Ah, c’è anche il campionato! Pochi, pochissimi tifosi si stanno domandando quali saranno le scelte di Pioli circa la formazione da opporre al Napoli o se i “Dazibao” esposti a Milanello, i cartelli con la scarna classifica del Milan, abbiano avuto un effetto positivo sulla concentrazione dei giocatori. No, la domanda che oggi frulla nella testa degli appassionati milanisti è un’altra: ”Ma arriva Ibra?

Il giocatore svedese è ritenuto da molti opinionisti, da parte della critica, dalla saggia e lungimirante gente rossonera, una valenza importante sul piano ambientale ancor più che su quello tecnico. Non voglio però scrivere un “copia e incolla” del mio ultimo articolo, pubblicato una settimana fa. Sono un forte propugnatore della necessità impellente di rivedere presto a Milanello, il campione di Malmoe, per dare una sferzata, fredda come una libecciata di febbraio, al giovane gruppo di Pioli.

Fondamentale ora capire quali siano state le evoluzioni degli ultimi sette giorni. Finalmente è avvenuto il primo contatto tra Mino Raiola e i dirigenti rossoneri. Sul tavolo vari temi. Fra i punti in questione, innanzitutto la comunicazione da parte del procuratore italo-olandese, a Maldini, a Boban e a Massara, del prossimo inserimento nella sua scuderia di Suso e Romagnoli. Non si è ancora parlato del futuro contratto di Donnarumma, ma, nella elegante sala al quarto piano di Casa Milan, è risuonato presto un nome, quel nome: ”Zlatan Ibrahimovic“. Da Stoccolma si erano già diffuse voci di un recente contatto rossonero con l’attaccante, che aveva deciso, in un primo impulso, di ritirarsi dopo l’eliminazione dalle fasi finali del campionato americano.

Poi, giorno dopo giorno, la sua ancora perfetta condizione fisica lo ha spinto a cambiare idea. Zlatan vuole ancora mettersi in competizione soprattutto con sé stesso, e avrebbe manifestato l’intenzione di giocare almeno per altri due anni. Paolo Maldini e Zvonimir Boban hanno intuito, e forse convinto la proprietà, che una eccezione alla regola dei giocatori giovani e degli acquisti a basso ingaggio, si sarebbe potuta portare avanti viste le necessità impellenti della squadra e lo scoramento generale dell’ambiente. Il lato economico potrebbe rappresentare ancora un ostacolo, con la buona volontà delle parti, però i 6 milioni, sembra offerti dal Milan, possono diventare un buon punto di partenza per la chiusura della trattativa.

Un altro tema caldo della settimana riguarda le dichiarazioni di Piatek e Calhanoglu, che non sono state gradite dai tifosi del Milan. Il polacco ha detto di augurarsi di salire a un valore di 60/70 milioni, quando passerà a un altro Club. Il numero dieci rossonero ha confessato che, in caso di richieste, passerebbe, senza esitazioni, al Bayern Monaco. Sono state considerate dichiarazioni indubbiamente poco rispettose nei confronti della Società, come se il Milan fosse solo una tappa della carriera, solo un passaggio verso traguardi più prestigiosi. Detto questo però è doveroso sottolineare che queste frasi, crude e dolorose, sono figlie di stagioni tormentate, che hanno costretto la squadra a vivacchiare in zone di classifiche non consone al suo blasone, ma soprattutto lontano dalla Champions League.

Nessun giocatore del Milan degli Immortali, degli Invincibili o dei Meravigliosi si sarebbe sognato di svestire una delle maglie più invidiate del calcio internazionale. Ora spetta a Proprietà, Società e Dirigenza riportare il Club agli alti livelli che impone la tradizione, per evitare che si ripetano stagioni così urfide, perché soprattutto il Milan ritorni a essere uno dei sogni più ambiti per tutti i giocatori. Giusto offendersi per parole poco delicate verso il Milan, ma appare più importante lavorare per chiudere velocemente questo ciclo troppo triste e doloroso. In questo senso, tornando al tema Ibrahimovic, il ritorno del Campione svedese potrebbe rappresentare il primo passo verso la risalita, verso un nuovo orgoglio rossonero!