Milan diviso tra presente difficile e futuro complicato. Alla vigilia del match contro il Parma, Pioli sta studiando le soluzioni più adatte per la manovra offensiva, che, in questa ormai lunga fase della stagione ha prodotto poco, molto poco. La miseria di dodici gol in tredici partite. Una media totalmente insufficiente figlia delle scarse condizioni di forma del numero nove rossonero, Piatek, e di un giocatore, Suso, raramente visto ai suoi livelli passati, quando svolgeva con efficacia il duplice ruolo di terminale e di ispiratore delle punte.

Al Tardini, qualcosa cambierà, ma molto poco in quantità, forse qualcosa di importante in qualità. Infatti il tecnico rossonero sembra che possa ancora insistere sul centravanti polacco, in perenne attesa che riprenda fiducia e sicurezza nei suoi mezzi. Quindi partirà ancora in panchina il giovane Leao, che probabilmente non sta convincendo in allenamento Stefano Pioli. Il portoghese, già nel corso degli spezzoni di partita nei quali recentemente è stato impiegato, non è sembrato entrare in campo con la fame, l’intensità e la grinta necessari per aiutare la squadra nei momenti finali, i più caldi del match.

Caratteristiche che evidentemente, anche nelle sedute di Milanello, non riesce a mostrare se poi l’allenatore gli preferisce ancora il “Cacciatore di taglie“ polacco. Per la prima volta in campionato dal primo minuto, ecco la notizia confortante, vedremo insieme in campo Calhanoglu e Bonaventura, che ha raggiunto finalmente un alto grado di forma dopo l’operazione subita nella scorsa stagione. “Jack di Cuori” è pedina fondamentale nello scacchiere rossonero per qualità, classe, personalità, carisma e esperienza. Del suo apporto tanto si è sentita la mancanza nella scorsa stagione, che si poteva concludere con una imprevista qualificazione alla Champions League proprio grazie all’apporto del giocatore marchigiano.

La contemporanea presenza di due centrocampisti completi, bravi in fase difensiva e pericolosi nelle conclusioni, può rappresentare un valore aggiunto per una squadra che necessita di punti di riferimento. Passiamo al futuro complicato, perché i dirigenti del Milan dovranno rinforzare la squadra ricorrendo a un mercato particolare come quello di gennaio, tenendo conto anche delle possibili uscite. Probabile quella di Kessié, possibili quelle di Calabria e Leao, soprattutto il portoghese se dovesse arrivare Zlatan Ibrahimovic. Da fonte diretta, gli ultimi rumors riguardo al Campione svedese, mi parlano di una situazione di stallo, in attesa delle sue decisioni. L’alternativa può essere rappresentata dal francese Olivier Giroud, oggi al Chelsea, ma l’ingaggio è alto e il cartellino è caro. Per rendere il gruppo più competitivo verrà rinforzato il centrocampo e probabilmente la difesa, certamente alla ricerca di un sostituto del brasiliano Rafael Duarte, operato in Svezia per la frattura al calcagno. Lo rivedremo in campo a fine aprile.

Una soluzione possibile potrebbe essere quella di rivolgersi al “negozio” della Juventus ,che non ha riservato tante gioie recentemente al Milan. Tre i gioielli appetibili, i due difensori Merih Demiral o Daniele Rugani e soprattutto il centrocampista turco Emre Can, oggi fuori dal progetto juventino. Più che nuovi acquisti, comunque, servono oggi al Club rossonero un progetto chiaro e strategie precise a livello tecnico e societario, proprio per evitare che i rinforzi vengano assorbiti dalla perdurante negatività che sembra avvolgere l’ambiente. Qualche risultato positivo in campo aiuterebbe certo il Milan a riprendere il cammino verso posizioni di classifica più dignitose, scatenando meccanismi positivi a tutti i livelli. Cominciando da Parma!