell’inseguimento individuale nel 1980, 1981, 1984 e 1987.

Moser ha stabilito il record dell’ora sia sul livello del mare, sia indoor, ma tutti i suoi record sono stati poi rivalutati e definiti solo “Migliore prestazione sull’ora” a causa dell’uso delle ruote lenticolari. La decisione di cambiare la definizione dei suoi record è stata presa dall’Unione Ciclistica Internazionale solo nel 2000, molti anni dopo che i record erano stati stabiliti. Moser, infatti, ha percorso 50,808 km in un’ora il 19 gennaio 1984 e poi 51,151 km quattro giorni dopo, sempre a Città del Messico.

Per molti anni, dunque, è stato considerato colui che ha battuto il record dell’ora di 49,431 km detenuto da Eddy Merckx fin dal 1972, salvo poi vederselo cancellare 16 anni dopo averlo stabilito perché l’UCI ha deciso che le ruote lenticolari avvantaggiano troppo i corridori rispetto a quelle con i raggi. Nel 1994, quindi, quasi sette anni dopo il ritiro, a 42 anni Moser ha tentato nuovamente di stabilire il record dell’ora, ottenendo quella che allora era la seconda migliore prestazione di sempre.

Che cosa fa oggi Francesco Moser?

Dopo essersi ritirato dal ciclismo, Francesco Moser è tornato a fare quello che faceva da ragazzino, ossia dedicarsi all’attività agricola. In particolare è un importante produttore di vino e ora lavora nella tenuta di Maso Villa Warth, sulle colline a Nord di Trento, insieme con i suoi figli Francesca, Carlo e Ignazio, anche se quest’ultimo, dopo una breve carriera da ciclista, è poi diventato un personaggio nel mondo della tv e del gossip. Francesco Moser, però, non ha mai completamente abbandonato il mondo del ciclismo ed è diventato un produttore di biciclette che portano il suo nome ed è stato per anni collaboratore della Gazzetta dello Sport. Inoltre ha ricoperto alcuni incarichi nell’amministrazione della Provincia di Trento.