Le ultime ore hanno lasciato tutto l’ambiente del Napoli senza fiato, per il gravissimo lutto subito dalla famiglia di Rino Gattuso. La giovanissima sorella del tecnico azzurro se n’è andata, perdendo la sua battaglia contro una forma particolarmente aggressiva di diabete. Una battaglia cominciata mesi fa e culminata nel malore di febbraio, che costrinse il fratello ad una drammatica corsa verso casa, subito dopo la vittoriosa trasferta di Genova, contro la Sampdoria.

Davanti a un dolore del genere, più nulla sembra aver senso, figurarsi la preparazione di una squadra di calcio. Eppure, è proprio nei momenti più dolorosi che si misura la genuinità dell’affetto per una persona. Quello riservato a Rino Gattuso è sembrato essere senza confini, per una volta senza colori e barriere.

Non sono luoghi comuni, non c’è nulla di consolatorio nel sottolinearlo, è la prova a un tempo più drammatica e più reale: nella vita, conta ciò che hai seminato. Prima o poi, tutto torna, nel bene o nel male. Rino Gattuso è uno di quei personaggi per cui amiamo il calcio, senza riserve. Perché è uno apparentemente come noi, non baciato da un talento fuori dall’ordinario o da origini capaci di accelerare la scalata alla fama e alla fortuna.

Rino è uno che in campo ha faticato sul serio, ma soprattutto ha avuto il coraggio di mettersi in gioco ancora ragazzino, sperimentando una vera e  propria migrazione del pallone. Saranno le sue fiere radici meridionali, sarà la storia della sua terra, che è poi oggi la storia della sua squadra, ma Gattuso ogni spicchio di gloria se l’è dovuto conquistare. Probabilmente, se qualcuno gli avesse pronosticato il futuro, quando mollò tutto per trasferirsi in Scozia, sarebbe scoppiato a ridere, in quel suo modo dal retrogusto sempre un po’ amaro. Alla fine, però, il lavoro, la serietà e l’abnegazione pagano. Lo avrà sicuramente pensato sul tetto del mondo, nella notte di Berlino. Siamo convinti lo penserà anche fra qualche tempo, quando avrà la forza e la voglia di valutare l’ondata di affetto che lo ha abbracciato in queste ore drammatiche.

Forza Rino, siamo con te.