Buon Natale Inter, per almeno un milione di motivi:

– Perché in questi ultimi sei mesi sei diventata più bella, più matura, più concreta.
– Perché per una volta chi ti gestisce sembra avere le idee chiare: dal proprietario, all’ultimo dei magazzinieri.
– Per l’esplosione di Lautaro (imprevedibile a questo livello) e l’inserimento di Lukaku (idem).
– Per il gol di un 17enne che si commuove e abbraccia la sua mamma.
– Per lo stadio sempre pieno. Sempre.
– Per averci provato in Champions. E, certo, resta l’amarezza ma “mettercela tutta è l’unica cosa che conta“. E voi ce l’avete messa tutta.
– Per aver introdotto il concetto di “disciplina” e “gruppo“. C’era anche prima, ma andava e veniva.
– Per il ritorno di Lele Oriali.
– Per il mercato passato che è stato importante, per quello che arriva che deve essere il più possibile “intelligente“.
– Per l’unità d’intenti che si percepisce: parte da Appiano Gentile e abbraccia ogni singolo tifoso nerazzurro sparso nel mondo.
– Per il tentativo di far capire a tutti che l’Inter trasmette valori e detesta le discriminazioni.
– Per Borja Valero che fino a un mese fa aveva giocato un minuto ma non ha mai detto “beh”. E ora si sbatte come un ossesso in mezzo al campo.
– Per Brozovic. Che il buon Dio lo conservi.
– Per una campagna natalizia che per una volta ha portato sfiga agli altri! (Toccatevi).
– Per uno spogliatoio che pare più unito che mai. E se – come normale – capita qualche scazzo finisce lì e non si trasforma in una tragedia.
– Perché in qualche modo sei ancora “pazza” ma non al punto da diventare autolesionista.
– Per Antonio Conte e la sua ossessione per il lavoro.
– Perché sei in cima alla classifica, ma ti avremmo festeggiato anche se fossi stata più giù. Perché non è mai una questione di punteggi, ma solo di fede.

Buon Natale Inter, buon Natale interisti (e buon Natale pure a tutti gli altri, dai…).