Weekend lungo per il Milan. Dal campo alle scrivanie. Si comincia infatti con Roma-Milan alle 18 di domenica e si continua con un altro momento importante per la attuale vita rossonera, l’Assemblea degli Azionisti, convocata lunedì alle 15,30. All’Olimpico i rossoneri di Stefano Pioli vogliono capire se i promettenti sessanta minuti di domenica sera contro il Lecce siano stati un fuoco fatuo oppure se sia cominciata una auspicabile risalita verso un gioco accettabile e divertente, anche se, contro il Lecce, non ancora accompagnata da una vittoria che appariva fondamentale in questa fase della stagione.

A livello di formazione, l’allenatore rossonero sembra voler continuare sulla linea tracciata a San Siro, sia per quanto riguarda lo schema che gli uomini. Forse solo due i ritocchi, uno scontato Calabria per Conti, l’altro possibile Piatek per Leao, brillante nelle ripartenze sulla fascia ma spesso latitante in area. Pioli lo ha spinto più volte a occupare gli ultimi sedici metri, ma il talento portoghese cerca spazi meno roventi, piuttosto che masticare filo spinato dall’area di rigore.

Quindi spazio al polacco, che potrebbe aver ritrovato il morale dopo il primo gol su azione del campionato. Stefano Pioli potrebbe lasciare in panchina anche Paquetà, spettacolare in qualche sua giocata, ma ancora poco concreto nella sua azione soprattutto come ispiratore o finalizzatore della manovra offensiva. Al suo posto, uno scalpitante Bennacer, che potrebbe essere inserito in quella posizione che lo ha visto grande protagonista nell’ultima Coppa d’Africa. Quindi, per buona pace della folla dei suoi detrattori, dal primo minuto la fascia destra sarà ancora occupata da lui, da Jesus Suso. Tante le accuse piovono sulle sua testa: lento, prevedibile, molle, poco incisivo, scontato. Non per gli ultimi allenatori rossoneri, che non hanno mai rinunciato alla qualità dello spagnolo, forse perché in questa rosa, nonostante il calo psico-fisico di forma, non sembra aver alternative valide sul piano della qualità.

Il neo tecnico milanista comunque non ha intenzione di effettuare altre rivoluzioni in queste sue prime settimane a Milanello, anche se, magari già con la Spal, se Suso non desse segni di risveglio, potrebbe inserire nel tridente offensivo proprio Leao, una sicura e veloce spina nel fianco delle difese avversarie. Una domenica intrigante, avvincente, certo complicata per i giocatori del Milan all’Olimpico, ma non meno difficile il lunedì per i dirigenti a Casa Milan, soprattutto per Ivan Gazidis.

Tante le domande che verranno rivolte all’Amministratore Delegato dopo la pubblicazione del Bilancio che vede peggiorare i conti rossoneri, soprattutto quelli riguardanti il piano commerciale, dove l’ex dirigente dell’Arsenal avrebbe dovuto incidere in profondità. Il Club è precipitato sotto la ventesima posizione quanto a introiti legati al marketing, in sole quattro stagioni. Da 82 milioni si è passati addirittura a 57 milioni, il 30 % circa in meno. In sole quattro stagioni. Anche altre cifre mettono i brividi. Il calo del numero degli sponsor, gli introiti dai quali è passato da 18 milioni (stagione 15-16) addirittura a 11 milioni. Un’altra riduzione pesantissima è figlia del mancato rinnovo di molti contratti, da 29 milioni a 12 milioni nell’ultima stagione.

Ancora tutto da capire come si evolverà la trattativa per il rinnovo di Emirates, lo sponsor di maglia, la scadenza del quale è fissata il 30 giugno 2020. Questa tendenza deve finire presto, perché i dirigenti del Milan non possono sperare solo nella qualificazione in Champions League, ancor più complicata dai paletti legati al Financial Fair Play. Nonostante la latitanza dalle alte vette del calcio europeo, ormai da troppo tempo, il brand Milan non può essere caduto così in basso e così in poco tempo. La nuova proprietà deve cambiare passo proprio a livello commerciale. Più introiti, più libertà di muoversi sul mercato, più opportunità sul player trading, più possibilità di conquistare la qualificazione alla Grande Europa.

Tutto consequenziale. Gli Azionisti chiederanno chiare spiegazioni a Ivan Gazidis, in un lunedì caldo sui tavoli di Via Aldo Rossi come la domenica sul campo verde dell’Olimpico!