Di Redazione William Hill News
4 Luglio 2020
Le prime qualifiche del Mondiale di Formula 1 2020 in Austria ci hanno consegnato due Mercedes dominatrici e due Ferrari imbarazzanti e la netta sensazione che anche quest’anno si rischia di assistere all’ennesima marcia trionfale delle Frecce d’Argento, che forse potrebbero addirittura avere vita più facile delle passate stagioni, tale è sembrato il divario tra loro e tutti gli altri. La differenza rispetto alle altre stagioni potrebbe stare nel fatto che, molto probabilmente, la rivalità con la Ferrari sarà molto meno accesa. Le Rosse sono sembrate di un livello molto inferiore rispetto alla scuderia guidata da Toto Wolff e se non correranno immediatamente ai ripari rischieranno di vedersi sorpassare non solo dalla Red Bull, ma anche da scuderie come McLaren e Racing Point.
Le Mercedes hanno dominato le prove libere e poi in qualifica, dopo qualche difficoltà nella Q1, sono tornate a comandare in Q2 e Q3 conquistando la pole con Valtteri Bottas, che accanto a sé, in prima fila, avrà il campione del mondo Lewis Hamilton. Il merito non può essere solo del tanto discusso DAS (Dual Axis Steering), il sistema che è legato allo sterzo e con il quale si può modificare la convergenza delle ruote anteriori delle monoposto, ottimizzando la temperatura di utilizzo delle gomme e ottenendo così dei benefici sul degrado. Un panel di commissari tecnici, dopo il ricorso avanzato dalla Red Bull, ha dichiarato il DAS perfettamente legale, almeno per quest’anno, anche se si sa già che dal 2021 non lo si potrà più utilizzare. Ma vediamo come le Mercedes, che non sono più argentate, ma nere, per rendere omaggio alla causa Black Lives Matter, di cui si è reso portavoce Lewis Hamilton, hanno dominato prove libere e qualifiche tra venerdì e sabato.
F1 GP Austria 2020: dominio Mercedes nelle prove libere
La prima sessione di prove libere del venerdì ha messo subito le cose in chiaro e le Mercedes si sono piazzate davanti a tutti: primo Lewis Hamilton con un tempo di 1:04.816, secondo Valtteri Bottaas a +0.356. Primo degli “umani” Max Verstappen, che con la sua Red Bull corre nel circuito di casa e che ha vinto questo GP nelle due passate stagioni. L’olandese ha ottenuto il terzo tempo a +0.602 davanti alla McLaren di Carlos Sainz (+0.615), alla Racing Point di Sergio Perez (+0.696), all’altra McLaren di Lando Norris (+0.805). La prima delle Ferrari è stata quella di Charles Leclerc, solo decimo a +1.108 da Hamilton, davanti a lui si sono piazzati anche Alexander Albon (Red Bull, +0.885), Daniel Ricciardo (Renault, +1.044) e Kevin Magnussen (Haas, +1.091). Sebastian Vettel ha ottenuto il dodicesimo tempo a +1.261.
Nelle free practice 2 stessa storia per quanto riguarda i primi due tempi, ottenuti dalle Mercedes di Hamilton (1:04.304) e Bottas (+0.197), mentre Perez si è migliorato ancora ottenendo il terzo posto (+0.641). Vettel ha trovato un parziale riscatto registrando il quarto tempo (+0.657) , mentre Leclerc ha ottenuto solo il nono crono (+0.994). Ma nella terza e ultima sessione di prove libere di questa mattina le due Ferrari si sono nuovamente scambiate le posizioni, perché Leclerc è stato il migliore sulle Rosse, ottenendo tuttavia soltanto il quinto tempo, a +0.573 da Hamilton che, in 1:04.130, è stato ancora una volta il migliore davanti a Bottas (+0.147) e Verstappen (+0.283). Anche in questo caso Perez, quarto a +0.475, ha fatto meglio delle Ferrari.
Da segnalare che nessuna delle scuderie ha fatto girare nelle libere i piloti di riserva, come sarebbe convenuto fare nel caso in cui spuntasse fuori qualche positivo tra i “titolari”. Infatti in tal caso, mentre Mercedes, Ferrari e Red Bull potrebbero ricorrere ai piloti delle scuderie satellite (rispettivamente Williams, Alfa Romeo e AlphaTauri), le altre dovrebbero schierare una riserva, purché abbia effettuato almeno una prova libera. Inoltre, l’esordiente Nicholas Latifi della Williams è andato a sbattere contro il muro nelle FP3, all’uscita della curva 1.
