L’allerta meteo che in questi giorni ha tenuto chiuse le porte delle scuole di Napoli, non ha risparmiato Castelvolturno, dove il clima resta pesante e certamente non per le bizze di questo piovoso autunno. Il quartier generale degli azzurri è sferzato quotidianamente da un vento gelido che non riesce, però, a spazzare via il malumore di chi si allena agli ordini di Carlo Ancelotti. Non sono in molti, per la verità, ne mancano tanti, e si tratta di quelli impegnati con le rispettive nazionali. Non crediamo, però, che basterà un viaggio lontano da Napoli per rasserenare i loro animi.

Il malumore resta palpabile. L’impossibilità, al momento, di trovare soluzioni ai tanti, troppi problemi emersi, è evidente. Quelli di natura tecnico tattica passano per il momento in secondo piano. Ora c’è da affrontare e risolvere quello legato all’ammutinamento. La novità è che l’assordante silenzio di De Laurentiis dagli USA potrebbe portare a qualcosa di buono. Da una settimana le diplomazie sono al lavoro, anche se sbilanciarsi su quanto accadrà non è semplice. Carte alla mano, il contratto collettivo è abbastanza chiaro, obbliga i giocatori ad eseguire le direttive impartite dalla società.

Se la società dispone che la squadra deve andare in ritiro i giocatori sono obbligati a farlo; in caso contrario possono essere sanzionati come anticipato dal comunicato del calcio Napoli. La competente sede non può essere altro che il collegio arbitrale della Lega di Serie A. Se il Napoli ha scritto quel comunicato stampa, agirà nei confronti dei tesserati che non hanno rispettato il dettato normativo contrattuale. Uno scenario che prevede il muro contro muro. Anche se questa soluzione appare ancora la più probabile, certamente non è la più scontata.

Arrivare ad uno scontro totale non gioverebbe a nessuno, meno che mai a De Laurentiis e a quei calciatori legati al Napoli da un lungo contratto. Staremo a vedere. Intanto la Napoli del calcio, unita a quella delle istituzioni, rigetta con forza l’ipotesi che due episodi di cronaca, che hanno riguardato Allan e la signora Zielinski, possano essere legati all’insubordinazione post Champions. La cronaca nera resta tale a tutte le latitudini e non si capisce perché solo a Napoli debba per forza, secondo alcuni, contaminare quella sportiva. Alle prese solo con il campo c’è Ancelotti.

Alla ripresa del campionato il destino gli riserva prima il “suo” Milan e poi quel Liverpool in Champions che evoca tristi e piacevoli ricordi. Due tappe fondamentali per dare un senso ad una stagione che è ancora tutta da giocare. Per adesso si tratta di appuntamenti ancora lontani, per qualcuno potrebbero addirittura segnare, in un senso o nell’altro, il prosieguo dell’avventura di Carletto sulla panchina azzurra. Ma certamente non sarà così, visto che “mister Champions” gode della fiducia incondizionata di patron Aurelio.