Da pochissimi giorni si è chiusa la finestra dei trasferimenti invernali ed io, milanista doc, posso ritenermi più che soddisfatto delle scelte societarie. Bisogna premettere che tutte le squadre italiane hanno faticato molto a fare mercato, per via della situazione economica non brillantissima che ha colpito tutti i settori, anche il mondo del calcio. A maggior ragione, considerando che il budget a disposizione era quasi pari a zero, bisogna riconoscere e lodare il lavoraccio fatto dalla coppia Maldini/Massara che, recuperando un gruzzoletto di soldi con delle interessanti manovre in uscita, ci hanno regalato calciatori importanti e funzionali come Soualiho Meïte, Fikayo Tomori e Mario Mandžukić.

Quest’ultimo, peraltro, arrivando da svincolato avrà particolarmente inorgoglito il buon Adriano Galliani, leader indiscusso dei colpi a parametro zero!

Come dicevo, questi acquisti sono stati possibili solo grazie ad alcune inevitabili cessioni. Sono 4 i calciatori che hanno svuotato anzitempo l’armadietto di Milanello: Léo Duarte (ah era ancora da noi?) ha preso il primo aereo destinazione Turchia, Andrea Conti ha scelto Parma per il suo rilancio (che gli auguro), Mateo Musacchio – in scadenza di contratto – va alla Lazio in cambio di 1 milione di euro (buttalo via…) mentre il giovane Lorenzo Colombo va a farsi le ossa, in prestito, alla Cremonese.

Ok, tutto molto bello ma l’obiettivo del Milan, ad oggi, qual è? Ecco il grande dubbio amletico che perseguita noi tifosi del Diavolo negli ultimi mesi: “Scudetto o non scudetto? Questo è il problema!” (semicit.) Chiamatemi scaramantico, pessimista o semplicemente disincantato, ma per quanto mi riguarda io firmerei ancora per il 4° posto. Alt, fermi tutti, non linciatemi.

Anche se non si direbbe, proprio stupido non lo sono, eh? Mi rendo conto che ridendo e scherzando siamo a febbraio e noi siamo ancora lassù, in testa alla classifica, come non succedeva da anni. Forse sarebbe giusto parlare di Scudetto anche solo per alzare l’asticella delle ambizioni e delle emozioni, ma vi giuro che la mia mente si rifiuta anche solo di pensare ad un traguardo del genere. Inconsciamente la mia è come se fosse una forma di tutela nei confronti della squadra perché non vorrei che – qualora si arrivasse secondi, terzi o quarti – venisse derisa come fosse una stagione fallimentare. No!

A prescindere da come finirà la stagione, per me resterà fantastica, da incorniciare. Certo, non dovessimo centrare per l’ennesimo anno neanche il piazzamento nell’Europa che conta…beh, in quel caso farebbe male. Malissimo. Più degli altri anni, dove eravamo spacciati già nel girone d’andata. Vabbè visto che mi sto già deprimendo, possiamo gentilmente cambiare discorso? Ah vero, l’articolo è mio, quindi decido io. Ok ho deciso, si cambia discorso.

Parliamo magari della sfida che ci attende domenica alle 15, a San Siro, contro il Crotone.

Sono felice di rivedere facce che tanto mi sono mancate in questi ultimi periodi, tra tutte quelle di Calhanoglu e Bennacer. Il turco dovrebbe riprendersi la trequarti da titolare mentre l’algerino è in ballottaggio con Sandro Tonali. Ecco la probabile formazione che mister Pioli dovrebbe schierare: Donnarumma; Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.

La concentrazione deve essere massima – sempre e comunque – contro chiunque, soprattutto in un campionato indecifrabile come quello che stiamo vivendo dove si vedono in continuazione partite assurde. La partita contro il Bologna ne è la dimostrazione: dopo 75 minuti sei meritatamente in vantaggio 2 a 0, poi alla prima ingenuità i ragazzi di Sinisa accorciano le distanze e sei costretto a passare gli ultimi 15 minuti con la tachicardia, la flebo attaccata al braccio, il rosario tra le mani, con l’ansia di un pareggio che avrebbe tanto avuto il retrogusto amaro di una sconfitta.

Quella di Domenica sulla carta, ripeto, “sulla carta”, dovrebbe essere comunque una partita abbordabile, soprattutto considerando lo scarso rendimento dei calabresi fuori casa che hanno ottenuto solamente 2 punti nelle 10 trasferte finora disputate. Anche i precedenti tra le due squadre sorridono al Milan che nelle uniche due sfide giocate a San Siro ha sempre vinto. Un famoso proverbio dice “Non c’è 2 senza 3”…speriamo sia vero!