È stata presentata ieri, nella cornice del Teatro Valli di Reggio Emilia, la nuova Ferrari SF1000, che lancia la sfida alla Mercedes per il prossimo campionato di Formula 1. A togliere i veli alla nuova monoposto del Cavallino Rampante ci hanno pensato il Team Principal, Mattia Binotto, oltre ai piloti Sebastian Vettel e Charles Leclerc, ma ad aprire la cerimonia è stato l’amministratore delegato della Ferrari, Louis Carey Camilleri. Per festeggiare i 70 anni di Formula 1 e i 1.000 gran premi, la nuova ‘Rossa’ è stata appunto denominata SF1000. Il debutto in pista tra una settimana a Barcellona per i primi test ufficiali.

Le novità della Ferrari SF1000

A livello estetico, la nuova Ferrari che prenderà parte al campionato del mondo di F1 2020 ha una colorazione di un rosso più cupo e opaco, anche per venire incontro alle esigenze di alcuni partner commerciali. Dal punto di vista tecnico, gli ingegneri di Maranello hanno lavorato al contempo su affidabilità e aerodinamica. Il primo punto di forza dovrebbe essere la nuova power unit 064, ma l’obiettivo nella fase di progettazione e sviluppo è stato quello di rendere la nuova Rossa collettivamente più solida, che è stato il grosso punto debole della SF90, la monoposto dello scorso anno.

Il progetto è nato sotto la guida del responsabile operativo del settore aero Enrico Cardile, di David Sanchez e Simone Resta, di ritorno dall’esperienza in Alfa Romeo. Come confermato dallo stesso Binotto, la nuova vettura non rivoluziona la SF90, ma parte proprio dalla vecchia monoposto per migliorarne i difetti. A partire dal muso, che rimane con becco centrale di sezione ridotta, così come le rientranze laterali, mentre il cape sarà presentato solo nei test di Barcellona. L’ala anteriore è in linea con la vettura del 2019, con i flap esterni che deviano i flussi esternamente alla ruota anteriore.

La parte centrale della SF1000 è ispirata, in qualche modo, alla Red Bull, con una silhouette stretta e pance dimagrite rispetto alla vettura del 2019, con tutto ciò che ne consegue in termini di snellimento delle componenti interne. Per la sospensione anteriore rimane lo schema push rod classico delle precedenti vetture di Maranello; pull rod nel posteriore, ma barre e ammortizzatori sono stati riposizionati per via della trasmissione più corta. La scatola del cambio 2020 consente di risparmiare peso e sezione, con un conseguente aumento del carico aerodinamico.

Tra le novità più importanti il nuovo sei cilindri Ferrari, che ha visto una rivisitazione della camera di combustione e delle testate. Il suono del motore è più cupo in seguito all’incremento del rapporto di compressione e del doppio scarico della wastegate. Contrariamente alle indiscrezioni delle passate settimane, invece, non è presente alcun flussometro o altri elementi simili.

Camilleri: “Vogliamo vincere”

La SF1000 ha l’obiettivo dichiarato di riportare il mondiale piloti (che manca dal lontano 2007) e quello costruttori a Maranello. Lo dice chiaramente, senza finta modestia, l’ad Camilleri: “Tutti noi siamo ben consapevoli della responsabilità e chiaramente siamo concentrati sull’obiettivo finale, la vittoria. Abbiamo il talento e la determinazione per trasformare in realtà queste ambizioni”, ha esordito aprendo la cerimonia di presentazione della nuova vettura. Lo stesso Camilleri, ha poi ringraziato i “trecentocinquanta uomini e donne che lavorano nel reparto corse instancabilmente, per creare una vettura che possa rispondere alle nostre ambizioni. Quaranta di loro con grande fedeltà lavorano da più di 35 anni. Sono eroi sconosciuti”.

Binotto cita Enzo Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia Ferrari ha poi scaldato la platea citando una frase di Enzo Ferrari: “Chiedete ad un bambino di disegnare una macchina e la disegnerà Rossa”, a confermare l’impatto che hanno le vetture di Maranello nella collettività, soprattutto nelle nuove generazioni. “Questa vettura è frutto di tanto lavoro e sacrificio – ha proseguito – di sforzi e di passione, sono tutti elementi del valore Ferrari. Affronteremo lo sviluppo della 2020, anche in proiezione 2021. Il nostro è un gruppo che deve crescere ancora, imparare dagli errori, concentrarsi sulla affidabilità e poi c’è il progetto 2021, una sfida epocale. Quello sarà il cambio più grosso che ha mai avuto la F1. E ci concentreremo per farlo”.

Vettel: “Non vedo l’ora di guidarla”

Dopo una stagione molto deludente, Sebastian Vettel proverà a riscattarsi, anche se sa di doversela vedere con un compagno di team molto ma molto competivo. “La vettura mi piace molto – esordisce il tedesco – e si vedono alcune differenze: il retrotreno è stato ristretto. Non vedo l’ora di guidarla, ma devo aspettare una settimana. Impossibile fare previsioni, ci sono state tante ore di lavoro e lo sento quando guido tutto questo. Garantisco grande impegno, come c’è l’impegno di chi lavora per la Ferrari. Per il resto, bisogna aspettare”.

Leclerc: “Mi sono preparato tantissimo”

Secondo gli addetti ai lavori sarà la stagione della consacrazione per Charles Leclerc. Il pilota monegasco ammette che quest’anno dovrebbe essere più semplice per lui, per via dell’esperienza maturata nel 2019: “L’approccio alla stagione è un po’ diverso – sottolinea – perché conosco l’ambiente ed è il secondo anno. Ho fiducia e non vedo l’ora. Mi sono preparato fisicamente tantissimo in montagna, mentalmente provo a dare il mio meglio insieme alla squadra. Abbiamo lavorato insieme per fare una macchina migliore e per imparare dagli errori del passato”.