Mai così avvincente la lotta per lo scudetto. Tre squadre in due punti: Milan, Napoli e Inter in un fazzoletto minimo, con i nerazzurri che devono recuperare una partita (a Bologna, ma vogliamo mettere una data visto che è già tardi?) e che potrebbero sorpassare. Ma sarebbe un punto in più rispetto alle rivali, un’inezia. E domenica si gioca Napoli-Milan che di punti ne vale almeno quattro: chi vince prende un volo che può diventare irresistibile. Non siamo Allegri e non parliamo di quote per portare il titolo a casa, anche se lui è sicuro che per meno di 84 punti non si riuscirà nell’impresa. Ma poi perché proprio 84? Non potrebbero essere di meno?

Se l’andatura di Inter e Milan dovesse essere quella delle ultime giornate, uno sconto rispetto a quanto sostenuto da Allegri potrebbe esserci. A meno che Max non intenda dare quei numeri per non far accendere i riflettori sulla Juve in rimonta, lui è un furbacchione. Non si può certo affermare che la volata per lo scudetto influirà poco sulle manovre di mercato per la prossima sessione. Il mercato c’è sempre, nel caso specifico le manovre previste entrano in un ciclo che necessita di ulteriore investimento: ci riferiamo a tutte e tre le dirette interessate. Nel caso del Napoli, come vedremo, ci sono alcune situazioni in bilico: uno scudetto oppure no inciderà non poco.

Il Milan si è ormai rassegnato a perdere Kessie a parametro zero. Non che ci fossero fondate speranze di trattenerlo, da fine ottobre in poi si era capito che l’ivoriano avrebbe fatto altre scelte. E che le sue dichiarazioni, rilasciate alla Gazzetta dello Sport la scorsa estate, erano una presa in giro. A quei tempi aveva detto che, rientrando dalle Olimpiadi di Tokyo, avrebbe messo a posto il contratto in scadenza. E che non sarebbe stato l’aspetto economico a prevalere sulla vicenda perché la sua priorità – a prescindere – era quella di restare al Milan. I fatti hanno detto il contrario e sarebbe stato bello se Kessie avesse spiegato le motivazioni: invece da quel momento è stato in religioso silenzio. Adesso sta per accettare la proposta del Barcellona, il Milan aveva già intuito che sarebbe finita così e non ha portato più avanti i dialoghi con l’agente Atangana. Da tempo il Milan ha individuato in Renato Sanches, in scadenza nel 2023 con il Lille, il sostituto giusto e sarebbe la soluzione perfetta. Non è un passaparola, come sostiene qualcuno, ma un’autentica necessità e una pista da concretizzare al più presto per evitare pericolosi sorpassi in curva (c’è concorrenza in Premier).

Gli eccellenti rapporti con il club francese dovrebbero essere un buon grimaldello per sbloccare l’operazione, esattamente come il Milan confida di consegnare a Pioli un certo Sven Botman, da tempo immemorabile il primo della lista per la difesa. Botman ha scelto i rossoneri, strada in discesa. Poi c’è il nodo attaccante: ne serve uno forte e possibilmente di prospettiva a prescindere dalla decisione definitiva di Ibrahimovic. Il primo della lista sarebbe Gianluca Scamacca, ma l’Inter si è mossa in chiaro anticipo e sarà difficile scavalcarla. Belotti, in scadenza con il Torino e in questi giorni non vicino al rinnovo, aspetta un fischio e non si può certo escluderlo dalla lista. A proposito di prolungamento di contratto: Bennacer e Leao saranno i prossimi a essere blindati, gente da lungo ciclo e che resta con profonda soddisfazione (ricambiata) in rossonero.

L’Inter sta scollinando al Gran Premio della Montagna dedicato ai rinnovi. Primo passaggio Lautaro, subito dopo Barella, adesso manca soltanto l’annuncio per legare Brozovic ai nerazzurri (scadenza 2026 con ingaggio da circa 6 milioni più bonus). Quindi si cercherà di chiudere con Perisic (alle condizioni dell’Inter che segue con grande interesse Cambiaso del Genoa) e Handanovic per un nuovo impegno con l’Inter, dall’alto di un’assoluta convinzione e senza farsi condizionare dalle presenze dei nuovi arrivi Gosens (sbarcato già a gennaio) e Onana (atteso per la prossima estate). Presto bisognerà fare chiarezza su de Vrij che ha un impegno breve (giugno 2023) e che un anno fa di questi tempi era andato a un passo dal rinnovo dopo vari incontri con il suo agente Raiola. Era stato concordato un ritocco rispetto all’attuale ingaggio: da 3,8 milioni a stagione a 4,5 più bonus. Adesso è possibile che de Vrij stia giocando al rialzo dopo aver memorizzato gli scatti avuti da suoi colleghi, presto verificheremo. Una cosa è sicura: in tarda primavera verrà fatto un punto definitivo, se l’olandese non dovesse firmare sarebbe quasi automatico pensare a una sua cessione, visto che saremo a circa un anno dalla scadenza. In ogni caso l’Inter è legittimamente soddisfatta del lavoro svolto, ha blindato quasi tutti i gioielli senza perdere troppo tempo.

Per l’attacco Gianluca Scamacca resta più di un obiettivo, i nerazzurri si sono mossi per tempo e hanno incassato il sì del diretto interessato, malgrado i sondaggi (anche recenti) di Milan e Napoli. Scamacca più Frattesi, entrambi dal Sassuolo, è una strategia chiara. L’ipotesi di un ritorno di Lukaku, sedotto e abbandonato in casa Chelsea, è una precisa volontà del diretto interessato non corrisposta da Marotta. Anche perché sarebbe un chiaro autogol rispetto all’enorme plusvalenza fatta con la cessione a 115 milioni. L’Inter, a prescindere da de Vrij, vorrà prendere un centrale di spessore e il primo nome della lista – quasi per distacco – è quello di Bremer che ha rinnovato con il Torino fino al 2024 dopo aver incassato la promessa di una cessione la prossima estate che legittimi le sue ambizioni.

Il Napoli ha un sogno, quello di vincere quel titolo che manca dai tempi di un certo Maradona. Le condizioni ci sono, almeno la possibilità di lottare fino in fondo, grazie al lavoro – spesso criticato senza un motivo – di Luciano Spalletti. Poi sarà tempo di pensare al futuro, con due o tre situazioni urgenti sul tavolo: innanzitutto le questioni Koulibaly e Fabian Ruiz, entrambi con un contratto in scadenza nel 2023, si tratta quindi di argomenti non più procrastinabili. Il difensore centrale potrebbe restare, mantenendo quasi tutti gli emolumenti attuali che sono di circa sei milioni a stagione; il centrocampista potrebbe andare via, la sua aspirazione sarebbe quella di tornare nella sua amatissima Liga. E Osimhen? Partirebbe soltanto in caso di proposta faraonica, da 80 milioni in su: in Premier ci sono pretendenti e proprio per questo motivo il Napoli ha fatto un sondaggio con il Sassuolo per Scamacca, ma l’Inter ha un vantaggio incolmabile e la situazione si riaprirebbe soltanto se i nerazzurri decidessero di rinunciare. Il Napoli deve potenziare la fascia sinistra, da tempo è su Mathias Olivera del Getafe ma apprezza parecchio Cambiaso in scadenza nel 2023 con il Genoa (la concorrenza si chiama Inter e Juve). Poi bisognerebbe sostituire Insigne e fare diverse altre cose: con uno scudetto sul petto sarebbe meglio.