Se ad inizio stagione mi avessero detto che a 9 giornate dalla fine del campionato il Milan avrebbe occupato il secondo posto in classifica, avrei sussurrato un sognante “magari…”, alzando gli occhi al cielo quasi a voler enfatizzare il desiderio.

Ad oggi mancano proprio 9 giornate ed il Milan occupa effettivamente la seconda posizione. Tutto bene, quindi, giusto? Ni. Ora che le partite diminuiscono e con loro anche i punti disponibili, l’ansia aumenta a dismisura. Se da un lato riconosco che occupare la seconda posizione è un vero e proprio privilegio – con un carico considerevole di adrenalina che noi rossoneri non vivevamo da anni – dall’altro lato devo ammettere che vedere le inseguitrici galoppare a ritmi forsennati mi incute paura. Tanta paura. Paura di fallire per l’ennesima volta l’obiettivo stagionale del piazzamento in zona Champions  League, come da 7 anni a questa parte. Mai come quest’anno mi farebbe soffrire. Se la stagione si mette male sin da subito (tipo lo scorso anno con Giampaolo alla guida) uno ha tutto il tempo di metabolizzare e spegnere già nel girone d’andata ogni possibile speranza di rientrare tra le prime 4 in classifica. Quest’anno però è diverso. Tutto tremendamente diverso se consideriamo che il Milan è stato meritatamente in testa alla classifica per mesi e mesi. Ibra e company ci avevano abituati talmente bene che ad un certo punto anche solo pensare di conquistare lo scudetto non sembrava poi così un azzardo. Lo ammetto, pur essendo un tifoso molto cauto, realista e decisamente pessimista, quel “pensiero stupendo” – citando Patty Pravo – aveva accarezzato anche i miei desideri.

Oggi la situazione è decisamente diversa: l’Inter, prima in classifica, viaggia al doppio rispetto a tutte le altre ma soprattutto, cosa più tragica, Napoli e Atalanta sono tornate prepotentemente in lotta per la fatidica “zona Champions” a suon di vittorie e belle prestazioni. Milan e Juventus sembrano le squadre più in difficolta fisicamente e psicologicamente. A queste 5 squadre, bisogna aggiungere anche la Lazio che, con 3 successi di fila e con una partita da recuperare, non sembra intenzionata ad accontentarsi dell’Europa League. La Roma di Fonseca invece pare abbia alzato bandiera bianca. A proposito di recuperi, oggi la Juve affronterà il Napoli di Gattuso mentre la capolista Inter se la vedrà con il Sassuolo. La squadra di Conte potrebbe mettere un altro punto esclamativo alla parola “scudetto”, mentre la partita dell’Allianz Stadium ci dirà qualcosa in più per quanto riguarda la corsa alla zona Champions.

Da milanista guarderò con particolare attenzione ed apprensione la sfida tra due ex campioni rossoneri: Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo. Il primo con il suo Napoli sta attraversando un periodo di forma strepitoso con 4 vittorie di fila (tra cui i pesanti scontri diretti con Roma e Milan), mentre il secondo se la passa meno bene se consideriamo che nelle ultime 2 partite contro Benevento e Torino ha raccolto solo un punto. Da milanista, non so davvero per quale risultato fare il tifo. Ad oggi le due squadre sono appollaiate a 56 punti, a -4 dal Milan. Un pareggio le porterebbe entrambe a -3 mentre la vittoria di una delle due, avvicinerebbe la squadra vincente a -1, lasciando invariata la distanza con l’eventuale squadra perdente. A prescindere da come finirà, è chiaro che il Milan deve tornare a guardare solo il proprio percorso, senza farsi condizionare dalle altre. Le inseguitrici possono anche vincerle tutte ma se tu Milan fai lo stesso, il tuo obiettivo stagionale è in cassaforte. Il Diavolo è artefice del proprio destino e deve fare affidamento solo alle proprie prestazioni. Mmmh. La mia paura, forse, nasce proprio da qui…