La Formula 1 è approdata in Ungheria per il terzo gran premio della stagione 2020 dopo i primi due disputati entrambi sul Red Bull Ring di Spielberg nella regione della Stiria in Austria. Quella magiara è una corsa storica: la prima volta che si è disputata era il 1936 e si è corsa nel Népliget di Budapest con vittoria di Tazio Nuvolari, ma non faceva parte del calendario del Mondiale di Formula 1. Per ben 50 anni il Gran Premio d’Ungheria non si è più disputato, ma dal 1986, anno in cui è entrato ufficialmente nel calendario di Formula 1, è diventato un appuntamento fisso all’Hungaroring di Mogyoród, vicino Budapest, e quest’anno giunge alla sua 36esima edizione.

Lewis Hamilton è il padrone assoluto di questa pista con ben sette vittorie: le prime tre (2007, 2009, 2012) conquistate con la McLaren-Mercedes, che è anche la scuderia che vanta più successi (ben 11) e più pole position (8) su questo circuito. Le altre quattro vittorie del britannico sono arrivate a bordo della Mercedes, la prima nel 2013, la seconda nel 2016 e le ultime due consecutive nel 2018 e 2019. Il campione del mondo è dunque a caccia dell’ottavo successo complessivo e del terzo di fila ed è certamente il favorito numero uno su questa pista. Per il numero di vittorie non può essere raggiunto, visto che il secondo in questa speciale classifica è Michael Schumacher con quattro, seguito da Ayrton Senna con tre e poi cinque piloti a due, ma tra questi ultimi l’unico ancora in attività è Sebastian Vettel. Tuttavia Hamilton ha ancora qualche primato da conquistare all’Hungaroring.

Il pilota della Mercedes con il numero 44, infatti, è secondo nella classifica dei poleman su questa pista, avendo ottenuto sei pole position, una in meno di Michael Schumacher. Farà dunque di tutto per essere il migliore nelle qualifiche di oggi, per uguagliare il tedesco. Inoltre è secondo anche nella classifica dei podi per pilota, otto, mentre Kimi Räikkönen ne ha ottenuti nove. Un altro sassolino che Hamilton vuole togliersi dalla scarpa all’Hungaroring è quello del giro veloce, che finora non è mai riuscito a ottenere, mentre tra i piloti in attività Räikkönen ne vanta quattro e Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo ne hanno due a testa.

Formula 1, GP Ungheria: come sono andate le prove libere del venerdì

Le prime due sessioni delle prove libere del Gran Premio d’Ungheria 2020 hanno dato indicazioni sulla carta contrastanti, ma sostanzialmente molto significative. Se ci limitassimo a leggere la classifica dei tempi fissati nella prima e nella seconda sessione del venerdì potremmo pensare che la Ferrari sia pronta a una riscossa e che possa addirittura aspirare a battere la Mercedes, ma se teniamo conto del fatto che le Frecce d’Argento nelle libere del pomeriggio non hanno praticamente girato (solo cinque giri per Bottas e uno per Hamilton), mentre nella sessione mattutina hanno dominato senza “se” e senza “ma”, possiamo immaginare che anche all’Hungaroring, così come successo in Austria, si vada verso un dominio della scuderia tedesca. In poche parole le altre squadre devono sperare nell’imprevisto.

Questa pista solitamente vede come grande favorito il pilota che conquista la pole position perché i sorpassi sono piuttosto difficili. Tuttavia le eccezioni non mancano: basti pensare all’incredibile rimonta di Nigel Mansell nel 1989, capace di vincere dopo essere partito dalla dodicesima posizione in griglia. E poi c’è l’imprevedibile meteo che può incidere fortemente sulla gara: nel 2006 la pioggia aiutò Jenson Button a conquistare la sua prima vittoria in Formula 1. Dobbiamo però anche pensare che l’acqua, probabilmente, non farebbe che aiutare Hamilton, che sul bagnato è il miglior pilota al mondo.

Nella prima sessione di libere del venerdì sull’asciutto sia Hamilton sia Bottas hanno compiuto 37 giri. Il britannico è stato il miglior in 1:16.003, mentre il finlandese ha tardato 86 millesimi rispetto al compagno di scuderia. Mezzo secondo, invece, il distacco di Sergio Perez, che però per il terzo weekend conferma il buon assetto della Racing Point. Il messicano, in venti giri, è stato migliore del suo compagno Lance Stroll, che ha avuto un ritardo da Hamilton di 0.964, girando 35 volte sull’Hungaroring. Daniel Ricciardo ha ottenuto il quinto tempo a +1.197 e dietro la sua Renault si sono piazzate le Ferrari: Sebastian Vettel a +1.235 da Hamilton e Charles Leclerc a +1.401. Molto deludenti le Red Bull con Max Verstappen in grado di ottenere solo l’ottavo tempo (+1.435) e Alexander Albon addirittura il 13° (+1.724). Tra le due monoposto di Woking si sono piazzate tre auto con motore Renault: la McLaren di Lando Norris (+1.520), la Renault di Esteban Ocon (+1.621) e l’altra McLaren di Carlos Sainz (+1.672).

Nella seconda sessione di libere del venerdì, sul bagnato, tutti i piloti hanno girato pochissimo. Sebastian Vettel, che ha compiuto 12 giri, è stato il più veloce in 1:40.464, seguito da Bottas che però ha girato solo cinque volte (+0.272). Troviamo poi i tempi di Carlos Sainz (+1.320), le due Racing Point di Stroll (+1.916) e Perez (+2.006), mentre Charles Leclerc ha ottenuto solo il decimo tempo (+3.261). Ancora male le Red Bull, con l’AlphaTauri di Pierre Gasly (+2.124) che ha fatto meglio della monoposto “ufficiale” di Verstappen (+2.356).

Insomma, i tempi del venerdì sono da prendere con le molle e quelli del mattino sull’asciutto sembrano un po’ più indicativi di quelli del pomeriggio sul bagnato. Di certo oggi, con l’ultima sessione di libere in programma dalle 12 alle 13 e poi le qualifiche dalle 15 alle 16 avremo più elementi per immaginare come sarà la gara di domenica. Lewis Hamilton è il grande favorito per la pole position e il suo compagno Bottas sembra l’unico in grado di impensierirlo, mentre l’orgoglio di Vettel, in cerca di un sedile di prestigio per il 2021, dovrà fare i conti con i problemi della Ferrari, che, anche se sembra messa meglio rispetto all’Austria, è ancora molto lontana dalla Mercedes e dovrà puntare soprattutto a fare meglio di avversarie come Racing Point e McLaren.