E’ onestamente molto difficile concentrarsi sull’ininfluente trasferta di Bologna, nelle ore in cui i tifosi azzurri aspettano, da un momento all’altro, l’annuncio ufficiale dell’acquisto di Victor Osimhen, il ventunenne attaccante nigeriano del Lille che dovrebbe vestire l’azzurro nel giro di 48 ore. Addirittura, le visite mediche potrebbero essere programmate per oggi o al massimo domani, con relativo e tradizionale tweet ufficiale del presidente a seguire.

Parliamo di un colpo economicamente mostruoso, fra i 60 e gli 80 milioni di euro totali di quotazione, con l’inserimento nell’affare anche del francesino Ounas, mai definitivamente esploso in azzurro (e neppure altrove, in verità). Quale che sia la somma finale, parliamo dell’acquisto più oneroso di sempre della storia azzurra, appena 12 mesi dopo il colpo Lozano, già andato ben oltre i 40 milioni di euro. In giro per l’Europa, si pensa che se il Napoli ha deciso di investire così tanto sul giocatore deve essere arcisicuro delle sue qualità e di aver messo le mani su un vero e proprio crack, beffando oltretutto un’agguerrita concorrenza.

Se Osimhen rientra perfettamente nel profilo dei talenti amati da Aurelio De Laurentiis, giovane, già parzialmente affermato e con ampi margini di rivalutazione, è pur vero che a queste cifre si entra in una dimensione del tutto nuova per il mercato azzurro. Per la sua stessa quotazione, risulta arduo immaginare di poter rivendere il ragazzo, realizzando clamorose plusvalenze. A meno che Osimhen non sia il nuovo Mbappé o Neymar. Il Napoli e i tifosi se lo augurano, ovvio, ma qui si entra nel campo delle pure ipotesi, mentre la realtà è che lo staff tecnico, a cominciare da Rino Gattuso, deve avere intravisto nel ragazzo l’elemento per il salto di qualità.

Per essere ancora più chiari, Osimhen dovrà fare ciò che avrebbe dovuto garantire l’anno scorso Lozano a Carlo ancelotti, non riuscendoci neppure lontanamente. A ricordare a tutti noi i rischi di operazioni di questa portata, ma anche il suo indiscutibile fascino: il Napoli, mentre molte delle sue concorrenti devono ancora sudare per ottenere un posto in Europa, si può permettere di programmare il futuro e addirittura investire una cifra che in Italia si credeva riservata a Juventus e Inter.

Una mossa pesante, quindi, anche dal punto di vista strategico: Aurelio De Laurentiis, se riuscirà a portare in fondo l’operazione-Osimhen, avrà mandato un segnale fragoroso al campionato. Prima ancora di capire se il nigeriano possa effettivamente essere il fenomeno sperato, l’uomo capace di proiettare il Napoli in una dimensione tecnica ancora superiore, il suo semplice acquisto spazzerebbe via l’idea che si era fatta strada sul finire del 2019, quella di un inevitabile ridimensionamento.

Altro che passo indietro: il Napoli – in questa delicatissima fase di passaggio post Covid-19 – ha deciso di mettere a frutto anni e anni di gestione oculata, potendo calare un jolly, che gran parte delle altre società si sognano. I rischi sono tanti, come sempre quando si punta in alto, ma vinta la Coppa Italia questo colpo di mercato avrebbe un gusto dolce e inebriante.

Per restare con i piedi per terra, allora, non resta che pensare al Bologna e tenere i sogni di gloria rigorosamente nel cassetto. Osimhen o non Osimhen.