Verona, la città dei mille crocevia. Da dimenticare quando la mente e il cuore dei tifosi rossoneri va a quel lontano 20 maggio 1973. Una domenica nefasta per le migliaia di appassionati arrivati nella città veneta, con auto, treni e bus per festeggiare la conquista della Stella, sfuggita all’ultimo minuto dell’ultima partita, per il gol bianconero di Cuccureddu a Roma e la bruciante sconfitta per 5-3 dei Ragazzi di Rocco.

Proprio al Bentegodi. Passano diciassette anni. Il popolo rossonero vive un’altra domenica d’inferno, la domenica di un altro sorpasso decisivo. Nessuno ha dimenticato l’arbitraggio di Rosario Lo Bello che espelle dal campo l’allenatore Sacchi, Van Basten, Rijkaard e infine Costacurta, anche se Baresi ama ricordare che fosse un Milan molto stanco e provato quello che perse 2-1, il 22 aprile 1990.

Voglio però ricordare anche due vittorie fondamentali contro il Verona. Quella del 25 settembre 1987, quando la squadra rossonera vinse 1-0 grazie alla rete di Virdis, ma soprattutto dopo una prestazione superba. Successo che allontanò, dopo la bruciante eliminazione in Coppa Uefa, gli spettri di un possibile esonero di Arrigo Sacchi, anche se comunque già tranquillizzato dal Presidente Silvio Berlusconi.

Anche il 2-1 del 28 aprile 2002, grazie alle reti di Inzaghi e Pirlo, potrebbe essere ricordato come la partenza di una splendida marcia, che permise al Milan di conquistare la Champions League, un anno dopo, nella finale contro la Juventus. La rete di “Campanellino“ infatti consentì ai rossoneri di raggiungere il quarto posto, utile per giocare la qualificazione nella Coppa dalle Grandi Orecchie. Anche questo Milan-Verona assume un significato importante per differenti ragioni.

I rossoneri devono mostrare di essere migliorati sul piano del gioco, anche se non sarà un obiettivo agevole viste le tante assenze a Milanello, a causa degli impegni con le Nazionali. Una settimana più tardi, il Milan sarà impegnato nel derby. Arrivare dopo una vittoria e una buona prestazione aiuterebbe Giampaolo e il suo gruppo a preparare al meglio una sfida delicata. Fra i tifosi del Milan vive la speranza di vedere in campo i giocatori acquistati nella scorsa estate.

Credo però che non sarà ancora la partita di domenica alle 20,45 (arbitro Manganiello) la giusta occasione per soddisfare le logiche curiosità. Per motivi legati alla preparazione e a precedenti infortuni, ma ,conoscendo Giampaolo, soprattutto alla scarsa conoscenza dei nuovi dettami tecnico-tattici dell’allenatore. Proprio quest’ultima ragione però lascia perplessi molti osservatori e tifosi.

Meglio la qualità e la classe degli interpreti o meglio aver assimilato in toto il modulo e i movimenti richiesti dal tecnico? Il popolo rossonero vorrebbe insomma scoprire presto le qualità di Leao, di Hernandez, di Krunic e soprattutto di Rebic, anche se non ancora totalmente integrati negli schemi di Giampaolo. Facile immaginare le sue risposte.

Leao può giocare solo al posto di Piatek. Hernandez è fermo da quasi due mesi per un brutto infortunio alla caviglia. Ma Rebic? Sembra che l’allenatore abruzzese gli preferisca ancora Castillejo, ma sinceramente non ne conosciamo le motivazioni. Per carisma, personalità, classe, talento e grinta, “Sacro Fuoco “ Rebic sembra il giocatore ideale per aumentare il tasso qualitativo della squadra. Può avere qualche possibilità di entrare dal primo minuto il bosniaco Krunic, che sembra uscito dai problemi fisici che lo avevano condizionato all’inizio della stagione.

Potrebbe essere preferito a Kessiè, mentre in difesa verranno schierati i soliti quattro, con Bennacer, regista centrale. A sinistra Calhanoglu sembra in vantaggio su Paquetà; con Suso, Piatek, che deve trovare al più presto i motivi migliori, e appunto Castillejo a completare gli undici. Giampaolo invoca la pazienza, ma è un sostantivo che la gran parte della tifoseria milanista sembra aver cancellato dal suo vocabolario.

Certo una vittoria a Verona non darebbe la completa felicità, ma renderebbe tutti meno nervosi alla vigilia di un derby affascinante, avvincente ma anche tanto pericoloso!