Sull’azzurro cielo di Napoli si è abbattuto un fulmine a ciel sereno. La sconfitta interna contro il Cagliari di metà settimana ha turbato e non poco l’ambiente partenopeo. È bastato il colpo di testa di Castro a far dimenticare le tre vittorie consecutive con Sampdoria, Liverpool e Lecce e far piombare la tifoseria (non tutta fortunatamente) in un preoccupante e deleterio pessimismo.

L’equilibrio continua a far difetto a queste latitudini, nonostante le raccomandazioni quasi quotidiane di mister Ancelotti. Non era certo il Napoli tra le candidate a vincere la Champions League dopo la vittoria contro il Liverpool, non è sicuro ora fuori dai giochi in serie A dopo solo cinque giornate di campionato.

La gara di mercoledì contro i sardi è servita a ridare fiato ai tanti critici “a prescindere” come li avrebbe definiti il grande Totò. A Napoli non sono numerosi, ma sono rumorosi, soprattutto si fanno sentire attraverso i social. E’ il tifo 2.0. Quello che alle poltroncine dello stadio da tempo ha preferito il più comodo divano, relegando il Napoli tra le ultime società come numero di abbonati.

Anche se, per amor di verità, quest’anno c’è stato un timido risveglio rispetto alle scorse stagioni, con poco più di diecimila tessere vendute. È bastato uno stop interno per mettere in discussione Ancelotti e le sue scelte. Da mago del turnover, il tecnico di Reggiolo è diventato colui che sbaglia il modulo.

Sul banco degli imputati anche il messicano Hirving Lozano. L’acquisto più oneroso della storia del calcio Napoli (50 mln di euro) è passato da fenomeno dopo il goal all’Allianz Stadium di Torino a oggetto sconosciuto.

Fortuna che torna il campionato. A Fuorigrotta arriva il Brescia. Stavolta però ad Ancelotti e i suoi non basterà solo giocare bene.