Cambio al vertice dunque, col Milan che scavalca i cugini e torna in vetta alla classifica del massimo campionato: non accadeva da dicembre a memoria. Quanto è strano il gioco del calcio: settimana passata, fino al minuto settanta di un derby che aveva raccontato poco da parte rossonera, un tiro in porta e null’altro, la squadra di Pioli era praticamente tagliata fuori da qualunque discorso scudetto, distante dall’Inter e avvicinata pericolosamente dalla concorrenza, con a rischio perfino la zona Champions.

Invece… invece la doppietta di Giroud, sommata alla inspiegabile catalessi nerazzurra, hanno rilanciato sogni e ambizioni, oggi quantomai a portata di mano. Perché sì il Milan è in testa, davanti a tutti ma – altrimenti raccontiamo la solita storia a metà – è primato momentaneo corredato da un asterisco, quello relativo al recupero di Bologna-Inter, ancora oggi senza una data ma non importa, il problema della serie A sono i playoff.

Nell’analisi della giornata spicca, ovvio, il pareggio tra Napoli e Inter: un tempo a testa (lo ha detto Spalletti mica io, giusto per chiarire il concetto) con i partenopei fulminanti in partenza, rigore sacrosanto di Insigne sul quale a momenti Handanovic compie la paratona, ma il portiere nerazzurro ha brillato eccome nel pomeriggio del Diego Armando Maradona; ancora gli azzurri a colpire un palo creando una serie di situazioni potenzialmente pericolose. L’Inter è uscita nella ripresa: pareggio immediato, gestione tranquilla della partita con la sensazione che, a un certo punto, entrambe avessero il terrore di perdere.

Forse i ragazzi di Inzaghi non hanno davvero creduto nel colpaccio anche se, onestamente, sembravano più in palla degli avversari nell’ultimo quarto d’ora. Così, con la divisione dei punti a Napoli, basta un Milan discreto per aver ragione della Sampdoria davvero con l’acqua alla gola e in crisi nera di gioco, per non parlare di risultati. Gol dopo otto minuti e gestione della partita senza mai dare l’impressione di poter perdere la bussola: anzi, se proprio proprio c’è stata una squadra che è andata vicino al gol beh, ci tocca parlare del Milan, perché dalle parti blucerchiate si è visto poco per non dire nulla, con Sensi a predicare in un deserto disarmante. Così la Samp, inutile nasconderlo, è ormai impelagata pesantemente nella lotta salvezza. Dietro le prime tre troviamo la Juventus: pareggio preziosissimo a Bergamo con i padroni di casa a sfiorare il raddoppio in un paio di circostanze e puniti dal gol di Danilo in pieno recupero. Ma, come per la testa della classifica, anche qui c’è un asterisco. L’Atalanta ha una partita in meno che, se vinta, porterebbe al contro sorpasso sui bianconeri. E un occhio di riguardo va alla Lazio, la più credibile tra le inseguitrici perché l’altra romana, la Roma appunto, pare navigare a vista e poco altro, forse più prigioniera di sé stessa che non di fattori esterni sconosciuti.

Sempre più interessante la lotta salvezza. Della Sampdoria e del suo attuale non gioco abbiamo già parlato. Successo importantissimo del Venezia a Torino: per Juric seconda battuta d’arresto consecutiva, coi lagunari attesi domenica ad un vero e proprio dentro o fuori ospitando il Genoa. Ieri per i rossoblù solo uno a uno casalingo contro la Salernitana fanalino di coda e, visto il prossimo impegno contro il Milan, destinata sulla carta a restare in quella posizione di classifica. Mazzarri, intanto, continua la mini striscia positiva impattando a Empoli in attesa della sfida con una grande ex del tecnico toscano, il Napoli, di scena in Sardegna settimana entrante. Da questa scomoda zona potrebbe uscirne lo Spezia, attualmente ai margini, ospitando questa sera la Fiorentina. Una vittoria, per i liguri, significherebbe davvero tanto, forse anche una stagione intera.

In attesa del prossimo turno, con il derby di Torino venerdì e un succulento Fiorentina-Atalanta durante il pranzo della domenica.

Alla prossima.