Archiviato il fine settimana di Austin con l’ennesimo trionfo di Max Verstappen, il circus della Formula 1 è pronto a continuare nella tournée americana con il Gran Premio di Città del Messico 2023, valido come diciannovesimo e quartultimo round stagionale del Mondiale. Dopo due Sprint consecutive, torna il format standard con le qualifiche al sabato e la sola gara domenicale.

L’Autódromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico ospiterà un appuntamento che non inciderà nelle classifiche mondiali, con i titoli iridati già conquistati aritmeticamente da Max Verstappen e Red Bull, ma molto importante per definire il podio delle classifiche generali. Il padrone di casa Sergio Perez avrà motivazioni supplementari per difendere la piazza d’onore dalla rimonta di Lewis Hamilton, mentre Mercedes ha un buon margine sulla Ferrari per ottenere la seconda posizione nel campionato costruttori.

F1, GP Messico: la storia del circuito

La storia dell’appuntamento messicano comincia nel 1963, quando l’autodromo Magdalena Mixhuca, soprannominato la “Monza messicana” in virtù del fatto di essere incastonato in un parco, entra in calendario. È un momento in cui la F1 è popolarissima in Messico grazie ai fratelli Rodriguez. Soprattutto Pedro per la verità, poiché il talentuoso Ricardo perde tragicamente la vita in corsa a soli 20 anni nel 1962. Il GP attira folle oceaniche difficili da gestire, come nell’edizione 1970, seguita in loco da circa 200.000 persone e caratterizzata da un’autentica invasione di pista nel giro finale, quando la gara non era ancora terminata.

Pochi mesi dopo, nell’estate 1971, anche la vita di Pedro viene troncata prematuramente a 31 anni da un incidente di gara. L’evento viene dunque cancellato, ma rinasce a metà anni ’80, sempre nello stesso autodromo (intitolato proprio alla memoria dei Fratelli Rodriguez). Si gareggia dal 1986 al 1992, ma l’impianto è vetusto e viene abbandonato in favore di altri circuiti più moderni.

La terza vita del Gran Premio comincia nel 2015, grazie all’interesse generato dalla presenza di Sergio Perez e, soprattutto, ai forti investimenti privati che consentono di portare nel XXI secolo sia il tracciato che le strutture di supporto. Dal 2021 l’appuntamento non è più il “Gran Premio del Messico”, bensì il “Gran Premio di Città del Messico”, ma a parte il nome non è cambiato nulla.

F1, GP Messico: albo d’oro e altri numeri

Solo in tempi recenti è emerso un serial winner, poiché le 22 edizioni sono state conquistate da quindici piloti diversi. Fra di essi, Max Verstappen è stato l’unico capace di imporsi 4 volte (2017, 2018, 2021, 2022). Il doppio rispetto a Jim Clark (1963, 1967), Alain Prost (1988, 1990), Nigel Mansell (1987, 1992) e Lewis Hamilton (2016, 2019).

Sul fronte dei team, la Red Bull è diventata la prima a vincere in 4 occasioni scavalcando, proprio nel 2022, Lotus, McLaren, Williams e Mercedes, tutte ferme a 3. Dal canto sua la Ferrari è passata per prima sotto la bandiera a scacchi due volte (1970 con Jacky Ickx e 1990 con Alain Prost).

Guardando alle pole position, si nota come questa graduatoria sia capeggiata da Jim Clark, capace di ottenere 4 partenze davanti a tutti, di cui tre consecutive (1963, 1964, 1965, 1967).

Nell’era contemporanea, nessuno è ancora risultato il migliore in qualifica in più di un’occasione. Abbiamo, infatti, ben cinque piloti in attività a essere scattati dalla prima casella. Si tratta di Lewis Hamilton (2016), Daniel Ricciardo (2018), Charles Leclerc (2019), Valtteri Bottas (2021) e Max Verstappen (2022).

Guardando alle squadre, la classifica è capitanata dalla Lotus con 6 vittorie (alle quattro di Clark si aggiungono anche quelle di Jo Siffert nel 1968 e Ayrton Senna nel 1986).  Tra i costruttori attualmente impegnati in Formula Uno, vantano almeno una pole position nel GP del Messico Ferrari (3), Williams (3), McLaren (3), Mercedes (3) e Red Bull (2).

