Il nome di Federica Brignone è scritto per sempre nella storia dello sport italiano e in quella dello sci mondiale. Campionessa del Mondo, contro una delle sciatrici più forti della propria generazione, Mikaela Shiffrin, e contro gli infortuni che fino a questo punto l’avevano limitata tenendola incatenata a terra ogni volta che sembrava sul punto di spiccare il volo.

Quello raggiunto dall’atleta milanese è il sogno di una vita che si realizza, il gradino più alto raggiungibile per chi ha scelto la vita sugli sci, ma è anche qualcosa di più, è un nuovo mondo: nessuna italiana era mai salita sul gradino più alto del podio nella classifica assoluta della Coppa del Mondo. La Brignone, in una stagione “falciata” dall’emergenza Coronavirus – che ha imposto l’annullamento delle finali di Cortina prima e delle gare in programma nell’ultima tappa di Are poi – ha spostato più avanti l’orizzonte del possibile, prendendo posto tra le leggende dello sci italiano: Gustav Thoeni, Piero Gros e Alberto Tomba, gli altri tre campioni del mondo azzurri.

Una stagione mondiale

Costanza. E’ questa la parola chiave della splendida cavalcata di Federica Brignone nella Coppa del Mondo di sci alpino 2020. In una stagione che verrà ricordata per l’emergenza che ne ha decretato la fine anticipata, quella legata al Covid-19, la sciatrice azzurra è stata la più brava a restare lassù, tra le prime, in tutte le fasi della stagione. Tra le prime, già, perché non si può non considerare che “prima”, per un lungo tratto, era stata Mikaela Shiffrin. La statunitense ha dovuto abbandonare le gare del circuito nel momento chiave della corsa al titolo (quando era saldamente in prima posizione della classifica assoluta), a causa della perdita del padre. Nulla toglie al trionfo di Federica che giustamente ha osservato: “Mi è spiaciuto tantissimo per quello che è successo a Mikaela, ma la Coppa non si ferma neanche quando qualcuno si infortuna” rivendicando un merito pieno, che nessuno può negarle.

Già, perché i numeri messi in fila dall’azzurra hanno dimensioni mondiali mai visti prima: i 1378 punti portati a casa dalla sciatrice milanese sono il primato assoluto per un atleta italiano in Coppa del Mondo, record rimasto imbattuto per 28 anni e detenuto fino a questo momento da Alberto Tomba, che nel 1991-92 ne totalizzò 1362.

Costanza dicevamo: Federica ha disputato 25 gare sulle 30 disponibili, con le due grandi avversarie, Petra Vlhova e Mikaela Shiffrin, che si sono fermate a 24 e 19 apparizioni.
Dopo un inizio non brillantissimo la Brignone è stata in grado di alzare i giri quando era fondamentale rimanere presenti: alla fine si conteranno 5 vittorie (a Courchevel e Sestriere in gigante, nelle combinate di Crans Montana e Altenmark e nel superG di Saint Moritz) oltre a 5 secondi posti e 1 terzo posto. Un crescendo costante, un incedere che ha visto nella tappa svizzera di Crans Montana uno dei momenti chiave: la Brignone mette in cascina punti nelle due discese, poi vince in combinata e segna il sorpasso alla Shiffrin, ancora assente a causa del lutto (a causa del quale starà lontana dalle piste per un totale di 8 tappe).

Il finale sarebbe stato diverso con la statunitense? Nessuno può saperlo, ma è ragionevole credere che la stessa Federica avrebbe preferito una “resa dei conti” finale, dopo il ritorno della Shiffrin, che però ci è stata negata dall’emergenza Coronavirus. La Fis ha annullato dapprima le finali di Cortina, successivamente l’appuntamento ad Are, che sarebbe dovuto essere il “rimpiazzo” per il capitolo conclusivo della stagione. La notizia di un caso di positività tra gli addetti ai lavori dell’organizzazione della manifestazione ha imposto lo stop, con conseguente rinvio della cerimonia di premiazione. Federica stringerà tra le mani la Coppa del Mondo assoluta, la più ambita, tra qualche tempo, insieme alle due Coppette di gigante e combinata.

La storia e i numeri di Federica Brignone

Figlia d’arte, la mamma Maria Rosa Quario è stata sciatrice professionista, specialista nello slalom speciale, a cavallo tra gli anni ’70 e 80′ (all’attivo per lei 15 podi in Coppa del Mondo di cui 4 vittorie, tutte nello slalom speciale), Federica si impone per la prima volta sul palcoscenico dello sci mondiale quando, nel 2009, vince la la medaglia d’oro ai Mondiali juniores di Garmisch-Partenkirchen nella combinata (discesa, gigante e slalom). Nello stesso anno ottiene i primi punti in Coppa del Mondo, ma dovrà attendere il 2015 per la prima vittoria, nello slalom gigante a Soelden in Austria. Due anni più tardi è protagonista di un episodio storico per lo sci rosa italiano, quando sulla pista di Aspen si piazza sul gradino più alto di un podio tutto Azzurro, insieme a Sofia Goggia e Marta Bassino, risultato che era riuscito solo un’altra volta nella storia, quando nel 1996 Deborah Compagnoni, Sabina Panzanini e Isolde Kostner fecero bottino pieno a Narvik, in Norvegia.
Il 2018 è l’anno in cui la sua carriera decolla, con la medaglia di bronzo nello slalom gigante alle Olimpiadi Invernali di Peyongchang, “antefatto” di un altro successo, nel 2019, con il primo posto nella classifica di combinata in Coppa del Mondo. Ad oggi, nella rassegna mondiale, Federica ha un palmares di 15 vittorie (5 in combinata, 7 in gigante, 3 in supergigante) e 39 podi (22 in gigante, 7 in supergigante, 6 in combinata e 4 in discesa).

Coppa del Mondo di sci alpino 2019-2020, le classifiche

Coppa del Mondo Assoluta
1. Brignone (Ita) 1378
2. Shiffrin (Usa) 1225
3. Vlhova (Slk) 1189

Coppa Gigante
1. Brignone (Ita) 407
2. Vlhova (Slk) 333
3. Shiffrin (Usa) 314

Coppa Discesa
1. Suter (Svi) 477
2. Ledecla (Cec) 322
3. Brignone (Ita) 320

Coppa Supergigante
1. Suter (Svi) 477
2. Brignone (Ita) 341
3. Schmindhofer (Aut) 217

Coppa Parallelo
1. Vlhova (Slk) 113
2. Direz (Fra) 100
3. Brignone (Ita) 90

Coppa Combinata
1. Brignone (Ita) 200
2. Holdener (Aut) 125
3. Ledecka (Cec) 100