21 anni compiuti oggi, una sola stagione in MotoGP, e il nome di Fabio Quartararo detto El Diablo, è già uno dei più attesi del 2020, che secondo molti sarà l’anno della sua definitiva consacrazione tra i protagonisti assoluti delle due ruote. C’è chi si spinge oltre, intravvedendo nella spregiudicatezza e nelle capacità del pilota francese le qualità per essere uno dei candidati a spodestare Marc Marquez dal trono mondiale.

Giovanissimo e pedegree da fenomeno, l’impatto di Quartararo è stato talmente prorompente da convincere la Yamaha a promuoverlo nella scuderia ufficiale per la stagione 2021: il francese lascerà il team satellite Petronas Yamaha SRT per andare a fare coppia con Maverick Vinales nella casa madre della scuderia italo-giapponese, spodestando nientemeno che Valentino Rossi. Fabio, dal canto suo, si è affrettato a precisare di non avere l’intenzione di sostituire Rossi, specifica di un ventenne che non vuole peccare di lesa maestà nei confronti di uno dei propri idoli, quanto piuttosto di stare seguendo un percorso di crescita naturale e di essere felice per la promozione. Lo stesso Rossi non aveva mancato di dimostrare apprezzamento nei confronti del giovane collega “È una bella bega – aveva detto col sorriso il 9 volte Campione del Mondo – Ogni volta che va in pista dà mezzo secondo a tutti e ci obbliga a dare sempre il massimo visto che corriamo con la stessa moto. Nei test fa cose da pazzi”.

Attestati di stima da chi va via quindi, ma anche da quello che sarà il futuro compagno di squadra del francese, Vinales, che ai microfoni di Sky ha detto: “Il mio rapporto con Quartararo è molto buono, sin dal primo momento in cui è entrato in Yamaha. Fabio gira molto forte, soprattutto in qualifica, sa sfruttare tutto il potenziale della moto. Questo è molto buono anche per me, perché il prossimo anno sarà nostro vicino di box”.

L’anno della consacrazione

Un solo anno, si è detto, per guadagnare il rispetto dell’intero circus: quella di Quartararo è stata una fiammata. Un quadriennio in sordina, quello dal debutto del 2015 fino al 2019, trascorso tra Moto 2 e Moto 3, con un unico acuto in occasione della vittoria nel Gran Premio della Catalunya nel 2018 , in Moto 2, su Speed Up.  Basso profilo quindi, quello con cui si presenta in MotoGP. Dopo ottime qualifiche, si presenta in quinta posizione sulla griglia di partenza in Qatar, ma un errore alla partenza gli costa caro. Il conto potrebbe essere anche più salato del deludente sedicesimo posto finale, il cui contraccolpo psicologico si fa sentire. L’imperativo diventa trasformare la tensione negativa in energia positiva, missione che riuscirà pienamente con un crescendo di risultati durante tutto l’arco della stagione.

A punti sia in Argentina che nel GP delle Americhe, in Spagna arriva il primo risultato eclatante: nelle qualifiche ferma il tempo a 1’36″880, ottenendo la sua prima pole position in Moto Gp e diventando, a 20 anni e 14 giorni, il più giovane poleman della storia della classe (spodestando Jorge Lorenzo). Il record sarà una soddisfazione lasciata a metà, dal momento che la gara terminerà con un ritiro.

Dopo i punti ottenuti in Francia e in Italia ecco il primo podio: a Montmelò, nel GP della Catalogna, ottiene nuovamente la pole, e in gara si piazza secondo, dietro Marc Marquez. A fine stagione le pole saranno 6, 7 i podi (secondo nei Gp di Catalogna, San Marino, Thailandia, Giappone e Comunità Valenciana, terzo in Olanda) e i 192 punti ottenuti gli varranno il quinto posto nella classifica generale e il titolo di Rookie of the Year, ottenuto con 4 gare di anticipo.

In questo periodo di stop forzato, il pilota francese (con radici italiane, la famiglia è originaria di Palermo) si sta allenando presso la sua abitazione ad Andorra, per prepararsi ad un 2020 che potrebbe essere il suo anno, partendo dal primo obiettivo: la prima vittoria nella classe regina, migliorando quello che non è andato bene, come fa notare Diego Gubellini, il suo capo tecnico: “Come tutti quelli forti – ha detto a moto.it – nella sua testa l’obiettivo è sempre stato chiaro: vincere. Ma è stato fondamentale il suo approccio. Gli è mancato un po’ di motore. Non dimentichiamo che, numeri alla mano, il 2019 è stato il miglior Marquez di sempre, forse uno dei più forti della storia recente: solo Valentino aveva fatto qualcosa di simile in passato. Nelle gare in cui Fabio si è giocato la vittoria si vedeva bene la differenza di motore e Marc ha sfruttato al meglio queste qualità”.
Quando finalmente prenderà il via il Mondiale 2020 (al momento il primo Gran Premio in programma in calendario è quello di Assen in Olanda, il 28 giugno), capiremo se Quartararo sarà pronto per spiccare il volo.

La stagione 2019 di Quartararo: i piazzamenti

Qatar 16°
Argentina 8°
Americhe 7°
Spagna rit.
Francia 8°
Italia 10°
Catalogna 2°
Olanda 3°
Germania rit.
Repubblica Ceca 7°
Austria 3°
Gran Bretagna rit.
San Marino 2°
Aragona 5°
Thailandia 2°
Giappone 2°
Australia rit.
Malesia 7°
Comunità Valenciana 2°