È bello, ora, rivederli da noi. Dopo la brevissima parentesi in cui l’Italia intera li ha considerati degli eroi e non dei semi delinquenti sopravvalutati, fa un bell’effetto rivedere con la nostra maglia i grandi protagonisti del trionfo all’Europeo: dal Chiellini ammirato e idolatrato in maglia azzurra pure se tira la maglia del rivale, a Chiesa, fenomenale in nazionale dopo essere partito in panchina (!) per Berardi titolare , la Juve riparte sul serio.
Ci sono tutti, quindi. Mancano solo i nuovi, perché per ora non ci sono nuovi, nel mercato più bloccato e noioso di sempre, anche allargando la visuale alle nostre rivali.
Dovessi rispondere al volo su che colpo hanno realizzato a oggi Lazio, Roma, Napoli, Milan, Inter e compagnia, faticherei a individuare degli innesti importanti. Gli allenatori, certo; per il resto mi vengono in mente quasi solo sostituzioni come Maignan per Donnarumma, Giroud per l’inesistente Mandzukic (un sicuro upgrade, ma comunque teoricamente non titolare), Calhanoglu per lo sfortunato Eriksen e poi, ecco la novità che sta svegliando il mercato, vedremo chi sostituirà, oltre ad Hakimi, il probabile partente Lukaku.

Chi ha vinto il campionato con questa facilità parte sempre favorito, non c’è dubbio: un gruppo diventato vincente non accetta facilmente di perdere lo scettro. Se davvero andrà via il belga, tuttavia, i nerazzurri avranno perso probabilmente i tre uomini più importanti dell’ultimo titolo: Antonio Conte e le due principali stelle della squadra. Reinvestiranno e troveranno dei sostituti di livello, non c’è dubbio, l’Inter alla fine ci sarà, però le perdite cominceranno a diventare realmente pesanti. E lasciamo perdere il consueto accompagnamento benevolo dei media di area, che in pochi giorni hanno disinvoltamente trasformato Lukaku da nerazzurro nel cuore, felice di essere tornato a casa tanto da scriverlo a grandi lettere sui social, nel grande traditore che purtroppo vuole andare via, quando – pare di intuire da quelle prime pagine – la società proprio non vorrebbe mandarlo via.

Tutto deve ancora accadere, cessione di Lukaku compresa, ma tra le rivali non ho citato l’Atalanta, che rivale di certo ormai lo è. Gli acquisti di Musso e del nostro Demiral fanno intendere chiaramente l’obiettivo del club: provare a vincere sul serio, e comunque andare avanti in Champions finché si può.
La cessione del turco ha ovviamente scatenato i nostalgici nostrani, categoria affollatissima, che solitamente vivono la strana condizione di criticare la rosa della squadra per tutto l’anno, ritenendo buon parte dei giocatori non all’altezza, salvo poi disperarsi per qualsiasi partenza quando arriva l’estate. Qui in ballo c’è anche la formula, quel prestito con diritto di riscatto che non entusiasma nessuno ma, se non hai altre offerte per piazzare un giocatore che vuole espressamente andare a giocare, diventa l’unica soluzione per non avere uno scontento in rosa sin dal primo giorno. E io capisco i dubbi fisici sull’età di Chiellini e sull’età di Bonucci, ma obiettivamente se finisci nella squadra con quei due più de Ligt il posto da titolare non te lo può garantire nessuno.
Benvenuto a Kaio Jorge, giovane brasiliano apparentemente perfetto per il primo vero “Juve beffata” di stagione e invece arrivato sul serio, peraltro a condizioni più che convenienti. È il nuovo Gabigol, si mormora una volta diventato bianconero, e magari sarà così sul serio, ma il problema dell’ex interista era connesso al folle prezzo pagato e all’incredibile entusiasmo con cui veniva accompagnato il suo acquisto, rischi che in questo caso certamente non corriamo.
Sono i giorni di Pjanic, si dice, che sembrava già in calo due anni fa e dobbiamo sperare abbia ritrovato voglia ed energie quando la sua carriera appare ormai in discesa da un po’, mentre di Locatelli ormai si fatica perfino a scrivere, tanto la vicenda è diventata stucchevole e statica e chissà che non ci sia qualche sorpresa finale.
È il 5 agosto, tra due settimane si comincia eppure tutto deve ancora succedere.
Intanto aiutiamo i nostri reduci dall’Europeo nell’inevitabile passaggio da eroi a criminali e godiamoceli fino in fondo. Perché, come possiamo intuire guardando le nostre rivali, anche ripartire senza cessioni rilevanti e un allenatore più esperto e vincente rispetto all’anno passato è comunque un inizio da non disprezzare.