Solo due mesi ci separano dalla fine di questa lunghissima ed estenuante stagione. Un’annata complicata che nonostante i tanti (troppi) infortuni, ci ha regalato gioie che non vivevamo da anni. La soddisfazione più grande, quella del piazzamento in zona Champions, non è però ancora arrivata. È distante 10 partite che hanno il sapore di 10 finali. Oggi però non voglio parlare di questo, ci sarebbe poco da dire anche perché la storia del calcio insegna che uno può fare mille discorsi ed altrettanti voli pindarici ma la verità è che, alla fine dei conti, ad avere l’ultima parola è sempre e solo il campo.

Qualche valutazione invece vorrei farla sul Milan che sarà, anche perché ridendo e scherzando, la prossima stagione è molto più vicina di quel che si pensi.

Oltre ai tre grandi interrogativi, vale a dire “…rinnoverà Gigio Donnarumma?“, “…rinnoverà Hakan Calhanoglu?“, “…rinnoverà Zlatan Ibrahimovic?“, ci sono altri 5 punti di domanda, altrettanto interessanti, che vorrei prendere in considerazione. Fermo restando che sui primi tre quesiti ho la sensazione – e spero vivamente di non sbagliarmi – che le risposte saranno tutte affermative, vorrei fare qualche considerazione anche su quei giocatori che il Milan ha in prestito, vale a dire: Sandro Tonali, Brahim Diaz, Diogo Dalot, Soualiho Meïté e Fikayo Tomori.

Per quanto riguarda l’ex centrocampista bresciano, il riscatto pare abbastanza scontato per due motivi: il primo è che, nonostante non abbia ancora dimostrato tutto il suo effettivo valore, è sicuramente cresciuto nel corso della stagione, mentre il secondo è che il suo prestito oneroso di 10 milioni di euro pesa sul groppone delle casse rossonere. Ad oggi pare abbastanza improbabile che il Milan rinunci a versarne al Brescia altri 15, per riscattarlo a titolo definitivo.

Più complicato invece il discorso su Brahim Diaz. Il 21enne spagnolo è arrivato dai Blancos con la formula del “…prestito secco e con la promessa che in un secondo momento si discuterà di un eventuale riscatto e controriscatto“. Ecco, quel “secondo momento” in realtà non è mai arrivato e ad oggi sul suo futuro regna una grande incertezza. Da un lato Mister Zidane lo rivorrebbe in squadra come vice Lucas Vazquez, dall’altro lato anche il Milan vorrebbe provare a trattenerlo, cercando magari di abbassare le sin troppo esigenti pretese del Real Madrid.

Per quel che concerne Meïté, dopo un inizio a dir poco complicato, penso sia entrato bene nelle dinamiche di Pioli, che peraltro lo ha spesso preferito a Tonali grazie ad una serie di prestazioni convincenti. Il suo riscatto è fissato a 8 milioni di euro e personalmente, pur non essendo un suo accanito sostenitore, la reputo una cifra abbordabile, soprattutto considerando che a quel prezzo non credo si trovi tanto di meglio in giro.

Capitolo Dalot. Dalla sua ha tante attenuanti: è giovane, spesso ha giocato in un ruolo a lui non troppo congeniale, si impegna ed ha un buon potenziale. Al netto di questo comunque non lo riscatterei, sia perché in questi mesi non mi ha convinto ma anche e soprattutto perché 20 milioni di euro per il suo riscatto la reputo una cifra esorbitante e fuori da ogni logica. Qui faccio il discorso opposto rispetto a quello su Meïté e mi permetto di dire che sul mercato con quella cifra si trovano alternative decisamente più allettanti.

Ho lasciato volutamente per ultimo il discorso su Tomori. Qui la faccenda si fa più complicata. I milioni che ballano per il suo riscatto sono ben 28 e, visti i tempi che stiamo vivendo, non sono assolutamente pochi. Detto questo, penso che il difensore inglese vada riscattato senza se e senza ma. Abbiamo tra le mani un giocatore moderno e completo: grinta, velocità nel breve e nel lungo, intelligenza tattica. In pochissime apparizioni con la maglia del Milan ha praticamente conquistato il cuore di tutti i tifosi rossoneri, me compreso, con la sua voglia, la sua leadership e la sua determinazione, nonostante abbia solo 23 anni. Non so quello che la società intenda fare ma, nel dubbio, io farei già partire una colletta per acquistarlo…