F1, GP Messico: statistiche del gran premio

  • Alain Prost è l’unico pilota ad aver vinto con due squadre diverse. Il francese si è imposto con la McLaren nel 1988 e con la Ferrari nel 1990.
  • Nel 1965 il Messico regalò la prima vittoria di sempre alla Honda come costruttore. La Casa giapponese primeggiò grazie a Richie Ginther.
  • Guardando all’intera storia dell’appuntamento messicano…
    – In 10 occasioni (45,5%) il vincitore è partito dalla pole position.
    – In 14 occasioni (63,6%) il vincitore è partito dalla prima fila.
  • Riferendoci solo all’era turbo ibrida…
    – In 4 occasioni (42,9%) il vincitore è partito dalla pole position.
    – In 5 occasioni (71.4%) il vincitore è partito dalla prima fila.
  • L’unico pilota capace di vincere il GP del Messico senza scattare dalle prime quattro posizioni è stato Alain Prost, che nel 1990 trionfò partendo addirittura dalla 13ª casella.
  • Nell’era turbo-ibrida, quindi dal 2015 in poi, 6 volte su 7 (85,7%) la gara è stata vinta dal pilota in testa al termine del primo giro. L’unica eccezione è rappresentata da Charles Leclerc nel 2019. Il monegasco chiuse quarto e la gara la vinse Lewis Hamilton.
  • C’è anche un pilota italiano tra i vincitori del GP del Messico: parliamo di Riccardo Patrese, il quale trionfò nel 1991.

F1, GP di Città del Messico: orari e programmazione Tv

Tutte le sessioni del weekend di Città del Messico verranno trasmesse in diretta tv sui canali Sky Sport, mentre la diretta streaming sarà disponibile su Sky Go e NOW. Sarà inoltre possibile vedere qualifiche e gara in diretta e in chiaro su TV8.

Venerdì 27 ottobre

Ore 20.30 prove libere 1 a Città del Messico (Messico) – Diretta tv su Sky Sport F1

Sabato 28 ottobre

Ore 0.00 prove libere 2 a Città del Messico (Messico) – Diretta tv su Sky Sport Uno, Sky Sport F1

Ore 19.30 prove libere 3 a Città del Messico (Messico) – Diretta tv su Sky Sport Uno e Sky Sport F1

Ore 23.00 qualifiche a Città del Messico (Messico) – Diretta tv su TV8, Sky Sport Uno, Sky Sport F1

Domenica 29 ottobre

Ore 21.00 gara a Città del Messico (Messico) – Diretta tv su TV8, Sky Sport Uno, Sky Sport F1

F1, la classifica piloti aggiornata

1 Max Verstappen NED RED BULL RACING HONDA RBPT 466
2 Sergio Perez MEX RED BULL RACING HONDA RBPT 238
3 Lewis Hamilton GBR MERCEDES 219
4 Fernando Alonso ESP ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES 183
5 Carlos Sainz ESP FERRARI 168
6 Charles Leclerc MON FERRARI 159
7 Lando Norris GBR MCLAREN MERCEDES 156
8 George Russell GBR MERCEDES 139
9 Oscar Piastri AUS MCLAREN MERCEDES 83
10 Lance Stroll CAN ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES 49
11 Pierre Gasly FRA ALPINE RENAULT 52
12 Esteban Ocon FRA ALPINE RENAULT 44
13 Alexander Albon THA WILLIAMS MERCEDES 23
14 Valtteri Bottas FIN ALFA ROMEO FERRARI 10
15 Nico Hulkenberg GER HAAS FERRARI 9
16 Zhou Guanyu CHN ALFA ROMEO FERRARI 6
17 Yuki Tsunoda JPN ALPHATAURI HONDA RBPT 5
18 Kevin Magnussen DEN HAAS FERRARI 3
19 Liam Lawson NZL ALPHATAURI HONDA RBPT 2
20 Logan Sargeant USA WILLIAMS MERCEDES 0
21 Nyck De Vries NED ALPHATAURI HONDA RBPT 0
22 Daniel Ricciardo AUS ALPHATAURI HONDA RBPT 0

F1, la classifica costruttori aggiornata

  1. Red Bull 704
  2. Mercedes 358
  3. Ferrari 327
  4. McLaren 239
  5. Aston Martin 232
  6. Alpine 96
  7. Williams 23
  8. Alfa Romeo 16
  9. Haas 12
  10. AlphaTauri 7