F1 GP Austria 2020: Bottas in pole position
Nella Q1 le big, soprattutto Ferrari e, in minor misura, Mercedes, hanno avuto qualche problema a ingranare e così il più veloce è stato Max Verstappen che con la sua Red Bull ha girato in 1:04.024 precedendo Valtteri Bottas (+0.087) e Lewis Hamilton (+0.174), poi al quarto posto si è inserito Lance Stroll con la Racing Point a +0.285. La prima Ferrari è stata quella di Charles Leclerc, quinto a +0.476, mentre Sebastian Vettel ha ottenuto solo l’ottavo tempo a +0.530 da Verstappen e preceduto anche dalla McLaren del futuro ferrarista Carlos Sainz (sesto a +0.513) e dalla Racing Point di Sergio Perez (+0.519). I primi cinque piloti eliminati sono stati Kevin Magnussen della Haas, George Russell della Williams, Antonio Giovinazzi e Kimi Räikkönen dell’Alfa Romeo e Nicholas Latifi della Williams.
Nella Q2 la Mercedes è cresciuta sempre di più, mentre per la Ferrari la situazione è diventata semplicemente tragica. Le Frecce d’Argento hanno registrato i due tempi più veloci: Bottas primo in 1:03.015 e Hamilton secondo a +0.081 dal compagno di scuderia. Dietro di loro si sono piazzati Albon con la Red Bull a +0.713, Norris con la McLaren a +0.804, poi le due sorprendenti Racing Point di Perez (+0.845) e Stroll (+0.940), l’altra McLaren di Sainz (+0.956); solo ottavo Verstappen (+0.085), mentre la Renault di Ricciardo (+1.008) ha preceduto le due Ferrari di Leclerc (1.026) e Vettel (+1.191), quest’ultimo rimasto addirittura fuori dalla Q3. Gli altri eliminati, oltre al tedesco, sono stati Pierre Gasly e Daniil Kvyat dell’AlphaTauri, Esteban Ocon della Renault e Romain Grosjean della Haas. L’unica nota positiva per Vettel, se proprio vogliamo trovarla, è che, rispetto a Leclerc, potrà cambiare la strategia delle gomme e scegliere una mescola diversa da quella usata nelle qualifiche.
In Q3, dunque, Leclerc è rimasto l’unico a dover difendere l’onore della Ferrari o, più che altro, a portarne la croce, visto che si è fatto rifilare un secondo e 6 centesimi dalle Mercedes. Valtteri Bottas ha ottenuto la sua pole position in 1:02.939 precedendo il compagno di scuderia Hamilton di 12 millesimi, mentre Verstappen, terzo, ha avuto un ritardo di +0.538 dal finlandese, e il suo compagno Albon ha ottenuto il quinto posto in griglia a +0.929. Al quarto posto uno straordinario Lando Norris (+0.687), mentre Perez ha agguantato il sesto crono (+0.929) e Leclerc il settimo (+0.984) precedendo Sainz, Stroll e Ricciardo, tutti a oltre un secondo da Bottas. Per il filandese è la terza pole position su questo circuito dopo quelle del 2017 e del 2018: supera così il compagno di scuderia Hamilton, rimasto a due (2015 e 2016), ed eguaglia i recordman di questa pista, ossia Niki Lauda (in pole nel 1974, 1975 e 1977), René Arnoux (dal 1979 al 1981) e Nelson Piquet (1982, 1984 e 1987). Bottas ha anche stabilito il nuovo record della pista.
F1 GP Austria 2020: la griglia di partenza
Sulla pista, oggi denominata Red Bull Ring, solo nove volte, ossia nel 28,1% dei casi, il poleman ha anche vinto la gara, ma nel 53,1% dei casi, ossia per 17 volte, a vincere è stato uno dei piloti partiti dalla prima fila. Ricordiamo che l’anno scorso la pole fu di Leclerc, ma la vittoria in gara andò a Verstappen. Vediamo come partiranno domani i 20 piloti impegnati a Spielberg.
Prima fila
1) Valtterri Bottas (Mercedes)
2) Lewis Hamilton (Mercedes)
Seconda fila
3) Max Verstappen (Red Bull)
4) Lando Norris (McLaren)
Terza fila
5) Alexander Albon (Red Bull)
6) Sergio Perez (Racing Point)
Quarta fila
7) Charles Leclerc (Ferrari)
8) Carlos Sainz (McLaren)
Quinta fila
9) Lance Stroll (Racing Point)
10) Daniel Ricciardo (Renault)
Sesta fila
11) Sebastian Vettel (Ferrari)
12) Pierre Gasly (AlphaTauri)
Settima fila
13) Daniil Kvyat (AlphaTauri)
14) Esteban Ocon (Renault)
Ottava fila
15) Romain Grosjean (Haas)
16) Kevin Magnussen (Haas)
Nona fila
17) George Russell (Williams)
18) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo)
Decima fila
19) Kimi Räikkönen (Alfa Romeo)
20) Nicholas Latifi (Williams)
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