Notte di Champions amara per il Milan in quel di San Siro. Se prima della sfida casalinga contro il Porto, il Diavolo aveva un piede fuori dall’Europa che conta, possiamo dire che ora ne ha uno e mezzo. O forse uno e tre quarti.

La sfida con gli uomini di Sérgio Conceição, valida per la quarta giornata di Champions League, è finita in pareggio. Un insipido 1 a 1 che lascia l’amaro in bocca, soprattutto in virtù della sconfitta dell’Atletico Madrid contro il Liverpool. Ora come ora, servirà un miracolo per tentare di superare il girone o, perlomeno, conquistare un posto in Europa League.

Tornando alla sfida contro i portoghesi, personalmente ho visto una squadra un po’ frenata, confusa, imprecisa e poco combattiva. Non il solito Milan per intenderci.

Nel primo tempo abbiamo rinunciato a giocare e questo, in Champions, non puoi permettertelo perché vieni subito punito. Non a caso dopo soli 6 giri di lancette, eravamo già sotto di un goal, grazie alla rete siglata da un incontenibile Luis Diaz, abile a controllare un pallone sporco e a depositarlo alle spalle di Tatarusanu. Per la cronaca, l’azione del goal è viziata da un nettissimo fallo di Grujic su Bennacer, inspiegabilmente non ravvisato dal direttore di gara. A questo punto ci si aspettava una reazione d’orgoglio dei rossoneri che però non è mai arrivata. L’unico squillo per i padroni di casa si concretizza intorno al trentesimo: Giroud, da fuori area, tenta “o tir a gir” alla Insigne (però con il sinistro) ma Diogo Costa risponde con una grande parata, per la felicità dei fotografi presenti a bordo campo. Se nel primo tempo il Porto non ha dilagato nel risultato, è stato soprattutto grazie a Tatarusanu che si è opposto molto bene alle velenose conclusioni di Grujic e Taremi.

Nella ripresa, sono ancora i portoghesi a rendersi pericolosi con la traversa colpita da Evanilson. Al sessantesimo arriva il tanto atteso pareggio: punizione del Milan affidata a Bennacer, tiro rimpallato dalla barriera con il pallone che finisce sui piedi di Giroud, conclusione in porta respinta da Diogo Costa, Kalulu si avventa sul pallone e il suo tiro incontra la fatidica e sfortunata deviazione di Mbemba. Un autogoal rocambolesco che infiamma San Siro e tiene vive le speranze del Diavolo. A un quarto d’ora dal fischio finale, Pioli tenta il tutto per tutto buttando nella mischia anche Zlatan Ibrahimovic che, poco dopo, trova il goal del vantaggio del Milan. Tutto vano: Theo Hernandez era in netto fuorigioco. Per quello che si è visto in campo, il pareggio è probabilmente il risultato più giusto e, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che questo punticino è comunque importante, non tanto per la classifica di per sé, quanto per un discorso psicologico.

Ricordiamoci che domenica ci sarà il derby, forse il più importante degli ultimi 10 anni vista la situazione in classifica. Il Milan ha una grandissima occasione di mandare i cugini a -10 punti ma serve entrare in campo con la stessa determinazione e la stessa grinta avuta contro la Roma di José Mourinho. L’Inter nel percorso in Champions League è messa sicuramente meglio, grazie anche alla doppia convincente vittoria ottenuta contro lo Sheriff. Tornando al derby, mi aspetto una sfida sostanzialmente equilibrata dove saranno i piccoli dettagli a fare la differenza: un scelta tattica, un cambio azzeccato, un rosso, un rigore o semplicemente la grande giocata di un singolo campione, potrà compromettere – nel bene e nel male – sia il derby che l’intera stagione.