Altri 3 punti pesantissimi conquistati dal Milan grazie ad una vittoria di “horto muso” (© Massimiliano Allegri) per 1 a 0 contro il Torino. Devo ammettere che per questo match ero un po’ pessimista, sostanzialmente per due motivi: sia perché il Torino di Juric è davvero una squadra rognosa e combattiva con una forte fisicità e sia perché – tra infortuni e calendario fittissimo – il Milan non è messo benissimo a livello fisico.

La partita è stata tutt’altro che spettacolare con pochissime occasioni da goal sia da una parte che dall’altra e devo ammettere che forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quanto visto in campo. Al 15′ del primo tempo i ragazzi di Pioli la sbloccano grazie ad uno schema da calcio d’angolo: Tonali la pennella al centro sulla testa di Krunic che la spizza sul secondo palo dove Giroud, lasciato colpevolmente solo, la mette dentro da due passi. Dopo il goal, il Toro ha provato a reagire ma con poca convinzione, senza mai impensierire seriamente Tatarusanu. Intorno al 30′ Leao prova un tiro dalla distanza che Milinkovic-Savic blocca senza troppi patemi d’animo.

Sul finale del primo tempo è ancora il Milan a sfiorare il raddoppio grazie a Krunic che, servito da una bella punizione tesa calciata sempre da Tonali, impensierisce l’estremo difensore granata. Sandro Tonali è stato sicuramente uno dei migliori in campo e la standing ovation che San Siro gli ha dedicato al momento del cambio è la dimostrazione di un calciatore ritrovato, verso il quale il pubblico rossonero ripone davvero tante belle speranze. Nella ripresa i granata entrano in campo con un piglio diverso, facendo impensierire il Milan in più occasioni. Il primo a provarci è Pobega che con una zuccata non inquadra la porta mentre, pochi minuti dopo, Belotti colpisce male il pallone che, docile, finisce tra le mani di Tatarusanu. Il Milan prova timidamente a rispondere con una conclusione da fuori aerea di Theo Hernandez che si spegne oltre il montante.

Al 75′ l’occasione più ghiotta per il Toro capita sui piedi di Sanabria che, a tu per tu con il portiere rumeno, si fa ipnotizzare. A 5 minuti dal termine altra occasione monumentale per i granata: Praet si libera di Bakayoko (secondo me con una spintarella…), il suo tiro viene deviato da Tomori e la palla accarezza la parta alta della traversa. Negli ultimi secondi mischia furibonda in aerea del Milan ma Tatarusanu smanaccia in corner una palla velenosissima. Triplice fischio finale, gran sospiro di sollievo e 3 punti in saccoccia che valgono oro.

La partita non è stata di certo tra le migliori disputate sino ad ora ma il Milan ha dimostrato, ancora una volta, di essere una squadra unita, compatta che sa soffrire, qualità da non sottovalutare. Sotto questo punto di vista la squadra ha avuto un’evoluzione incredibile negli ultimi due anni.

Un tempo partite come queste il Milan le perdeva o al massimo le pareggiava e il fatto che adesso riesca spesso a fare bottino pieno, anche nelle sfide in cui merita meno, non può essere solo un caso. Dietro c’è un grande lavoro di Pioli (e del suo staff) sul gruppo, sull’identità, sulla gestione delle partite ma, soprattutto, sulla gestione delle pressioni che spesso fanno la differenza. A fine gara, Pioli era visibilmente felice per la vittoria: “Abbiamo controllato la gara, era la quarta in dieci giorni e parecchi calciatori le hanno giocate tutte. Ad esempio Leao è uno di quelli che vorrei far rifiatare ma non posso. Spero che Rebic rientri presto.

Che dire? La speranza di Pioli è un po’ la speranza di tutti noi tifosi rossoneri che sogniamo di vedere un Milan finalmente al completo, soprattutto quando si affrontano grandi squadre come la prossima: la Roma di José Mourinho.