L’Inter che torna in campo a Bologna è reduce da un periodo che una parte di stampa riteneva fondamentale, al di fuori del contesto sportivo. La data del 31 marzo era quella definitiva per il pagamento degli stipendi e la rata di Hakimi. La notizia è stata data da alcune testate mettendo in luce come questo primo passaggio sia stato superato, altre hanno subito puntato sul prossimo problema che potrebbe avere l’Inter.
Dunque resterà Suning? Si dovranno vendere altri big, senza nemmeno mettere il punto di domanda, come se l’attualità delle cose non fosse già stata diversa da quella che avevano preconizzato come delle cassandre. E’ il grande mistero che orbita attorno ad un club verso il quale non si riesce mai a fare informazione asciutta.

Gli impegni con le nazionali hanno confermato uno stato di forma ottimale di parecchi giocatori nerazzurri, tra questi Skriniar autore di due gol, così come Lukaku.
Bene anche Eriksen e soprattutto Stefano Sensi, riapparso non solo nelle convocazioni fatte da Mancini ma in campo, dove il giocatore ha dimostrato di poter essere determinante in fase realizzativa e nel rendere le trame di gioco meno ovvie.
Non ha avuto alcuna ricaduta e ora lo si attende in questa delicata fase finale della stagione. C’è da chiedersi se sia il caso di utilizzare tutti i nazionali considerando il rischio di stressare in eccesso la muscolatura dei giocatori dopo i viaggi e le partite disputate in così pochi giorni. Ad ogni modo De Vrij è tornato negativo al Covid, ma non si è comunque allenato con la squadra e non verrà rischiato col Bologna. Ci saranno Skriniar e Bastoni, (il quale avendo già avuto il covid ha molte meno probabilità di riprenderlo) i quali comporranno l’assetto difensivo. Conte ha lavorato molto in settimana con alcuni giocatori ed è possibile che pensi di schierare Gagliardini al posto di Brozovic e persino Sanchez al posto di Lukaku, nell’ottica di un turn over che cerchi di preservare la tenuta fisica della squadra. E’ solo un eventualità ma tutt’altro che trascurabile.
Il Bologna non avrà il portiere titolare Skorupski e al suo posto ci sarà Ravaglia. Oltre a lui niente Palacio, Hickey e Santander.

L’Inter ha davanti un avversario che nel corso della stagione non ha raccolto tanti punti contro le squadre più forti, soprattutto in trasferta ma al Dall’Ara quest’anno ha pareggiato con l’Atalanta e battuto Verona, Lazio e Napoli.
Il sistema di gioco è il 4-2-3-1, adottato già nelle ultime stagioni ed al quale quest’anno non ha praticamente mai rinunciato.
Il paradosso è che Mihajlović a Milano contro l’Inter aveva scelto la difesa a 3, per arginare Lukaku e Lautaro ma i mancati automatismi avevano creato dei problemi.
In questa stagione si sta segnalando Soriano, il quale come centrocampista avanzato mostra ottime attitudini e una buona vena realizzativa. Il Bologna ha la caratteristica di essere predominante nel possesso palla, anche contro avversari tecnicamente più forti. Contro Lazio e Napoli c’è stato equilibrio e persino superiore nelle gare contro Inter e Roma, dove però il dato è servito a poco.
A giudicare dal tipo di formazione che metterà in campo Conte è possibile prevedere un andamento lento e complicato, con una manovra più prevedibile nel primo tempo e più aggressiva nella ripresa, grazie agli ingressi di giocatori come Eriksen o anche Sensi. Lo spartito è spesso stato questo in trasferta ed è un approccio migliorabile ma che ha comunque dato frutti.

Sul piano societario è quasi impossibile fare previsioni ma la presentazione del nuovo logo che, come da tradizione, ha diviso tifosi e stampa, è propedeutico ad un orientamento di continuità fino al termine dell’anno solare.
La volontà di Steven Zhang e gli interessi del gruppo Suning, in una fase di pandemia di cui non riusciamo a percepire la fine, con le relative ricadute economiche, non permette di fare una valutazione corretta. Sembra tutto legato solo a voci, mezze indiscrezioni e nessuna certezza.
L’unica cosa sicura è la volontà, oltre che l’interesse di tenere l’Inter ai massimi livelli, non foss’altro per non far perdere di valore il club e poterlo vendere, qualora si concretizzasse l’occasione, al giusto prezzo. Lo sapremo presto.